SBK 2024. GP del Portogallo. Toprak Razgatlioglu: “L’incidente mi ha insegnato a non fare programmi”

SBK 2024. GP del Portogallo. Toprak Razgatlioglu: “L’incidente mi ha insegnato a non fare programmi”
"Nella volata della gara sprint avrei voluto fare a spallate, ma non sarebbe stato corretto. Non siamo sulla pista di allenamento a casa di Kenan. Sono sereno perché sono consapevole della mia forza"
13 ottobre 2024

In Portogallo Toprak Razgatlioglu ha compiuto un grande passo verso il suo secondo titolo mondiale, ma in conferenza stampa non tradisce alcuna pressione.

Per chi lo conosce da quando era un ragazzino la cosa non rappresenta una novità perché lui è fatto così. Difficile vedere sul suo viso un’emozione, né tantomeno un dubbio o una preoccupazione. È conscio della sua forza, ma dispone anche di una forte serenità interiore.   

Raccontaci della volata che ha deciso la Superpole Race

“Quando ho affrontato l’ultima curva ho sentito il rumore del motore della Ducati di Bulega vicino a me. Ho iniziato la volata avvicinandomi a lui, quasi a cercare il contatto ma poi mi sono allontanato perché non sarebbe stato corretto. Se fosse successo sulla pista di allenamento di Kenan avrei fatto a spallate, ma qui ci stiamo giocando il mondiale e ci sono delle regole. Comunque mi congratulo con Bulega che ha fatto una grande gara. Piuttosto sono sorpreso che la sua gomma posteriore SCQ non sia calata alla distanza. Mi aspettavo che lui rallentasse a causa dell’usura della sua gomma, ma questo non è avvenuto e mi sembra una cosa impossibile. Nell’ultima curva io che avevo la SCX scivolavo e lui no. Incredibile. Se anche io avessi montato la SCQ probabilmente avrei vinto. Ma va bene così. L’importante è stato vincere Gara2 che mi ha portato tanti punti importanti”

Quando hai capito di non aver vinto?

“Nessuno dei due aveva capito chi avesse vinto. Lui guardava me e io guardavo lui. Alla curva sei non ho visto la mia bandiera e allora ho capito che aveva vinto lui”

Sei vicino al tuo secondo titolo mondiale, ma non sembri teso o preoccupato

“Si è vero, nel 2021 quando ho vinto il mio primo titolo mondiale ero più teso, perché allora il divario nei confronti di Jonathan Rea era minore. Ora sono più rilassato e a Jerez mi basterà raccogliere dei punti in Gara1 per vincere il titolo. So che su quella pista le Ducati vanno forte e ricordo che nei test precampionato Bulega fu subito molto veloce, ma da allora noi abbiamo fatto notevoli passi avanti. Non sarà facile, ma darò il massimo e proverò a vincere. Spero solo di non uscire sul verde come ho fatto l’anno passato (ndr: venne penalizzato di una posizione in gara2 e la vittoria passò a Bautista)”.

Ma la tua è solo apparenza o sei davvero così sereno?

“Io sono così, sono rilassato. Poi in effetti prima della gara devo andare in bagno, ma non sono mai sotto stress. Oggi in Gara2 sono partito bene e poi ho atteso qualche giro per far scaldare la gomma anteriore. Una volta che ho capito di essere a posto con gli pneumatici ho iniziato a spingere ed ho vinto. Sono rilassato e riesco a ragionare bene in gara perché so di essere forte. Sono consapevole della mia forza” 

A Magny Cours poteva cambiare tutto

“Dopo l’incidente ho provato a rientrare a Cremona ma non è stato possibile. Ad Aragon ce l’ho fatta e le cose sono andate bene. Ho raccolto tanti punti. Se non fossi rientrato in Spagna forse avrei perso il titolo. Prima della caduta era tutto a posto, tutto andava per il meglio ed avevo un vantaggio che mi avrebbe consentito di vincere il titolo con qualche round di anticipo. Ma la caduta ha cambiato tutti i nostri piani. Quell’incidente mi ha insegnato tanto, e ora non faccio più programmi. Cerco di divertirmi in moto e di pensare gara dopo gara”

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