SBK 2024. GP di Aragon. Andrea Iannone. “Senza Dall’Igna oggi non sarei qui” [GALLERY]

Una vittoria speciale dopo anni molto difficili. Una vittoria dell’uomo prima che del pilota. La dedica va a tutti quelli che l’hanno resa possibile, ma in particolare a Dall’Igna. Ho tagliato il traguardo a motore spento, senza benzina
28 settembre 2024

Una grande gioia può portare alle lacrime e Andrea Iannone ha fatto fatica a trattenerle dopo la sua prima vittoria in Superbike.

Ora forse il suo passato è davvero alle spalle. Tornare a vincere dopo quattro anni nei quali aveva perso tutto quello che gli stava a cuore rappresenta una rivalsa, il premio per aver atteso in silenzio, senza fare polemiche, senza perdere la fiducia in se stesso. Un premio per aver creduto che fosse possibile vivere giornate come questa.

La tua è sembrata una gara senza una strategia, se non quella di spingere sempre forte dal primo all’ultimo metro.

Adessere precisi la mia strategia in gara è stata inizialmente quella di non stressare le gomme, poi dopo dieci giri mi sentivo bene e a mio agio con la moto ed ho iniziato a spingere ed ho capito che avrei potuto vincere. Ho fatto fatica con l’anteriore, ma ho messo a frutto l’esperienza accumulata in questa stagione.

Cosa hai pensato quando hai visto che Bulega non sarebbe stato in gara?

Mi è dispiaciuto tanto vedere che Nicolò non era al suo posto in griglia, ma poi ho cercato di approfittarne perché questa per me è stata una gara troppo importante. E’ stata la gara della vita.

Quale è stato il momento più difficile?

Ho finito la benzina quando mancavano poche curve all’arrivo. Ho tirato la frizione ed ho tagliato il traguardo sullo slancio, senza motore. Quando è successo ho pensato” stai a vedere che non vinco nemmeno questa volta”. Ma per fortuna ho tagliato per primo il traguardo. Se fosse stato 100 metri più avanti probabilmente non avrei vinto.

Un grande lavoro della tua squadra.

Hanno fatto un lavoro fantastico, ma pensa che prima della partenza ho discusso animatamente con i miei tecnici. Mancavano dieci minuti alla partenza e mi hanno detto che avrebbero dovuto cambiare il set up della mia moto a causa del forte vento. Dovevamo cambiare i rapporti, ma io non lo volevo e mi sono opposto. Solo alla fine ho accettato, ma controvoglia. Ero molto arrabbiato, ma mi sa che avevano ragione loro.

Una grande gioia.

Sono molto felice pensando alla gara, ma soprattutto sento di aver fatto quello che dovevo fare. Al mio primo anno in Superbike ha ottenuto 4 podi e ora questa vittoria. Difficile fare di più. Abbiamo avuto molte occasioni per fare meglio, ma questo è un anno nel quale dobbiamo fare esperienza. Al di là della vittoria in sé questa è una grande gioia per la mia vita di uomo, è una rivalsa che premia il fatto che io non abbia mai smesso di credere nelle mie possibilità. Oggi mi sento un uomo forte e non l’ho dimostrato con le parole, ma con i fatti. Ho attraversato momenti difficili che solo io posso capire. Avevo perso le corse, le moto, la mia vita. Sono stati anni lunghissimi ma sono sempre stato a testa alta, senza fare polemiche, in silenzio, ma con la consapevolezza che sarebbero arrivate giornate come queste, che per me valgono più di ogni altra cosa. Non è una semplice gara vinta, ma una vittoria importante per la mia vita, per me stesso.

A chi la dedichi?

A tutte le persone che mi sono state vicine, alla mia famiglia, alla mia ragazza, a chi mi ha accolto in questo paddock, al WorldSBK, a Gregorio Lavilla, a tutta la Dorna, a tutto il team GoEleven, da Gianni Ramello al figlio Elia a Denis Sacchetti, alla Ducati, a Zambenedetti e a tutti quelli che mi hanno permesso di tornare a correre, ma soprattutto a Dall’Igna.

E’ stato così importante?

Se sono qui è grazie a lui. Quando ho deciso di correre in Superbike ho avuto un confronto diretto con lui, faccia a faccia. Lui mi chiesto se fossi sicuro della mia scelta, perché la Superbike non è stata mai così difficile come lo è ora, ma io gli ho ribadito la mia convinzione. Ero sicuro di poter fare bene, e lui mi ha creduto e mi ha dato questa possibilità. L’ottanta per cento di questa vittoria è merito di Dall’Igna. Senza di lui non sarei qui adesso.

Cosa cambia questa prima vittoria in Superbike?

Spero che la mia squadra da oggi in poi creda ancora di più in me. Tornare dopo quattro anni non è stato facile, e capisco che qualcuno si sia chiesto quale sia il mio effettivo valore, ma oggi ho dimostrato che quando le cose sono a posto io in pista posso fare la differenza. Ora ho l’esperienza necessaria che mi deriva dall’aver guidato tanto nella mia carriera ed aver lottato con piloti molto forti. Mi rendo conto di dove sono adesso e so che abbiamo delle buone possibilità. Sportivamente parlando però è solo una vittoria in una delle tre gare di questo weekend e quindi dobbiamo tenere i piedi per terra e continuare ad impegnarci e a lavorare.

Cosa hai pensato appena tagliato il traguardo?

Che sono forte.

In gara hai avuto paura che qualcuno ti attaccasse?

Si ma ero pronto a ribattere ogni attacco, perché oggi volevo vincere. Io voglio sempre vincere, anche se so che magari ci sono volte nelle quali possiamo ambire solo al quarto o quinto posto io non mi accontento. Ed è per questo che in questa stagione forse abbiamo buttato via qualche risultato, ma fa parte del mio carattere.

Ti sei commosso fin quasi alle lacrime.

Piangere è un modo per liberare quello che hai dentro. Ho provato a trattenere le emozioni, ma a volte bisogna lasciarsi andare e vivere il momento fino in fondo.

Sei il diciannovesimo pilota ad aver vinto in MotoGP e in SBK.

Ho vinto in 125, in Moto2, in MotoGP e ora in SBK. Rispetto a Danilo mi manca la Dakar, ma di certo non la farò con la moto. Forse con un fuoristrada oppure con un camion. Chiederò a Prometeon se me ne presta uno (ride).

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