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Anche in questo caso, nonostante abbia ottenuto un titolo che resterà nella storia, Toprak è fedele al proprio stile e festeggia in modo composto, senza mai lasciarsi andare a dichiarazioni ad effetto e senza togliersi nessun sassolino dalle scarpe, nemmeno quando gli ricordiamo che qualcuno lo criticò per aver scelto la casa tedesca.
Il fenomeno turco ripercorre le tappe più importanti del suo cammino verso il suo secondo titolo mondiale, e ci racconta come è arrivata questa vittoria che dedica... a se stesso.
Sei un marziano?
Arrivare al park fermè con la maschera da ufo mi ha divertito e spero abbia divertito anche voi. E’ stato difficile cambiarsi la tuta in quella specie di astronave che avevano preparato i miei amici. Era molto piccola ma loro ci hanno lavorato per tre giorni e quindi non potevo certo chiedere di più”.
Pirelli non sarà stata contenta per come hai trattato quella povera gomma posteriore.
Penso che Pirelli non si lamenti per la gomma che è scoppiata, ma il mio tecnico elettronico invece si, perché so che non è mai contento quando faccio i burn out, perché possono danneggiare il motore. La moto si è anche spenta. Comunque ci siamo divertiti e penso siano comunque dei bei ricordi che resteranno a lungo nella memoria della BMW.
Un titolo mondiale forse più appagante rispetto a quello del 2021
Ogni titolo mondiale rappresenta una cosa speciale, ma quando ho vinto con la Yamaha già altri lo avevano fatto (Ben Spies, ndr) e comunque molti avevano vinto delle gare con quella moto, mentre nessuno aveva mai vinto tanto con una BMW e nessuno aveva mai portato il titolo mondiale moto a Monaco di Baviera. Io ora l’ho fatto e sono entrato nella storia di questa grande azienda. Inoltre questo per me è il secondo titolo mondiale e tutto questo rende questa stagione davvero speciale”.
Ti aspettavi di poter vincere il titolo nel tuo primo anno con la casa tedesca?
No, ad inizio stagione non pensavo di poter vincere il titolo. Credevo che avrei potuto vincere qualche gara e fare qualche podio. Pensavo ad un anno di transizione verso un 2025 vincente. Però quando ho iniziato a vincere molte gare una dietro l’altra ho capito che ce la potevamo fare. Nei primi test avevamo dei problemi con il freno motore, e sono anche caduto a causa di questo mal funzionamento. Il freno motore lavorava male, ma noi ci siamo concentrati su questo e l’abbiamo risolto. Oggi sono molto contento del nostro freno motore, ma il grip ed il traction control non sono ancora al 100% e li dobbiamo migliorare. In questo la Ducati ci è superiore, ma se ci riusciremo faremo un grande passo in avanti.
Una soddisfazione smentire chi non era d’accordo con la tua scelta.
Quando sono arrivato in BMW molti hanno pensato che la mia carriera fosse finita. Ora qualcuno pensa che sia stata fatta una moto speciale solo per me. C’è sempre qualcuno che critica, ma vi posso garantire che gli altri piloti BMW hanno la mia stessa moto. Ho vinto solo perché sono stato il più forte. Dopo la caduta di Magny Cours sono rimasto in Europa e non sono tornato a casa. Ero giù di morale ed ero preoccupato perché non mi potevo allenare, e quindi non sapevo in quali condizioni mi sarei poi ripresentato in pista. Se ad Aragon non mi fossi ripreso subito ora non saremmo qui a festeggiare. Se non fossi caduto in Francia il mondiale lo avremmo vinto con qualche round di anticipo, mentre al contrario dopo l’incidente non solo io ero molto preoccupato, ma tutta la mia squadra. Dopo aver saltato le gare francesi e quelle di Cremona il Motorland rappresentava per me l’ultima possibilità. Se avessi fallito ad Aragon o se peggio ancora fossi caduto non penso che avremmo potuto vincere il mondiale. Ho dovuto attuare una strategia, fare la mia gara sui piloti Ducati ed è andata bene. Dopo quelle gare ho potuto tornare a casa, ricominciare ad allenarmi. Il mio morale è tornato alto ed ho pensato: sono tornato e posso vincere! All’Estoril, a parte la gara sprint che mi ha fatto arrabbiare (ndr. l’ha persa per 3 millesimi) ho vinto tutto. Qui sapevo che mi sarei potuto accontentare di una posizione sul podio, però all’inizio non ci ho pensato ed ho spinto forte. Dopo qualche giro ho avvertito delle vibrazioni sulla moto e per non rischiare mi sono accontentato della seconda posizione. Ora che tutto è finito domani mi posso divertire un po'... potrei anche permettermi di cadere (ride).
E il tuo futuro?
Il prossimo anno sarò ancora con BMW ma in futuro potrei cambiare moto, oppure potrei restare con la BMW in MotoGP. Non lo so ancora. Vedremo. Sono ancora giovane e posso vincere altri titoli, magari con marchi diversi.
A chi dedichi questo titolo?
Il primo l’ho dedicato a mio padre e questo lo dedico a me stesso. Il prossimo lo dedicherò a mio fratello.
Terrai il 54 o metterai il numero 1 sulla carena?
Si il prossimo anno utilizzerò il numero uno sulla carena. L’ho fatto con la Yamaha e non vedo perché non dovrei farlo con la BMW. Anzi penso che alla casa tedesca questo farà piacere.
Tutti i piloti si sono fermati per salutarti. Un segno di rispetto
Si, penso che in molti mi vogliano bene. In pista lottiamo l’uno contro l’altro, ma fuori dalla pista siamo tutti amici. Non so se questo sia successo anche altre volte, ma è stato bello vedere che tutti i miei avversari si fermavano a salutarmi e li ringrazio tutti”
Per la prima volta sei contento di essere arrivato secondo.
Si è stato un bel secondo posto, anche se è stata una gara infinita. Pensavo mancasse poco ma poi ho visto il cartello dei dieci giri. Non finiva ma...
Dopo la Superpole Bulega ha vinto anche Gara1. Te lo aspettavi così forte?
Si, qui lui è fortissimo. Noi dobbiamo ancora migliorare qualcosa sulla moto per domani, ma ora che i giochi sono fatti vedremo di dargli del filo da torcere. Cercherò di vincere.