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Quando ho visto Alvaro Bautista cadere sabato in Gara1 ho pensato: “il mondiale non lo vuole proprio vincere”. La caduta di Imola, La gomma sbagliata di Most, il problema elettronico di Magny Cours e ora un’altra caduta al Motorland. E meno male (per lo spagnolo) che sempre a Most la gomma posteriore abbia tradito Toprak Razgatlioglu, se no sabato sera i punti di vantaggio del campione del mondo sarebbero molto probabilmente stati meno di trenta. Ma al di là delle ipotesi resta il fatto che anche su una pista favorevole alla Panigale V4 Bautista è riuscito a perdere dieci punti nei confronti del turco della Yamaha che ora inizia a crederci. Proprio nel momento di crisi del suo leader, ci ha pensato Michael Ruben Rinaldi a tenere alto il vessillo della Ducati e a sottrarre cinque punti a Toprak che potrebbero anche pesare molto nella lotta al titolo mondiale 2023.
Al contrario il compagno di squadra di Razgatlioglu avrebbe potuto sottrarre punti preziosi al pilota di Alanya, se la sfortuna non avesse fermato Andrea Locatelli proprio sul più bello, ma i due hanno dimostrato che la R1 ha ancora un grande potenziale.
Un monumentale Jonathan Rea tiene la Kawasaki in linea di galleggiamento ed è un vero peccato che la casa di Akashi abbia deciso di snobbare la Superbike (e non solo).
Sulla pista dove ha svolto decine di ore di test si rivede la Honda, che entra stabilmente in top ten con entrambi i suoi piloti, mentre così come a Magny Cours la BMW può contare su un sempre più promettente Garrett Gerloff, mentre Scott Redding non ha potuto farsi valere a causa di una mano infortunata in un incidente domestico.
Al Motorland si è parlato ovviamente anche del mercato piloti, ma per capire come si riempiranno le ultime caselle libere della griglia 2024 bisognerà aspettare le conferme che arriveranno a Portimao.
Nell’attesa vi proponiamo i nostri voti ai protagonisti del round dell’Aragona:
Una macchina da guerra. Il circuito spagnolo non gli piace e soprattutto sembra non piacere alla R1, ma lui riesce a domarla e alla fine è due volte secondo ed una volta terzo (anche in Superpole). Non molla di un millimetro e fa sentire il suo fiato sul collo di Bautista, che ora inizia a preoccuparsi. Ci proverà sino all’ultima gara di Jerez.
Sbaglia a Imola, a Magny Cours (quando tampona Rinaldi) e ora ad Aragon. I suoi errori iniziano ad essere troppi, ed i suoi punti di vantaggio su Toprak sempre meno. Non è più lo stralunato Bautista del 2019, ma se continua così rischia di gettare alle ortiche un altro mondiale.
Conferma anche in Spagna di essere un grande campione. Riesce a dare del filo da torcere a Bautista e Razgatlioglu nonostante un mezzo decisamente inferiore. Lotta come un leone, è sempre al limite ma non sbaglia mai niente. Avrebbe meritato la vittoria nella Superpole Race, ma nulla ha potuto contro la cavalleria della V4, abilmente gestita dall’esperto Bautista. Due podi, una pole position con nuovo giro veloce e il nuovo record della pista. Dal prossimo anno capiremo che solo lui può fare tutto questo con una Kawasaki.
Mister quarto posto si è stufato di arrivare sempre ai piedi del podio e tira fuori gli artigli. Rende la vita difficile prima a Bautista e poi a Razgatlioglu, sino a quando il radiatore dell’olio della sua R1 non lo costringe a tornare al box. Abbiamo più volte scritto che deve avere più fiducia nei suoi mezzi e speriamo che possa riprendere a Portimao il discorso che ha dovuto interrompere ad Aragon.
Porta a quattro le sue vittorie in Superbike e conquista il podio anche in Gara2. Il tracciato del Motorland è il suo favorito, ma quello che stiamo ammirando in questa fase finale della stagione è un Rinaldi diverso da quello che conoscevamo. Troppo tardi per restare su una Ducati ufficiale, ma ancora in tempo per una maturazione sportiva che può portarlo lontano.
Paga a caro prezzo il suo unico errore. La partenza dall’ultima casella della griglia lo costringe a rimonte da record, che non fanno che confermare che è ormai pronto per il primo gradino del podio.
Dopo quello di Magny Cours ecco un altro weekend ancora più difficile. In Francia le sue gare erano state rovinate da una caduta nelle prove, mentre in Spagna non ha mai trovato il feeling con l’anteriore della sua V4R. Si riprende nell’ultima gara con un quinto posto, ma sappiamo che può fare meglio.
Appena la sua Fireblade mostra un briciolo di competitività lui mette subito la testa fuori dalla sabbia. Speriamo che tra super concessioni e nuovi pezzi made in Japan lo spagnolo abbia modo di dimostrare tutto il suo talento. In fretta però perché ci sta ce la GP ce lo porti via.
Finalmente rivediamo l’Oettl dello scorso anno, quando iniziò alla grande la sua avventura in Superbike. Al Motorland si piazza sempre tra il sesto e l’ottavo posto, e non è cosa da poco vista la quantità di moto ufficiali presenti in SBK.
Continua il periodo d’oro del texano che anche ad Aragon è sempre il primo dei piloti BMW. Non brilla come in Francia, ma centra facilmente la top ten e se vi sembra poco guardate cosa hanno fatto gli altri piloti della casa tedesca.
Proprio quando gli ufficiali Yamaha volano, i due piloti del team GRT annaspano, e dalla Spagna portano a casa 21 punti in due. Gardner non riesce proprio ad emergere, ma delude ancora di più Aegerter, che aveva iniziato bene la stagione ma è poi affondato gara dopo gara.