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Non ce n’era bisogno ma anche oggi Nicolò Bulega ha dato una grande dimostrazione di maturità, sia in pista che fuori. Dopo un contatto con Rea particolarmente aggressivo il rookie della Ducati si è rimboccato le maniche ed è risalito fino al secondo posto finale, tenendo ancora vivo il campionato. Giochi di squadra? Non ne ha richiesti. Se Bautista lo vorrà aiutare va bene, e se no…..va bene lo stesso. Intanto però ammette: “Mi ha visto arrivare e dopo poche curve è caduto”.
"Tutto considerato non è andata male, soprattutto se pensiamo che prima di questa gara non avevo mai girato sull’asciutto all’Estoril con una superbike. Questo fine settimana è iniziato in modo davvero difficile. Queste condizioni così variabili sono complicate per un debuttante come me. E’ già complicato quando non piove. Solitamente io sfrutto il venerdì per capire la pista e lavorare sulla moto, cosa che qui non ho potuto fare. Non ho avuto la possibilità di trovare un passo veloce e ho iniziato la gara al buio, senza sapere cosa mi sarebbe toccato. Ho lottato molto nei primi giri specialmente con Rea che mi ha buttato fuori alla curva 2. Sono rimasto calmo e ha trovato il mio passo che mi ha permesso di rimontare sino alla seconda posizione.
Quella di Rea è stata una manovra che definirei solo aggressiva. Eravamo entrambi sulla stessa linea, ma lui aveva la traiettoria più favorevole in uscita e ne ha approfittato. Ma le corse sono così.
“Ho detto alla mia squadra che se Alvaro volesse accettare eventuali ordini di scuderia per me andrebbe bene, ma se non li volesse accettare per me andrebbe bene lo stesso. Se lo facesse di propria volontà ne sarei felice, ma in caso contrario non mi dispiacerebbe più di tanto. Non sto a guardare cosa fa lui, ma penso a me stesso. Sto dando oltre il mio 100% e lo faccio ogni volta che scendo in pista. Oggi sono partito bene, poi Jonny mi ha spinto fuori ed io ho dato il massimo per chiudere al secondo posto. Forse non sarà abbastanza ma è il massimo che io possa fare e lo faccio”.
Ho visto Alvaro cadere ed era un momento favorevole per me che stavo recuperando terreno. Quando ho superato Locatelli ho raggiunto il mio compagno di squadra e mi sono accorto di essere più veloce di lui. Lui mi ha visto e poi dopo poche curve è caduto.
Secondo te a lui rode arrivare dietro di te? Quanto gli dispiace chiudere il campionato dietro a te che sei un rookie ed hai la sua stessa moto?
Questa è una domanda “bastarda”. Se vuoi una risposta ti dirò che sono certo che lui non sia felice di finire dietro a me, ma ti garantisco che non sarei nemmeno io di finire dietro a lui. E’ la regola delle corse.