SBK 2024. Le pagelle di Aragon: ad Alvaro Bautista il voto più alto [GALLERY]

Bautista è tornato, ma Toprak è come se non se ne fosse mai andato. La sfortuna ferma Bulega, che tiene comunque aperto il campionato. Insufficienze a Gardner e Redding
30 settembre 2024

Ormai il mondiale è un affare tra loro, tra Ducati e BMW. Cambiano le piste ma sono sempre la Panigale V4 e la M1000RR a contendersi le posizioni sul podio. E non solo con i piloti ufficiali, come hanno dimostrato Danilo Petrucci e Andrea Iannone per le rosse italiane, e Garrett Gerloff per le bianche tedesche. L’americano non ha vinto, ma assieme a Michael Van der Mark ha dimostrato che non è solo la BMW di Toprak Razgatlioglu ad essere competitiva. Al Motorland è stata la Ducati ad avere la meglio, ma la casa tedesca prepara la propria vendetta sui guidati circuiti dell’Estoril e di Jerez.

Per quanto riguarda la terza forza del campionato è lotta tra Kawasaki e Honda, ma in terra d’Aragona nessuna delle due ha brillato. Anzi le verdone senza Alex Lowes sono praticamente sparite, mentre le HRC sono (quasi) sempre rimaste in top ten più con Iker Lecuona che con Xavi Vierge.

Numeri alla mano è la Yamaha ad essere il fanalino di coda e solo Andrea Locatelli si è affacciato nelle prime dieci posizioni. Il convalescente Jonathan Rea è giustificato, mentre non ha alibi Remy Gardner, anche se ad essere sotto accusa più dei piloti è ormai la vetusta YZF R1. Iwata dove sei?

Quando mancano solo due round al termine del campionato Toprak ha 39 punti di vantaggio su Nicolò Bulega e 81 su Alvaro Bautista. Il turco resta il grande favorito, ma come ci ha insegnato la storia recente: mai dire mai.

Meno di 30.000 spettatori nei tre giorni nei quali la SBK ha corso in una (bellissima ed efficientissima) cattedrale del deserto. Strutture che, come ci ha insegnato Cremona, sono sempre meno adatte ai mondiali delle derivate dalla serie.

Ecco i nostri voti ai protagonisti del weekend aragonese:

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Andrea Iannone: 8

Sembra si sia finalmente adattato alla SBK e la sua prima vittoria lo sta a testimoniare. Una vittoria quasi commovente che spazza via i quattro anni persi dal pilota, ma anche dall’uomo. Ancora esaltato dal successo in Gara1, non si è ripetuto nelle due successive, ma due quarti posti non sono certo da buttare.

Toprak Razgatlioglu: 8,5

Chi (come me) se lo aspettava sotto tono ed ancora convalescente dopo quello che gli era successo in Francia è stato smentito. Se non ha vinto è stato solo perché questa pista non si adatta al suo stile di guida, e lo dimostra il fatto che qui non ha mai vinto. Ma se quando va male è tre volte secondo……Toprak è tornato, ed all’Estoril avrà una tremenda voglia di vincere.

Alvaro Bautista: 9,5

Che pilota. Dopo aver faticato per quasi metà campionato, ora che ha ritrovato la sua moto è tornato ad essere implacabile, come nelle passate stagioni. Legge le gare come pochi, attacca chirurgicamente e al momento giusto e non sbaglia niente. Che peccato non averlo avuto così da inizio campionato, a sfidare Razgatlioglu.

Nicolò Bulega: 8

Dopo aver patito a Cremona, il Motorland sembrava potesse essere la sua pista. Ha conquistato la Superpole ma il motore della sua V4 lo ha tradito in Gara1. La reazione non è stata rabbiosa, ma alla fine ha portato a casa due podi che tengono ancora vivo il campionato.

Danilo Petrucci: 7

Non è sempre Cremona, ma anche in Spagna Danilo ha dimostrato di essere ormai un punto fermo di questa Superbike. Il grip della pista lo ha messo in difficoltà ma ha lottato con generosità in tutte le gare.

Garrett Gerloff: 7

Aspettiamo ancora qualche gara per cantare vittoria, ma l’americano sembra finalmente in grado di mostrare con continuità un talento che fino ad ora abbiamo visto a sprazzi. La sua BMW gli da una grossa mano, ma come ci insegna il suo compagno di squadra non basta per salire sul podio. E Puccetti gongola.

Michael van der Mark: 5,5

Un weekend in crescendo, ma quello visto a Magny Cours è solo un suo lontano parente. In Portogallo farà la danza della pioggia.

Alex Lowes: 5,5

Tornano gli incubi del passato, ma forse sono solo dovuti alla scarsa competitività della sua Ninja su alcune piste, con lui che non si vuole accontentare. Speriamo sia in forma per gli ultimi due round.

Sam Lowes: 5

A peggiorare la sua tendenza alla caduta ci si mette anche un problema tecnico, che lo butta in terra in Gara1 e lo mette fuori gioco. Contiamo di vederlo all’Estoril.

Andrea Locatelli: 6

Resta a galla nel naufragio Yamaha. Il suo miglior risultato è il nono posto in Gara2, ma se non altro il bergamasco riesce ad affacciarsi nel gruppo degli inseguitori. Non mollare Andrea.

Remy Gardner: 4

Locatelli nuota a fatica, l’australiano affoga. Non prende nemmeno un punto in tre gare. Inguardabile.

Iker Lecuona: 7

Dimostra che Magny Cours e Cremona non sono state un caso isolato. La CBR1000RR-R inizia ad essere competitiva e lo spagnolo può mostrare il suo talento.

Xavi Vierge: 6,5

Vale quanto detto per il suo compagno di squadra, ma è sempre qualche gradino sotto di lui.

Scott Redding: 4

E’ sempre l’ultimo dei piloti BMW eppure, come dimostra Gerloff, la moto del Team Bonovo non è proprio da buttare via.

Ultime da Superbike