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Ieri sera, in conferenza stampa, Jonathan Rea aveva commentato polemicamente la decisione della propria squadra di non utilizzare i 250 giri in più concessi da Dorna e FIM.
Per rispondere al proprio pilota oggi il team KRT ha emesso un comunicato stampa nel quale si legge esplicitamente che nemmeno quelli che le erano stati concessi a Barcellona sono stati implementati. Ma perché il Team Kawasaki non sta sfruttando gli aiuti che lei stessa ha chiesto e gareggia con soli 14.600 giri, quando - con gli rmp aggiuntivi - potrebbe arrivare a 15.100? Di fatto i tecnici KRT preferiscono non aumentare i giri motore in quanto l’albero a camme attualmente utilizzato sulla Ninja potrebbe non sopportare tale incremento, ed inficiare quindi l’affidabilità del propulsore.
Nel comunicato KRT chiarisce che la ZX-10RR è quella con il minor numero di giri minore (ad esempio 1.500 giri motore in meno della Panigale V4) e spiega che tra altri tre round (e quindi prima di Aragon), quando si presume che le Kawasaki potranno beneficiare di un’ulteriore concessione, la loro richiesta sarà quella di utilizzare uno camshaft diverso, in grado di sopportare i 500 giri motore in più già ottenuti.
In questo modo le Ninja potranno arrivare a 15.100 giri, esattamente gli stessi utilizzati dalla versione della Ninja che la FIM non aveva accettato di omologare a causa, secondo il comunicato odierno, di una differente interpretazione del regolamento. In realtà la FIM non accettò di omologare un motore che la Kawasaki cercava di spacciare come nuovo, mentre di fatto erano stati cambiati solo i pistoni.
Ecco quindi spiegata la "strana" mossa della compagine dei fratelli Roda, che hanno preferito mettere subito in chiaro la questione, per evitare i fraintendimenti che la dichiarazione di Rea avrebbe potuto creare.