SBK 2024. GP del Portogallo. Le pagelle dell’Estoril: il voto più alto sia a Bulega che a Razgatluoglu [GALLERY]

Il voto più alto sia a Bulega che a Razgatluoglu. Deludono Bassani e Iannone. Tra i piloti Yamaha si riprende Rea, troppo alterno Locatelli. Bene Lecuona con un podio ma anche una caduta
14 ottobre 2024

Il fine settimana portoghese era iniziato con l’incognita meteo che ha impedito ai piloti di trovare il miglior assetto per le loro moto. Di fatto molti hanno sistemato la moto dopo Gara1 e qualcuno non c’è mai riuscito.

I tifosi di Toprak Razgatlioglu speravano di festeggiare all’Estoril, ma ci si è messo di mezzo un fantastico Nicolò Bulega che non solo ha preceduto in volata il turco nella gara sprint, ma con i suoi secondi posti ha rimandato i festeggiamenti BMW al prossimo appuntamento di Jerez tra meno di quattro giorni. Ormai è solo questione di matematica, di pochi punti.

In questo round la casa tedesca è stata ancora una volta Toprak dipendente, perché degli altri piloti con la M1000RR il solo Michael Van der Mark si è salvato, con qualche buon piazzamento nelle gare lunghe. Ennesima dimostrazione di come la vera super concessione sia il fenomeno turco. A un solo round dal termine davvero qualcuno pensa ancora che a Monaco boicottino gli altri piloti per evitare penalità regolamentari?

La Ducati è sempre più Bulega e sempre meno Bautista, mentre i privati di lusso Petrucci e Iannone annaspano a centro classifica, anche se il pilota di Barni aveva iniziato alla grande con una seconda posizione in Superpole.

In Portogallo la Panigale V4 è sembrata sullo stesso livello se non addirittura superiore alla M1000RR anche perché la moto bolognese non va forte solo con Bulega, ma anche con altri dei suoi piloti, che non hanno però dimostrato la necessaria continuità.

In questo fine settimana la Honda è stata migliore della Kawasaki nella lotta per consacrarsi la terza forza del campionato, non solo per il podio di Lecuona il sabato, ma anche per i costanti piazzamenti nelle parti alte della classifica dello stesso Iker e di Vierge, sesto in Gara2.

Una continuità che è mancata in pieno alle moto verdi. Alti e bassi per Lowes e solo bassi per Bassani. In Yamaha si festeggia il ritorno di Jonathan Rea nelle zone che contano della classifica. Con i due piloti del Team GRT infortunati o convalescenti la cada dei tre diapason ha dovuto contare solo sul sei volte campione del mondo e su Locatelli, ma i due hanno alternati buoni risultati a scivolate.

Nonostante il tempo inclemente all’Estoril si è vista un po di gente sulle tribune e la speranza è di vederne anche a Jerez per il gran finale, anche se a festeggiare quest’anno non sarà uno spagnolo.

Ecco i nostri giudizi sui protagonisti del round lusitano:

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Toprak Razgatlioglu: 10

Non vince tutto per soli tre millesimi di secondo, ma in Gara2 il suo dominio è assoluto e ci ha fatto ricordare che senza l’incidente di Magny Cours il fenomeno turco avrebbe vinto il titolo già al Motorland Aragon. La cosa incredibile è che lui non si accontenta mai e vuole sempre di più dalla sua moto e da sè stesso. Un rullo compressore.

Nicolò Bulega: 10

Vince la Superpole Race sul filo di lana, ma con grande merito, dopo una gara perfetta, condotta con l’esperienza e la grinta di un veterano, lui che è al suo primo anno in Superbike. Ducati ha trovato il pilota per i prossimi 4 o 5 anni. Ammesso che resti nelle derivate.

Alvaro Bautista: 7

Anche in Portogallo è stato il “solito” Bautista di questa stagione. Non azzecca la Superpole e poi in gara deve rimontare. A volte gli riesce ed altre va in terra. Il peso aggiuntivo non c’entra. Ha ritrovato il feeling con la moto ma deve ritrovare il vero Bautista che sino ad ora abbiamo visto solo ad Aragon.

Danilo Petrucci: 6,5

Il settimo posto di Gara2 gli consegna il titolo degli Independent, ma in classifica deve lottare sino alla fine per mantenere il quarto posto dagli attacchi di Alex Lowes. Era partito bene con una seconda posizione in Superpole, che faceva sperare in una lotta tra lui ed il mostro ottomano. Invece la caduta in gara1 lo ha quasi spento.

Andrea Iannone: 6

Per un debuttante nella categoria l’incertezza meteo è deleteria, ma questo non giustifica la sua dodicesima posizione in Superpole e nemmeno le sue tre gare anonime.

Jonathan Rea: 7,5

Mezzo punto in più di incoraggiamento. Bravo in Superpole e in gara, a parte quella banale scivolata che ha compromesso la sua gara sprint. Non è ancora padrone della sua R1, e sa che se le tira il collo rischia di cadere, però lotta sempre come un leone e per questo avrebbe meritato un podio.

Andrea Locatelli: 6,5

Vale il discorso fatto per Jonny. Gli attuali limiti della R1 non ti consentono di stare con quelli davanti e se ci provi cadi. Quarto in Superpole e nella gara veloce, ma anche due scivolate nelle gare lunghe che ci hanno lasciati con l’acquolina in bocca.

Xavi Vierge: 6,5

Al soldatino Vierge mancano gli acuti del suo compagno di squadra, ma all’Estoril il suo peggior risultato è stato un ottavo posto. Migliora assieme alla sua moto.

Iker Lecuona: 7

Conquista il suo secondo podio in SBK a suggello dei netti miglioramenti della sua CBR, però poi non smentisce la sua irruenza con una caduta in Gara2. Il talento c’è, ma deve ancora maturare un po'.

Michael Van der Mark: 7,5

Corre a pochi giorni dalla perdita della madre e questo è già un grande merito. Sprofonda nella gara sprint, ma resta in alto nelle due gare lunghe, sulla pista dove due anni rischiò di interrompere la propria carriera.

Alex Lowes: 6,5

Un finale di stagione un poco in calo per il pilota della Kawasaki, che coglie due buoni piazzamenti nelle prime due gare, ma compromette la terza con una scivolata. Un errore che ultimamente gli succede spesso. Deve ritrovare il suo equilibrio. In tutti i sensi.

Axel Bassani: 5

Conferma come l’Estoril non sia la pista migliore per la Ninja, però addirittura far fatica ad entrare in top ten è un po troppo. Rimandato a Jerez.

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