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Il Campionato Mondiale Supersport accoglie un altro pilota proveniente dalla Moto2. Si tratta di Lorenzo Dalla Porta che, in questo fine settimana, debutterà a Most con la Yamaha R6 del Team Evan Bros.
La squadra di Fabio Evangelista e Mauro Pellegrini aveva iniziato la stagione con Andrea Mantovani, ma gli scarsi risultati conseguiti non hanno soddisfatto né il pilota né la squadra, e questo ha portato alla decisione di entrambi di porre fine alla collaborazione.
Rimasto senza pilota, il team ravennate non si è lasciato sfuggire l’occasione di accogliere tra le sue fila l’ex Campione Mondiale Moto3 del 2019 Lorenzo Dalla Porta. Il titolo mondiale della piccola cilindrata dei prototipi non è l’unico nel folto palmares del pilota di Prato, che è stato anche Campione Italiano CIV 125 nel 2012 e Campione spagnolo nel CEV 2016.
Abbiamo incontrato il Team Principal di Evan Bros. Fabio Evangelista e il pilota toscano per meglio comprendere cosa sia successo nelle ultime stagioni della Moto2, particolarmente avare di soddisfazioni per Lorenzo, e come il team due volte campione del mondo (nel 2019 con Randy Krummenacher e nel 2020 con Andrea Locatelli) sia venuto in contatto con lui. Anche (o soprattutto) a causa di un infortunio alla spalla Dalla Porta non è riuscito ad esprimere il suo potenziale e se a questo aggiungiamo alcuni problemi sorti con la sua squadra (sui quali Lorenzo ha elegantemente glissato) possiamo comprendere come sia nata l’intenzione di girare pagina per rimettersi in discussione nel mondiale Supersport. Una scelta condizionata dalla possibilità di fare il gran salto con una delle squadre migliori della categoria, che punta su di lui per rilanciarsi dopo un inizio di campionato difficile.
Team e pilota hanno svolto due sessioni di prove a Imola e a Magione. Test poco indicativi visto che a Imola Lorenzo ha girato con gli amatori, ma da quanto afferma Evangelista il pilota toscano ha destato un’ottima impressione.
Con il team Principal Evan Bros abbiamo anche toccato il problema della regola del peso minimo pilota/moto, che costringerà lo staff tecnico della sua squadra ad aggiungere 8 chili alla moto di Lorenzo.
Per il manager di Ravenna è singolare che venga applicata solo nelle due categorie Supersport e non in Superbike. Per quanto riguarda la “rivoluzione” avvenuta lo scorso anno nella classe intermedia delle derivate, con l’introduzione di moto di maggiore cilindrata, Fabio non le ha certo mandate a dire: “Accusavano la Yamaha di monopolizzare la categoria, ma se le nuove regole non livelleranno davvero il campionato, si rischia che sia un'altra casa a riempire la griglia, e in quel caso il cambiamento non sarà servito a nulla”.