SBK 2024. Alessandro Canevarolo: “Vorrei che il Cremona Circuit diventasse la casa della Superbike”

SBK 2024. Alessandro Canevarolo: “Vorrei che il Cremona Circuit diventasse la casa della Superbike”
Abbiamo incontrato Canevarolo al termine del round SBK e con lui abbiamo trattato tutti gli aspetti, positivi e negativi, che hanno caratterizzato questa prima assoluta al Cremona Circuit
25 settembre 2024

Lo scorso weekend il Cremona Circuit e tutte le persone che ci lavorano erano sotto esame. Un esame difficile da superare perché organizzare un round del mondiale Superbike non è un gioco da ragazzi e soprattutto richiedono spesso un bagaglio di esperienza che a Cremona non avevano. Il bilancio finale è stato assolutamente positivo, se non in valore assoluto se non altro in considerazione del fatto che per l’autodromo lombardo questo è stato il battesimo del fuoco ed avrebbe anche potuto rivelarsi un fallimento, viste le difficoltà. Se non lo è stato il merito va a tutte le persone che si sono adoperate affinchè tutto si svolgesse nel migliore dei modi. Dagli addetti alla sicurezza, ai marshall sino agli impiegati negli uffici.

Una cosa però è certa: senza Alessandro Canevarolo tutto questo non avrebbe potuto accadere. Lo abbiamo visto sempre in prima linea, lavorare con il suo personale e cercare di risolvere ogni tipo di problema. Sono entrato in circuito giovedì mattina alle 8 e lui stava parlando con i marshall, poche ore dopo c'è stato un problema con i monitor della sala per il commento interno al circuito ed è arrivato lui, ha chiamato i tecnici che hanno risolto i problemi di audio ed ha mandato qualcuno a comperare un monitor in più che in effetti poteva essere utile. Si può programmare tutto nel migliore dei modi e con la massima attenzione, ma di certo qualcosa ti sfugge e ti si può presentare qualche problema del tutto inaspettato, soprattutto se non hai esperienza e la stai facendo sulle tue spalle.

Alla fine possiamo dire che sia andata meglio di quanto ci si potesse aspettare?

Beh certo….dopo tutto quello che avevano detto i nostri detrattori non potevamo fare peggio (ride) A parte gli scherzi non dobbiamo dimenticare che abbiamo fatto tutto in soli sei mesi. Considera poi che il maltempo ci ha messo del suo, rallentando i lavori, e soprattutto abbiamo sbattuto contro la burocrazia italiana che è davvero folle, e ha reso il nostro lavoro molto difficile. Posso dire che abbiamo dato tutti il 200%. Si può fare meglio? Certo che si. Ora però abbiamo finalmente un poco di tempo per intervenire dove abbiamo visto che dobbiamo migliorare.

Il bilancio finale è positivo?

Si, certamente. Gli eventuali problemi sono derivati dal fatto che quando si fanno le cose in fretta ovviamente non tutto riesce alla perfezione e a volte non hai il tempo per fare tutto. Pensa che a giugno abbiamo capito che se il maltempo fosse perdurato non avremmo potuto ospitare questo round della Superbike. Ora a bocce ferme revisioneremo tutto quello che è stato fatto, per comprendere quali siano i punti positivi e quelli negativi.

Tanta gente, tanta passione.

Siamo l’autodromo che più di ogni altro ospita gli amatori, i privati (oltre 25.000 l’anno) Quindi quale sede migliore per i campionati delle derivate se non un circuito dove ci sono gli appassionati, quei motociclisti che più di tutti amano la pista e spesso utilizzano proprio le moto che corrono in SBK? L’atmosfera che abbiamo avvertito in questi giorni è stata bellissima, ed erano anni che non vedevo tanta gente e tanta passione per la Superbike.

Tra le note dolenti ci sono senza dubbio i parcheggi

Per quanto riguarda i parcheggi abbiamo dovuto fare un piano un poco frettoloso. Ho scoperto in ritardo che per fare i parcheggi sui terreni agricoli, bisogna che a ottobre gli agricoltori decidano di piantare le coltivazioni necessarie per rendere il terreno duro ed agibile per le autovetture. Questa decisione deve essere presa ad ottobre per la stagione di semina successiva. Noi quest’anno siamo stati obbligati a scegliere l’unico terreno che avesse un fondo abbastanza duro per consentire l’accesso alle auto, ed era quello di fianco alla strada che arriva da Cremona, ma per organizzare il prossimo anno ora abbiamo il tempo di sederci ad un tavolo con gli agricoltori e scegliere un tipo di coltivazione che irrobustisca il terreno, in modo da evitare i problemi che abbiamo avuto quest’anno. Inoltre stiamo lavorando assieme ai comuni vicini all’autodromo perché questo avvenimento è nuovo per tutti e affinché il risultato sia il migliore possibile lo dobbiamo affrontare tutti insieme. Rispetto agli altri autodromi noi non abbiamo una storia e ce la stiamo costruendo passo dopo passo.

Quale è stato il responso dei team?

Quando i team quando sono venuti a fare i test a maggio, avevano trovato una situazione completamente diversa. Eravamo nel bel mezzo dei lavori, erano mesi che pioveva ed eravamo messi male. Adesso hanno trovato le cose quasi in ordine e ne sono stati colpiti positivamente. Per quanto riguarda la pista si diceva che non ci fossero punti per superare, ma poi in gara i piloti hanno fatto molti sorpassi. Quello di Iannone alla 4 è stato fantastico, ma in ogni curva i piloti si sono superati, compresa la esse finale dove le ragazze hanno dato spettacolo.

