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Se le sorprese positive di questa prima gara del WorldSBK 2024 sono stati i tre italiani che sono saliti sul podio, le due delusioni più forti sono invece arrivate dai pluricampioni del mondo Alvaro Bautista e Jonathan Rea. Chi avrebbe mai potuto immaginare che al termine di Gara1 i due avrebbero accumulato soltanto un misero punticino?
Lo spagnolo ha l’alibi della caduta in gara al quarto giro alla curva dieci, che lo ha relegato in fondo alla classifica, ma non dobbiamo dimenticarci che Alvaro ha concluso le prove ufficiali di martedì al settimo posto a oltre sette decimi dal leader Razgatlioglu, ha ottenuto solo l’ottavo posto nelle prove libere, ed in Superpole non è andato oltre la nona posizione, a quasi otto decimi dal suo giovane compagno di squadra.
In gara il campione del mondo uscente è partito forte, colmando in fretta il gap che in griglia lo separava dai primi, ma una volta con loro ha commesso un errore, ha perso aderenza all’anteriore ed è caduto. La sua gara è finita qui.
In conferenza stampa Bautista non si è trincerato dietro il problema del peso che ha dovuto aggiungere alla sua moto, ma si è limitato a dire di essere solo all'80%. Al di la della forma fisica però non possiamo non rilevare come lo spagnolo sia molto diverso dal pilota dello scorso anno, che cercava di ottenere sempre il miglior risultato possibile e di non commettere errori. Il pilota del Team Aruba.it puntava alla vittoria in campionato ed aveva una strategia ben precisa, quello che abbiamo visto sino ad ora sembra invece accontentarsi, come se avesse perso la fame di vittoria che lo ha portato a ben due titoli mondiali consecutivi.
Diverso il caso di Rea. Il pilota più vittorioso nella storia della Superbike era apparso felice, quasi radioso dopo i primi test invernali di novembre. Sembrava che la R1 fosse la moto perfetta per lui, e ne vantava la maggior potenza e maneggevolezza rispetto alla sua vecchia Ninja. La pista spagnola gli ha regalato soddisfazioni anche nelle prove di fine gennaio, ma a Portimao hanno iniziato ad affiorare quei problemi che ora la pista di Phillip Island ha esaltato.
“La moto è inguidabile – ha dichiarato Jonny – il problema è grave. Ho la massima fiducia nella squadra, ma sino ad ora qualsiasi tentativo è stato inutile”. Poche volte abbiamo visto Rea così mogio e preoccupato. “Devo guidare sulle uova – ha proseguito – sennò rischio di cadere. La moto ha un chattering molto accentuato, come se saltasse. Nessuna regolazione delle sospensioni ha ridotto il problema. Temo che ci vorrà del tempo per risolvere questo problema”.
A conferma di ciò è arrivato l’incredibile diciassettesimo posto di gara1, un risultato troppo brutto per essere vero. In particolare però ci ha colpito il suo pessimismo, la quasi sicurezza che il problema sia di difficile soluzione. Sembra quasi che Jonny si sia svegliato da un sogno e si sia trovato in un incubo. Che ci sia altro oltre al solo problema tecnico? E se il nordirlandese non si trovasse bene con la sua nuova squadra o con qualcuno dei vertici di Yamaha Racing?