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Nicolò Bulega approfitta dell’assenza dei tre campioni del mondo (Razgatlioglu, Bautista e Rea) e domina l’ultima gara di Magny Cours. Agli infortunati Toprak e Jonny si è aggiunto questa mattina anche Alvaro, che si è rotto una costola nella caduta che lo ha estromesso dalla Superpole Race. Da notare che era dal 2013 (Jerez gara1) che sulla griglia della Superbike non era presente nemmeno un campione del mondo.
Sia chiaro che queste assenze non tolgono nulla ai grandi meriti di Bulega. Scattato come un fulmine al via, il rookie della Ducati si è portato al comando e lo ha mantenuto sino alla bandiera a scacchi, senza lasciare scampo ai propri avversari.
L’unico che gli ha resistito per alcuni giri è stato Danilo Petrucci, che ha però poi perso terreno, sino ad accusare un distacco di tre secondi che non si è più ridotto se non nei giri finali quando Bulega ha amministrato il proprio vantaggio. Il pilota del Barni Spark Racing Team ha condotto una grande gara, mantenendo il ritmo del vincitore per molti giri e si è dovuto arrendere soltanto ad un super Bulega, che con la doppietta di oggi si porta a 55 dal convalescente Razgatlioglu, il quale spera fortemente di rientrare nel prossimo round di Cremona, per evitare di rimettere in gioco il campionato.
Senza il fenomeno turco ieri la BMW si era affidata a Michael Van der Mark mentre oggi pomeriggio ha potuto contare su un determinato Garrett Gerloff, che sale per la prima sul podio con la moto tedesca, dopo aver vinto la lotta con il compagno di squadra olandese e prima dell’arrivo di Alex Lowes. L’inglese della Kawasaki ha avuto un problema (probabilmente elettronico) al primo giro, uscendo di pista e rientrando in penultima posizione. Una volta constatato come il problema fosse evidentemente passeggero, Lowes si è gettato a testa bassa all’inseguimento, risalendo sino ad un incredibile quarto posto finale, e se ci fossero stati altri giri avrebbe probabilmente conquistato il podio. Van der Mark è partito forte ed ha condotto per molti giri il gruppo degli inseguitori, ma ha poi perduto posizioni nel finale, terminando con un comunque positivo quinto posto.
Solo all’ultimo giro Remy Gardner ha acciuffato la sesta posizione, precedendo Xavi Vierge, apparso molto in palla qui in Francia, Scott Redding, penalizzato di una posizione per aver messo le gomme sul verde all’ultimo giro, e un anonimo Andrea Locatelli che si deve accontentare della nona posizione davanti a Iker Lecuona, a sua volta penalizzato di tre secondi per aver tagliato una curva.
Chiude fuori dalla top ten Axel Bassani che era nel gruppone degli inseguitori ma ha dovuto scontare un long lap penalty per aver tagliato la stessa curva di Lecuona. Dietro di lui altri due italiani: Andrea Iannone ed Alex Delbianco. Se per il secondo il risultato si può considerare molto positivo, visto che era al rientro in Superbike dopo molti anni ed alla sua terza gara con la R1 ufficiale del Team GRT, non altrettanto possiamo dire del pilota del Team GoEleven. Iannone ha l’alibi di non aver mai corso prima su questa pista, ma considerata la sua esperienza ed il suo talento era logico attendersi un piazzamento almeno nella top ten.
Stesso discorso per Michael Ruben Rinaldi che ieri aveva dato segnali di ripresa, ma che oggi ha conquistato solo un punto in due gare, quindicesimo in Gara2.