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In questa intervista a “cuore aperto” il nordirlandese ci parla della sua attuale stagione, dei miglioramenti della sua Ninja e dei suoi due grandi avversari: Toprak Razgatlioglu ed Alvaro Bautista. Rea non dimentica gli errori commessi dallo spagnolo nel 2019 e per questo aspetta di vedere cosa succederà nei prossimi round. Pensa che Toprak sia in parte condizionato dal voler sempre dimostrare di essere superiore a chi ha vinto sei titoli mondiali, ma nonostante i 79 punti da recuperare ritiene che il turco sia assolutamente in lotta per il titolo. Anche se a suo tempo fece la stessa scelta, Jonny è rimasto stupito dal fatto che il turco non accetti una moto privata in GP e ci spiega il perché. Sino a quando lo vedremo in pista? Al momento non si pone il problema, ma smetterà prima dei 40 anni.
Puoi farmi un breve consuntivo di questa prima parte di stagione?
"E’ stata un successo. Meglio di quanto io stesso mi aspettassi, viste le difficoltà che abbiamo incontrato nella scorsa stagione. Siamo molto competitivi, anche se ovviamente dobbiamo continuare a lavorare sulla nostra moto. Sono tra i primi in ogni gara e questo è molto importante".
Personalmente non mi aspettavo una Ninja così migliorata e soprattutto così stabile.
"Uno dei maggiori cambiamenti rispetto alla passata stagione riguarda le sospensioni. Showa ha fatto un lavoro fantastico. Ma la moto è migliorata molto anche per quanto riguarda l’elettronica ed il telaio e tutte questi fattori hanno reso la moto più stabile e competitiva, e sinceramente non ho ancora raggiunto il limite di questa moto".
Ora forse quella meno competitiva è la Yamaha
"No, non penso. Lo scorso anno la R1 era migliore rispetto alla nostra moto, mentre quest’anno mi sembra sia sul nostro stesso livello".
A Misano hai vinto la tua prima gara in SBK e sei il pilota più vittorioso con 8 successi. Perché è così speciale per te?
"La pista non ha niente di particolare, non ha un punto o una curva che mi piacciano particolarmente. E’ tutta l’atmosfera che mi piace molto. La spiaggia, i ristoranti, la gente. Ci vado con la mia famiglia per qualche giorno in vacanza e per fare dei lunghi giri con la mia bicicletta. E poi questa è la terra dei motori e delle competizioni, basti pensare che Valentino Rossi non vive lontano da qui".
Toprak ha recentemente affermato quello che tu stesso avevi detto qualche anno fa: in MotoGP solo con una moto ufficiale. La pensi ancora così?
"La situazione ora è diversa. Quando ho detto questo c’erano le CRT e in GP la differenza tra la prima moto e l’ultima era abissale. Ora le moto private sono molto più competitive rispetto al passato e ci sono molti team privati che possono vincere. E’ cambiato tutto. Devo dire che la dichiarazione di Toprak mi ha stupito. Se ti vengono offerte una moto ed un team competitivi in GP ci devi andare. Specialmente se hai 26 anni".
Questo significa che se oggi ti offrissero un posto in un team competitivo in GP ci andresti?
"Certamente. Ma questo non succederà".
Parlando di Toprak, a volte si ha l’impressione che i vostri duelli vadano oltre la gara in sé. Sembra che per te l’importante sia stare davanti a lui e viceversa. Forse ad Assen se al posto di Razgatlioglu ci fosse stato un altro pilota non sareste caduti.
"No, non penso che questo sia vero. Se al posto di Toprak ci fosse stato un altro pilota non saremmo caduti, ma solo perchè un altro avrebbe pensato 'questo è Jonny, devo fare attenzione', mentre invece Toprak ha visto subito la possibilità di dimostrare la sua forza".
Vuoi dire che sia lui a sentire maggiormente la vostra sfida?
"Sì. Probabilmente è così. Forse lui vuole dimostrare a tutti di essere più forte di me, che sono stato sei volte campione del mondo. Da parte mia c’è un grande rispetto sia per Toprak che per Bautista. Quando riesco a batterli sono molto felice perché so che sono dei campioni, con mezzi e team altamente competitivi. Le mie vittorie attuali mi danno ancora più soddisfazione rispetto a quelle che ho ottenuto in passato".
Cosa pensi di Bautista? Sembra che abbia imparato a gestire al meglio moto e gare.
"Staremo a vedere. Nel 2019 non aveva nessuna pressione ma ha sbagliato molto. E’ difficile cambiare carattere e mentalità dopo tanti anni di competizioni. Di certo lui ha una moto estremamente competitiva e può contare su di un grande team. Vediamo cosa succederà nelle prossime gare".
Quindi ritieni che sia Toprak il tuo principale avversario per il titolo?
"Bautista e Razgatlioglu sono molto simili. Hanno uno stile di guida ed una strategia di gara completamente differenti, ma entrambi possono contare su moto e team di altissimo livello. Di conseguenza per me sono entrambi in grado di vincere il titolo. Penso che saremo noi tre a giocarci il mondiale e lo vincerà chi farà meno errori ed avrà meno giornate negative".
Il tuo miglior anno è stato il 2019 ed il peggiore il 2021. Sei d’accordo?
"Per quanto riguarda il peggiore ho avuto alcuni anni molto difficili quando correvo con la Honda, ma da quando sono in Kawasaki probabilmente il 2021 è stato il mio anno più difficile perché conoscevo i limiti della moto e non mi potevo esprimere al massimo delle mie capacità. Per quanto riguarda la mia stagione migliore penso sia stata il 2017. Un stagione fantastica (ndr - 16 vittorie e 24 podi in 26 gare). Si è vero, nel 2019 ho fatto una grande rimonta, ma Bautista ha fatto un vero disastro".
Nel 2019 Alvaro aveva 61 punti di vantaggio su di te, ma tu hai vinto il titolo. Ora Toprak ne deve recuperare 79 nei confronti dello spagnolo.
"Sì, nel 2019 Bautista mi precedeva di 61 punti, ma poi io ho vinto il titolo con 165 punti di vantaggio. Questo vuol dire che con tre gare per round tutto è possibile. Considero Toprak come uno dei tre candidati alla vittoria del tiolo mondiale 2022".
Una volta, parlando di Rossi hai dichiarato: “Se a 42 anni sarò ancora qui portatemi a casa”. A parte le battute: sino a che età pensi di continuare a correre?
"Non ne ho idea. Alcuni anni fa ho pensato che avrei smesso dopo due o tre anni, mentre ora non mi pongo il problema. Di certo non correrò sino a 40 anni e quindi siccome ne ho 35 penso di avere davanti a me ancora 2 o 3 anni di corse. So che ci sono stati piloti come Checa o Biaggi che hanno vinto il mondiale a 39 e a 40 anni, ma per me è diverso. Io ho vinto il mio primo titolo a 29 anni e quindi ho avuto una lunga carriera. Al momento non ti so rispondere".