SBK 2024. GP di Catalogna. Le pagelle di Barcellona

SBK 2024. GP di Catalogna. Le pagelle di Barcellona
I voti ai protagonisti
25 marzo 2024

Il round della Catalunya ha confermato che il WorldSBK 2024 è candidato a diventare uno dei più incerti e spettacolari nella storia dei mondiali delle derivate.

A Barcellona abbiamo avuto la conferma di come la Superbike abbia trovato nuovi protagonisti e di come rispetto alle passate stagioni si sia notevolmente incrementato il numero dei piloti in grado di lottare per la vittoria.

Un numero destinato ad aumentare in un prossimo futuro, quando alcuni dei piloti che sono arrivati solo quest’anno o che hanno cambiato squadra e moto riusciranno a trovare il giusto feeling con le loro nuove moto. E non mi riferisco solo a Jonathan Rea, ma ad esempio anche a Sam Lowes o ad Axel Bassani.

Toprak Razgatlioglu si sta confermando un campione di valore assoluto e dobbiamo ringraziare la cecità dei manager della MotoGP che lo hanno ignorato e lasciato in Superbike. I suoi successi con la BMW, una moto che lo scorso anno non era mai salita sul podio, confermano come in questo campionato sia il pilota a fare la differenza e non la moto. Qui il pilota conta ancora per il 60 o 70% per cento ed è bastato spostare un pilota da una squadra all’altra per cambiare alcun dei valori in campo sia in positivo (Toprak con la BMW) che in negativo (Rea con la Yamaha).

La Panigale che lo scorso anno sembrava un mostro imbattibile, quest’anno ha vinto solo due delle sei gare sino ad ora disputate. Le moto derivate dalla serie danno ancora la possibilità al pilota di esprimere il proprio talento, senza soffocarlo con elettronica ed aerodinamica esasperate.

La BMW sembra abbia affiancato la Ducati in competitività e lo stesso Bautista ha confessato di non avere più quello strapotere in rettilineo, quella velocità che lo scorso anno gli aveva permesso di vincere alcune gare con (apparente) facilità. Al contrario senza il funambolo turco, la Yamaha non sembra più in grado di tenere il passo delle due case sopracitate, tanto che a Barcellona il suo miglior risultato è stato il quinto posto di Locatelli nella gara del sabato.

Perso Rea la rinnovata Kawasaki si aggrappa ad un costante (chi lo avrebbe mai detto?) Alex Lowes, in attesa dell’esplosione di Axel Bassani. Chi non è cambiata (o forse lo ha fatto in peggio) è la Honda, che sprofonda sempre di più nelle parti basse della classifica, riuscendo a portare a casa solo cinque punti con quattro piloti in tre gare. La pista di Barcellona si conferma spettacolare ed il suo pubblico (oltre 34.000 spettatori nei tre giorni) inizia ad avvicinarsi alla Superbike.

Ma ecco i nostri voti ai protagonisti del secondo round 2024.

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Toprak Razgatlioglu – voto 10 – In pochi si sarebbero aspettati che potesse portare alla vittoria la BMW già alla quarta gara. Ha trasformato la M1000RR in una moto vincente che può lottare con la Panigale V4. Il talento c’è sempre stato ma ora Toprak è anche più maturo, e sa quando è il momento di rischiare e quando invece ci si deve accontentare. Un campione completo. Difficile dire se può puntare al titolo già in questa prima stagione con la BMW ma dopo quello che abbiamo visto a Barcellona niente è impossibile.

Alvaro Bautista – voto 9 – Il periodo difficile sembra ormai alle spalle e anche se dice di non aver ancora un perfetto feeling con la propria moto, Alvaro ha dimostrato di poter vincere anche senza spolverare tutti in rettilineo. Cede al talento di Toprak, ma alla fine porta a casa due podi ed una vittoria ed in classifica è già lì dietro al suo compagno di squadra, ma davanti al turco. Quest’anno sarà dura ma la sua costanza potrebbe essere la carta vincente.

Nicolò Bulega – voto 8,5 – Paga ancora qualcosa in termini di esperienza, come è naturale che sia, ma va forte dappertutto ed in tutte le condizioni. Gestisce male le gomme in Gara1 ma impara la lezione ed è secondo in Gara2. La Superbike ha trovato un protagonista.

Andrea Iannone – voto 7,5 – Il talento c’è e l’esperienza non gli manca, ma bisogna vedere se riuscirà a gestire al meglio moto e squadra. Alti e bassi come in Australia, ma ai fini della classifica l’irruenza non paga. Bravo ad approfittare del duello tra Bautista e Toprak nella sprint race, ma poi si sdraia in Gara2. Take it easy Andrea.

Andrea Locatelli – voto 6 – Un weekend in calo. Non conferma quanto di buona aveva fatto a Phillip Island. Quinto il sabato e solo ottavo nella Superpole Race, è sfortunato ad essere coinvolto nella caduta di Rinaldi e Bassani in Gara2. Non lascia il segno.

Alex Lowes – voto 7 – Con la Kawasaki non si possono fare miracoli, ma lui non sbaglia niente e chiude sempre nei primi sei, con una costanza di rendimento che non aveva sino alla passata stagione. Martello.

Danilo Petrucci – voto 6 – Da lui ci aspetta che sia sempre davanti, ma così non è. Due piazzamenti ed un quinto posto che non ci accontentano, soprattutto se lo paragoniamo all’altro ex GP Iannone.

Micheal Van der Mark – voto 7 – Questa pista gli piace (vinse con la Yamaha nel 2020) ed aver accesso ai dati di Razgatlioglu lo ha certamente aiutato, ma ora che gli infortuni sono alle spalle è tornato il bel pilota che era e che può stare nelle zone alte della classifica. E la prossima si corre a casa sua.

Axel Bassani – voto 6 – Bisogna dargli il tempo di adattarsi alla Ninja e ad una squadra ufficiale però deve superare i suoi limiti nel giro secco e nella gara sprint.

Michael Ruben Rinaldi – voto 5 – La moto del Team Motocorsa non è ufficiale, ma per sua stessa ammissione non è tanto lontana da quelle del team Aruba. In Australia non era andato male, a Barcellona si. Non ci siamo.

Sam Lowes – voto 5 – Corre ad elastico, non gestisce bene la gara e le gomme. E cade. Certo è solo al suo secondo round in SBK, ma è partito con il piede sbagliato.

Jonathan Rea – voto 5 – Il male oscuro. E’ in evidente crisi di identità e non riesce ad affrontare con lucidità i problemi che gli sono caduti addosso in modo inaspettato. Continua a dire che non riesce a guidare come vorrebbe, ma che la moto è performante ed il team lavora bene. Otto punti in sei gare. Un incubo che speriamo si dissolva presto e ci restituisca il campione che conosciamo.

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