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I test svolti a Jerez da Toprak Razgatlioglu sulla Yamaha YZR M1 MotoGP non hanno destato soltanto l’interesse dei vertici sportivi della casa dei tre diapason, ma anche quello degli avversari del turco in Superbike. Ecco alcuni dei commenti che ad Assen hanno rilasciato al sito Worldsbk.com ad iniziare dal sei volte campione del mondo Jonathan Rea che come ricordiamo disputò due gare in MotoGP nel 2012 con la Honda Repsol, per sostituire l’infortunato Casey Stoner.
"Non è certo una situazione facile - ha commentato Jonny - Quello che so è che Toprak ha un talento incredibile e se avesse la giusta opportunità di andare in MotoGP, circondato dalle persone giuste, potrebbe certamente far bene".
Chi la MotoGP la conosce molto bene è certamente Alvaro Bautista. Questo il suo parere: “Da quanto ho sentito, Toprak vuole fermamente andare in MotoGP. È un Campionato tutto diverso, moto, gomme… So che ha svolto dei test con la Yamaha, ma deve capire se ha il potenziale per andarci e per fare bene. Il suo è un nome importante nel WorldSBK dove è un top rider, quindi deve scegliere cosa fare e non è certo una decisione facile. Ogni pilota vorrebbe provare a correre in GP almeno una volta, ma non è facile soprattutto ora, visto che i valori sono molto livellati ed il distacco tra il primo e l’ultimo è quasi nullo. Deve capire se può essere veloce anche lì”.
Andrea Locatelli invece ha corso per anni in Moto2 prima di diventare campione del mondo del WorldSSP ed approdare in seguito alla Superbike. “Per me è difficile parlare di Toprak - ha affermato il bergamasco - sinceramente non lo so, ma penso che lui sia interessato ad andare in MotoGP in futuro. Da parte mia cambia poco, e sono certo che nel proseguo della stagione continueremo a lavorare insieme per essere veloci e finire bene questo campionato”.
Ma cosa ha detto invece il diretto interessato? “Sono stati due giorni piacevoli - ha affermato il Campione del Mondo SBK 2021 -. L'anno scorso ho percorso solo 20 giri perché il tempo non era bello e poi ha iniziato a piovere. Quest'anno sono stato più fortunato. A Jerez faceva molto caldo e la temperatura della pista era di circa 48-50 gradi. Mi sono divertito entrambi i giorni con la M1. E’ un po il sogno di tutti i piloti provare una MotoGP, io l'ho fatto e sono felice. È una moto completamente diversa rispetto alla Superbike, molto più rigida. Le gomme poi sono completamente diverse e anche lo stile di guida deve essere completamente differente. In Superbike io guido più stop-and-go, mentre con una MotoGP devi avere molta velocità in curva. Ho cercato di adattarmi a tutto questo. Anche la posizione in sella era diversa e mi sentivo molto in alto. Mi piace di più la Superbike perché è una moto più facile da conoscere e da imparare”.
Da “staccatore” qual è Toprak è rimasto ovviamente entusiasta dei freni in carbonio. “Mi è piaciuta la frenata, ma il problema era che la prima moto delle due che ho provato non era facile da fermare. Il secondo giorno mi sono divertito molto nelle staccate. Il problema è stato che, dopo la frenata, non era facile entrare in curva, anche perché la mia posizione in sella era molto alta e poi non sentivo ancora il limite dell'anteriore. Per concludere posso dire che le due moto, Superbike e GP, sono diverse, ma la grande differenza lo fa lo stile di guida. Con una MotoGP devi mantenere velocità in curva, e non cercare di rallentare come si fa con una Superbike.
Al di là dei commenti e delle diverse impressioni che ha destato il test di Razgatlioglu, riteniamo che si sia trattato solamente di un interessante primo contatto tra il turco e la Yamaha MotoGP. Che Toprak non sia ancora pronto per la classe regina, come ha dichiarato lo Yamaha Road Racing Managing Director Lin Jarvis, ci sembra scontato, così come è scontato che servirebbe più tempo a Razgatlioglu per adattarsi ad una moto non certo facile da mettere a punto e da adattare alle proprie esigenze di guida. Come ha dichiarato Jarvis il turco ha manifestato l’interesse a provare una MotoGP, ma è altrettanto chiaro cosa nasconda la disponibilità della Yamaha nel fargli provare subito la M1, perché come ha Andrea Dosoli, Yamaha Motor Europe Road Racing Manager: “Vogliamo che Razgatlioglu resti nella famiglia Yamaha”.