Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Toprak Razgatlioglu lo aveva detto: il mio favorito è Alvaro Bautista. Il pilota turco aveva ragione, su una delle sue piste preferite e dove la Panigale V4 è tra le moto più performanti, lo spagnolo della Ducati è scattato come un missile dalla prima fila, ha preso il comando della gara e non l’ha più mollato.
Alle sue spalle solo il fenomeno della BMW ha tenuto il suo passo ed è stato spettacolo vero vedere i due campioni del mondo abbassare continuamente il giro veloce.
Questa gara ci restituisce un Razgatlioglu quasi completamente ristabilito, ma anche un Alvaro Bautista finalmente sui livelli della passata stagione.
Sarebbe stata una sfida ancora più affascinante se anche Nicolò Bulega fosse stato della partita, ma il rookie della Ducati ha accusato dei problemi alla sua moto che lo hanno relegato dalla quarta alla nona posizione, facendogli definitivamente perdere i primi due. In seguito il problema è scomparso e Nicolò ha potuto rimontare Fino a salire sul terzo gradino del podio, che è lo stesso della gara sprint.
Andrea Iannone non ha ripetuto la trionfale gara di ieri, ma si è mostrato molto competitivo, tanto da rispondere con tanta grinta agli attacchi di Garrett Gerloff, che solo per poco non ha ripetuto il podio di Gara1.
Sesta posizione per Danilo Petrucci, che oggi non è apparso completamente a proprio agio sulla sua V4. Il settimo posto di Michael Van der Mark conferma che non è solo la moto di Toprak ad essere veloce e competitiva. Dietro l’olandese si sono piazzati Iker Lecuona ed Andrea Locatelli, l’unico capace di portare la R1 in top ten.
Weekend difficile per Axel Bassani solo dodicesimo, davanti al convalescente Jonathan Rea e a Michael Ruben Rinaldi. Senza i due fratelli Lowes infortunatisi nelle due precedenti gare, e con Marvin Fritz che si è ritirato a metà gara circa, sono stati solo diciannove i piloti hanno concluso la gara.