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Dopo il round dell’asfalto troppo abrasivo e quello dell’asfalto senza grip, ad Assen abbiamo assistito al round condizionato dai capricci del meteo. Gare iniziate sotto la pioggia e concluse su pista asciutta, e viceversa, che hanno scatenato una lotteria delle gomme che per fortuna, una volta tanto, ha favorito il pilota meno accreditato alla vittoria: il debuttante Nicholas Spinelli.
Tuttavia, se escludiamo la fantastica vittoria del pilota del Barni Spark Racing Team, a tagliare per primi il traguardo delle altre due gare sono stati Alvaro Bautista e Toprak Razgatlioglu che ora comandano anche la classifica generale, divisi da sei soli punti a favore dello spagnolo. Nonostante l’imprevedibile pioggia olandese, le tre gare che si sono disputate nella cattedrale della velocità hanno iniziato a delineare i valori in campo in questo difficilissimo campionato 2024.
Gara2 è stato lo spot di questa stagione, l’esempio tangibile della sua competitività e spettacolarità, con un gruppo di sette/otto piloti in lotta per la vittoria, cadute sbandate e un numero incalcolabile di sorpassi. E probabilmente sarà così per tutta la stagione.
E’ stato il weekend delle prime volte: la prima incredibile gara di Spinelli nel mondiale Superbike, il primo podio di Remy Gardner e la prima vittoria di Toprak ad Assen.
Le prestazioni del funambolo turco hanno confermato come la BMW sia ormai molto vicina alle prestazioni della Ducati, mentre resta da assegnare la terza posizione tra Yamaha e Kawasaki, visto che Alex Lowes ha dimostrato che le gare Australiane non sono state solo un fuoco di paglia.
A spostare l’ago della bilancia verso la casa dei tre diapason avrebbe dovuto pensarci Jonathan Rea, che però nemmeno sulla pista dove ha vinto per ben 17 volte è riuscito a scrollarsi di dosso un’inaspettata carenza di risultati.
Parlando sempre di produttori non sappiamo quale sia la terza forza del campionato 2024, ma sappiamo senza ombra di dubbio quale sua l’ultima. Anche ad Assen, infatti, la Honda, che ha perso Iker Lecuona per l’ennesimo infortunio, ha centrato a fatica la top ten con il reduce Xavi Vierge. Crisi infinita.
Anche con il freddo Assen ha mantenuto il proprio fascino, dovuto soprattutto ai suoi appassionati. Nei tre giorni sono stati oltre 56.000 gli spettatori che hanno sfidato la pioggia e le basse temperature, e molti di questi hanno raggiunto l’autodromo in moto. Complimenti.
L’assurdo calendario 2024 prevede ora un’altra pausa di oltre un mese e si passerà dal freddo olandese al caldo romagnolo. Di certo varrà la pena aspettare.
Ma ecco i nostri voti ai protagonisti del round olandese:
Va bene la scelta fortunata delle gomme e la bandiera rossa arrivata proprio nel momento giusto, ma questo abruzzese di 22 anni, che la Superbike l’aveva vista solo in televisione, dopo aver fatto segnare l’undicesimo tempo in Superpole (“scusa se è poco” direbbe Abatantuono) ha sfruttato perfettamente le gomme intermedie, non si è fatto prendere dall’emozione e soprattutto a concluso tutte e tre le gare senza mai cadere, in uno dei weekend più difficili della storia recente della SBK. Mi sembra un delitto farlo correre solo nella MotoE.
Ora sembra normale che la BMW vada forte quasi quanto le Ducati, ma senza il talento turco lo scorso anno la moto del colosso bavarese non è mai salita sul podio. Ad Assen sbaglia solo la scelta della gomma nella gara sprint, ma nelle due gare lunghe sabato arriva subito dietro al miracoloso Spinelli per poi vincere quella della domenica. Il tutto con una moto che non lo asseconda ancora al 100%. Spaventoso (per gli avversari).
Ora che ha ritrovato il feeling con la sua moto abbiamo rivisto il campione che lo scorso anno ha vinto il titolo mondiale. La Superbike è cambiata, è ancora più difficile e ha nuovi protagonisti, ma lo spagnolo si è saputo adeguare e resta tra i favoriti per la lotta al titolo mondiale. Alla faccia dei regolamenti e di chi diceva che Alvaro vinceva solo grazie al motore della V4.
La Superbike è un campionato difficile, anche per chi viene dalla MotoGP. Dopo un anno di adattamento l’australiano ha finalmente conquistato il suo primo podio e sembra in grado di stare più costantemente nelle parti alte della classifica. Assen è una delle sue piste preferite e quindi aspettiamo di vedere cosa farà nel proseguo del campionato.
Paga l’inesperienza e come a Barcellona commette l’errore di non saper gestire le gomme, facendosi beffare nel finale di gara. E’ veloce in Superpole e nella gara sprint, ma si perde in quelle lunghe. Anche a causa delle variabili condizioni della pista. Se riuscirà a trarre profitto dai propri errori saranno dolori per i suoi avversari.
Senza l’errore in Gara2 il suo sarebbe stato un weekend molto positivo. Dimostra comunque di essere cresciuto molto e di aver acquisito (incidente a parte) una costanza di rendimento che prima non aveva. E’ diventato a tutti gli effetti la prima guida della Kawasaki e sfrutta tutti i miglioramenti apportati alla Ninja.
Quando è passato a condurre Gara2 ho pensato “ci siamo”. Invece poco dopo Andrea ha commesso un errore ed è rientrato nei ranghi. Mi aspettavo di più da lui sulla pista dove ha conquistato il suo primo podio in SBK. Porta a casa solo dei piazzamenti, ma dimostra comunque di aver passo un ulteriore passo in avanti, anche a livello mentale.
Il quarto posto in Gara2 salva un weekend fino a quel momento alquanto deludente. In Gara1 commette un errore ingenuo e cade, mentre nella gara sprint non trova il feeling con la gomma e chiude quindicesimo. Dice che Ducati deve aiutarlo di più, ma intanto nell’attesa potrebbe sfruttare quello che ha già a disposizione.
Sente forse in maniera eccessiva il peso di correre davanti ai propri tifosi e nonostante la profonda conoscenza della pista non riesce a sfruttare il potenziale della BMW. Il paragone con Toprak è impietoso, ma probabilmente lo sarebbe per chiunque.
Si intravede della luce in fondo al tunnel. Jonny contava molto sul round di Assen, una pista dove ha vinto ben 17 gare, ma è “risorto” solo in Superpole. In gara è non ha mai brillato ed è stato anche sfortunato. Forse sarà il sole della Romagna (terra che ama) a rigenerarlo.
Weekend da dimenticare per il giovane della Kawasaki, naufragato sotto la pioggia olandese. Una battuta a vuoto nel percorso di adattamento alla sua nuova realtà ed alla sua nuova moto. Misano arriva al momento giusto.