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Nella classifica dei costruttori i due fanalini di coda sono la BMW con 167 punti e la Honda con 153. La casa tedesca è staccata di 351 punti dal leader Ducati mentre quella giapponese di 365 lunghezze. Sommando tutti i punti conquistati dai quattro piloti della casa tedesca non si arriva ai punti ottenuti da Jonathan Rea (terzo nella generale).
Anche se mancano ancora tre round alla fine del campionato, il bilancio di quelle che si possono considerare due delle più grandi case produttrici al mondo, è senza dubbio negativo. La BMW è tornata a schierare una squadra ufficiale nel 2019 con i piloti Tom Sykes e Markus Reiterberger, un anno prima del ritorno della Honda, che nel 2020 schierò Leon Haslam ed Alvaro Bautista.
Xavi Vierge ha ottenuto 12 punti e Iker Lecuona 7. In campionato Vierge è decimo con 117 punti, mentre Lecuona, sballottato di continuo tra MotoGP e SBK, è solo tredicesimo. Il primo è salito sul terzo gradino del podio a Mandalika, mentre il secondo può vantare quale migliore risultato un quarto posto nella Superpole Race di Barcellona. Nonostante il lavoro svolto in Giappone e le concessioni offerte dal regolamento le prestazioni della CBR1000 RR-R non sono cambiate rispetto a quelle della passata stagione, mentre tra i suoi piloti Vierge si è migliorato, mentre Lecuona sta facendo peggio. Partiamo proprio dalla casa di Tokio che dopo i test al Motorland Aragon si è presentata a Magny Cours con un nuovo telaio, identificato quale punto debole della Fireblade. Grazie alle super concessioni previste dal regolamento per le case in difficoltà, i tecnici HRC hanno potuto apportare importanti modifiche al telaio, ma con risultati decisamente scarsi. Nelle tre gare del round francese
Se Atene piange, Sparta non ride. In casa BMW non è che le cose vadano meglio. Il migliore dei quattro piloti è Scott Redding, undicesimo con 108 punti. Il giovane Garrett Gerloff è quattordicesimo è di punti ne ha 92. Loris Baz e lo sfortunato Michael Van der Mark occupano rispettivamente la sedicesima e diciassettesima posizione con 52 e 23 punti, ma l’olandese ha dovuto saltare ben quattro round a causa del grave infortunio di Assen.
Il miglior weekend per la M1000 RR è stato l’ultimo a Magny Cours (43 punti) il peggiore quello di Barcellona (19). Valutando le prestazioni dei quattro alfieri della casa tedesca si nota come i risultati siano stati sempre altalenanti e che in realtà la differenza non l’abbia fatta la moto, quanto il gradimento della pista da parte dei diversi piloti. Spesso infatti solo uno dei quattro ha ottenuto risultati soddisfacenti in un singolo round. Redding è stato il migliore in Australia, Assen, Donington e Most. Gerloff ha primeggiato a Barcellona, Misano, e Magny Cours, mentre a Imola è stata la volta di Baz e a Mandalika di Van der Mark. In 5 dei 9 round il miglior pilota BMW è stato l’unico in doppia cifra, vale a dire che gli altri non si sono praticamente visti.
Anche in questo caso quindi, nonostante le super concessioni, possiamo dire che non ci siano stati miglioramenti tangibili sulla M1000 RR.
Per quanto riguarda il futuro sembra che la Honda possa presentare una nuova versione della Fireblade, per risolvere i congeniti problemi emersi su quella attuale, mentre pensando al 2024 della BMW viene da chiedersi cosa potrà fare Toprak Razgatlioglu sulla SBK tedesca? Il talento e le capacità del pilota turco non si discutono, tutto sta a vedere quindi se la casa produttrice lo ascolterà, e soprattutto se il team sarà in grado di seguire le sue indicazioni. Toprak richiede un assetto molto particolare, così come particolare è il suo stile di guida. Nel Team Puccetti prima e nella squadra ufficiale Yamaha dopo, hanno capito che le sue richieste, anche se spesso diverse da quelle degli altri piloti, erano quelle vincenti. Faranno lo stesso anche nel team di Shaun Muir? E saranno in grado di preparargli la moto che chiede? Per sua fortuna (a quanto sembra) Razgatlioglu potrà contare su Phil Marron, il valente capotecnico che sino ad ora lo ha seguito in tutta la sua carriera in Superbike.