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La prima gara dell’undicesimo round WorldSBK dell’Estoril è durata solo cinque giri, quelli necessari a Toprak Razgatlioglu per portarsi in testa alla gara. Da li in poi non c’è stata più storia, anche perché alle sue spalle alcuni dei suoi avversari si sono autoeliminati con scivolate che li hanno esclusi dalla gara, a iniziare da Alvaro Bautista.
Dopo l’ennesima rimonta lo spagnolo della Ducati si era portato alle spalle del leader del mondiale e sembrava l’unico in grado di metterne in discussione la leadership. Invece è banalmente scivolato nel corso dell’undicesimo passaggio, all’ingresso della esse. Stessa sorte per Petrucci che era partito forte, ma è scivolato al settimo giro senza poter proseguire. Il ternano del Barni Spark Racing Team era scattato come una molla al via, ed aveva terminato in testa il primo giro per essere poi superato da Andrea Locatelli. Nei giri seguenti Danilo ha perso posizioni sino all’irreparabile scivolata.
Il Loka ha fatto una buona gara restando al comando per tre giri, ma nel quinto è stato superato prima da Razgatlioglu e poi da Bautista. A sei giri dal termine, quando sembrava potesse salire sul terzo gradino del podio, ecco la scivolata che lo ha costretto al ritiro. Da notare che pochi minuti prima di Petrucci era caduto anche Axel Bassani, un altro che stava facendo una buona gara, nelle prime dieci posizioni. Ecatombe tricolore.
Alla fine sul podio sono saliti Nicolò Bulega e Iker Lecuona. Con la sua seconda posizione il rookie della Ducati riduce al minimo i danni derivanti della vittoria di Razgatlioglu, che ora in classifica lo precede di quarantaquattro punti. Bulega ha corso con l’esperienza di un veterano e senza commettere errori ha portato a casa il suo diciannovesimo podio di una straordinaria stagione.
Ottima la prestazione dello spagnolo della Honda che avrebbe probabilmente conquistato il suo secondo podio in Superbike (il primo ad Assen nel 2022) anche senza la scivolata di Locatelli, visto che stava girando più velocemente del bergamasco, dopo una grande rimonta dalla quattordicesima posizione iniziale. Un podio che stupisce solo in parte, visto che da Magny Cours in poi la CBR 1000RR-R ha fatto dei grandi passi in avanti.
Quarto posto per Alex Lowes che oggi non ha commesso errori ed ha lottato nel gruppo degli inseguitori precedendo l’ex compagno di squadra Jonathan Rea. Il sei volte campione del mondo ha provato a stare con i primi, ma ha commesso alcuni errori ed alla fine si è dovuto accontentare della quinta piazza, davanti alle due BMW di Garrett Gerloff e Michael Van der Mark.
L’ottavo posto di Xavi Vierge conferma i progressi della Honda. Lo spagnolo ha preceduto un deludente Andrea Iannone e un sorprendente Tito Rabat, decimo con la Ninja di Puccetti.
L’undicesimo posto di Michael Ruben Rinaldi risolleva, almeno in parte, il morale dell’italiano ed è di buon auspicio per il finale di stagione. Gara difficile per la wild card Luca Bernardi che si è dovuto fermare al box ed è rientrato in gara solo per accumulare sperienza, concludendo al ventesimo posto con la R1 del team Motoxracing.