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Danilo Petrucci è indubbiamente uno dei migliori piloti del mondiale Superbike, ma non è ancora riuscito ad esprimere in pieno il proprio potenziale.
Oggi è salito sul terzo gradino del podio su di una pista per lui spesso ostica in passato. Per sua stessa ammissione però per essere competitivo dovrà imparare a sfruttare le gomme morbide in qualifica, perché in questa Superbike se si vuole lottare per la vittoria bisogna partire davanti.
Ecco la sua precisa analisi della gara e della sua attuale situazione.
Alti e bassi. Come te lo spieghi?
“In realtà in questo weekend siamo stati sempre abbastanza veloci, con una quindicina di piloti sempre racchiusi in pochi decimi basta poco per fare la differenza, in positivo o in negativo. Lo stesso si può dir per le gomme: bastava una minima differenza tra una copertura e l’altra per avere un feeling nettamente diverso”
Come erano andate le altre due gare?
“Ieri in Gara1 stavo lottando per la vittoria ma purtroppo nel pit stop abbiamo avuto un piccolo problema tecnico che ci ha fatto perdere pochi secondi, che sono stati però decisivi per passare dalla lotta per la vittoria a quella per la decima posizione. Questa mattina nella Superpole race il vento mi ha dato molto fastidio e non mi sentivo a posto con la gomma posteriore. Per fortuna in Gara2 ho ritrovato un buon feeling con la moto. Peccato che la bandiera rossa abbia interrotto la gara (e spero davvero che Rea non si sia fatto male) perché stavo andando bene. Dopo la seconda partenza ho provato a riprendere Iannone che mi sembrava in difficoltà con le gomme, così come Rinaldi. In pochi giri ho raggiunto e superato Rinaldi e poi mentre lottavo con Iannone ho visto che Locatelli si è cappottato ed ho capito che sarei anche potuto salire sul podio”
In queste tre gare abbiamo avuto sette piloti diversi sul podio
“È un campionato incredibile, con almeno quindici piloti che possono ambire alla vittoria in ogni gara. Sarà un campionato molto bello da vedere, ma molto da difficile per noi che siamo in pista”
Contento per il podio?
“Questa pista è sempre stata difficile per me, anche quando correvo in GP. Nel 2019 ho fatto un gran volo ed ho portato con me anche Quartararo. Alla curva 8 in passato ho raccimolatoanche 20 viti e due placche (mostra il polso destro ndr). Qui ho sempre fatto dei danni e quindi sono molto contento per questo podio”
Sei sempre in difficoltà con le gomme più tenere?
“Io sono pesante e freno forte. Con le gomme morbide e quando c’è molto grip spesso non riesco a frenare e a mettere la moto di traverso per affrontare le curve. Per questo non riesco ad essere veloce in qualifica, tanto che spesso in gara faccio meglio che non in superpole. Dovrei far scivolare di più la ruota posteriore ma spesso non ci riesco. Ad esempio non riesco ancora ad utilizzare la SCX che è una gomma prestazionale che però io non riesco ancora a digerire. Devo cambiare qualcosa nella mia guida perché se voglio lottare per il podio non posso partire indietro”
Questo tracciato non ti ha aiutato.
“Il grande grip che abbiamo trovato quest’anno a Phillip Island con l’asfalto nuovo ha accentuato questo mio problema. Ne ho parlato con Rea e Bautista che hanno rilevato lo stesso problema. Qui si è trovato bene Bulega perché lui sa far scorrere molto la moto. Lui è bravissimo a farla scivolare e ad utilizzare la potenza del motore per direzionarla”