Parliamo di sicurezza

Dopo i test di maggio i piloti hanno fatto un elenco delle cose che andavano bene e di quelle che non andavano bene. Pur considerando che ogni pilota ha una visione molto soggettiva, abbiamo comunque fatto tutto quello che ci era stato richiesto, e lo abbiamo fatto in tempo per le gare. Ci sono ancora due o tre punti della pista che dobbiamo rivedere, ma non riguardano la sicurezza. In questi tre giorni abbiamo avuto la conferma che tutti i calcoli che erano stati fatti relativamente alla sicurezza erano esatti. Abbiamo comunque in programma di ampliare alcune vie di fuga.

Il problema della corrente elettrica

Abbiamo realizzato un impianto elettrico completamente nuovo, lasciando quello vecchio. Tutte le hospitality si sono attaccate a quello vecchio, perché non avevano le spine da 63 ampere. Non appena ce ne siamo accorti abbiamo comperato una montagna di spine da 63 ampere, le abbiamo fornite ai team ed il problema è stato risolto. In questo week end abbiamo consumato 450 Kilowatt ma la capacità del nostro impianto è di 1600 kilowatt e quindi il problema non sussiste.

E allora l’interruzione della gara?

Nel nuovo impianto abbiamo messo tutto nuovo e tutto a norma. Lo abbiamo collaudato per oltre un mese. La sala regia è la copia di quella del Red Bull Ring in Austria, con un pannello led di sette metri e mezzo, alto due. Non sono monitor ma è un pannello unico, dove noi possiamo decidere cosa vedere e scegliere quali telecamere visionare. Su 150 kilowatt la sala della direzione gara ne stava consumando 40. A sette giri dalla fine la corrente è andata via. Il nostro tecnico è corso nella cabina generale ed ha riattivato il tutto, ma solo tre secondi dopo l’esposizione della bandiera rossa. Il problema è stato causato dalla dispersione dei tanti interruttori che, messi insieme, hanno fatto si che scattasse il differenziale principale. Una volta riattivato questo interruttore la corrente è tornata regolarmente. Ora si tratta di calibrare correttamente il differenziale per evitare che il problema si ripeta. Siamo stati davvero sfortunati perché poteva capitare in qualsiasi momento, anche durante una pausa. Invece è successo a sette giri dal termine della Superbike. La gara è stata interrotta perché a causa della mancanza di corrente non potevamo più parlare con i marshall. La sala della direzione gara dispone di un gruppo di continuità per cui nessuno si è accorto che la corrente mancava. Lo abbiamo scoperto quando non abbiamo più ricevuto risposte dai marshall. Ecco il vero motivo della sospensione.

I marshall erano tutti del vostro autodromo?

La maggior parte si, ma abbiamo avuto l’aiuto di alcuni marshall di Imola e qualcuno anche di Misano e Vallelunga. Colgo l’occasione per fare a tutti i marsahll i miei complimenti perché sono stati tutti molto bravi.

Tre gare e tre vittorie italiane

Guarda, ero stato al round di Barcellona ed avevo visto che al paddock show gli spagnoli applaudivano più Toprak che Bautista. Qui invece, oltre a Petrucci che è umanamente il più vicino ai tifosi, ci sono stati tanti applausi per lo spagnolo della Ducati. Siamo stati contenti che abbia vinto un italiano, ma c’è stato un grande sostegno per tutti i piloti.

La concomitanza con Misano GP non vi ha aiutato

La concomitanza con Misano di sicuro non ci ha fatto piacere, ma il pubblico della SBK è diverso rispetto a quello della MotoGP. Gli appassionati della Superbike aspettavano Cremona per vedere le gare ed i piloti, e per loro la MotoGP non era un’alternativa, tanto che qui abbiamo quasi fatto il pieno.

45.000 persone nei tre giorni

Non sono pochi considerando che siamo al nostro primo anno e che c’era qualcuno che pensava addirittura che le gare non si sarebbero disputate. Se avessimo potuto ospitare anche la Supersport 300 probabilmente gli spettatori sarebbero stati superiori. Mi piacerebbe che Cremona diventasse la casa della Superbike.

Il vostro rapporto con Dorna?

Ottimo. Dorna voleva tornare in Lombardia dove il bacino di pubblico è notevole. Loro sono stati bravi a scommettere su di noi e sono sempre stati convinti che sarebbe stato un successo. Qualcuno ha detto che bisogna smetterla di andare a correre nelle grandi cattedrali nel deserto. Mi piacerebbe essere un po come Cadwell Park. La Superbike inglese corre a Donington Park e a Silverstone, ma la passione ed il tifo che avverti nella piccola Cadwell Park è assolutamente unico. Per quanto riguarda il prossimo anno ci ci contreremo con Dorna con l’obiettivo di rendere questo evento sempre più bello. Per stabilire le date bisognerà valutare le varie concomitanze con la Formula 1 e soprattutto con la MotoGP.

Le autorità e le istituzioni hanno compreso i benefici che un evento come questo può portare all’economia locale?

In parte si, perché glielo avevamo già dimostrato con i nostri precedenti eventi legati al kart oltre che ai campionati nazionali di moto, però se prima non ne avevano avuto pieno sentore ora lo hanno capito benissimo ed è per questo che a mio parere qui attorno sorgeranno molti alberghi e locali pronti ad accogliere il nostro pubblico.

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