SBK 2024. Andrea Iannone: “Devo capire quale sia il progetto migliore per il mio futuro”

SBK 2024. Andrea Iannone: “Devo capire quale sia il progetto migliore per il mio futuro”
“Sono felice di essere in Superbike. Il mio bilancio non può che essere positivo. Per il futuro devo capire quale sia il progetto migliore, quello che mi consenta di arrivare a lottare per il titolo”
9 agosto 2024

Fa caldo a Portimao alle 14, ma Andrea preferisce fare l’intervista nel box, vicino alla sua moto ed ai suoi tecnici. Essendo alla sua prima esperienza nelle derivate ed appena a metà campionato, non si può dire che Iannone sia già un pilota “Superbike”, ma si è indubbiamente integrato in questo paddock nel quale, come lui stesso ci ha detto in questa intervista, si trova a proprio agio. D’altronde, GP o SBK che sia, per correre in pista ci vuole comunque e sempre tanta passione.

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E’ la SBK che ti aspettavi?
“Si, è un campionato molto bello che mi piace e mi diverte. Sono felice di essere qui e di poter disputare una competizione che per alcuni versi è molto difficile, perché per me è tutto nuovo, e sto ancora imparando a conoscere tutti i meccanismi che regolano la Superbike”.


Abbiamo superato la boa di metà campionato. Fai un bilancio.
“Non posso che essere contento di quanto ho fatto sino ad ora. Siamo partiti molto bene stiamo proseguendo in questa direzione positiva. Le mie aspettative sono sempre molto alte, ma il bilancio è senza dubbio positivo”.

Biaggi, Checa e Bautista hanno vinto il mondiale SBK al loro quarto anno. Tu sei solo al primo.
“Vincere i campionati non è mai facile, perché si tratta sempre di una combinazione di fattori diversi che devono tutti funzionare al meglio. La cosa essenziale è essere al centro di un progetto ed è questo il bivio al quale mi trovo di fronte ora. Devo capire quali siano le mie prospettive future legate non solo al prossimo anno, ma anche a quelli successivi. Devo capire cosa mi si prospetta per le prossime stagioni, comprendere quale sia la scelta migliore per me, quella che mi ponga al centro di un progetto che negli anni mi possa portare a costruire qualcosa di valido, sino a puntare a vincere un campionato. Vincere il mondiale Superbike sarebbe il mio sogno. Io mi sento in forma, sono nel pieno delle mie capacità e penso di poter raggiungere traguardi prestigiosi. Ho una mentalità diversa rispetto al passato e sono maturato sotto molti punti di vista. Mi sento forte e sono certo che il prossimo sarà un anno migliore, perché ho capito molte cose.


Pensi che questo progetto e questi obiettivi siano raggiungibili solo in una squadra ufficiale?
Di certo io non sto male dove sono adesso, ma per decidere del mio futuro mi devo prima confrontare con altre persone per scoprire quali siano le possibilità che mi vengono eventualmente offerte e sino ad ora non l’ho fatto. Staremo a vedere”.

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Quale è la difficoltà maggiore che hai dovuto affrontare tornando a correre dopo 4 anni?
“Non ho avuto nessuna difficoltà particolare. Per fortuna mi è venuto tutto molto naturale. Ho ripreso subito ad un buon livello e questo mi ha dato tanta motivazione per dare sempre il massimo e fare qualcosa di più. Non sto dicendo che sia stato facile, ma voglio dire che ho affrontato tutto in modo spontaneo e per fortuna mi è venuto tutto naturale”.


SBK e GP, due mondi differenti.
“Sono due mondi simili ma completamente differenti. Ho trascorso la maggior parte della mia carriera nel paddock della GP, un mondo che adoro e che mi è famigliare. Ancora oggi conosco più gente che non in Superbike, ma questo non toglie che il mondo delle derivate non sia altrettanto piacevole. Qui mi trovo bene e mi sto godendo tutti gli aspetti positivi di questo campionato.

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