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Pere Riba Cabana, prima di diventare Crew Chief del team KRT è stato un pilota, ed ha trascorso gran parte della propria carriera nel mondiale Supersport, conquistando una vittoria e 4 podi. E’ nato 54 anni fa a Matadepera nei pressi di Barcellona, non lontano dal circuito de Catalunya e dalla sede della squadra ufficiale Kawasaki. E’ quello che più di altri ha sofferto la decisione di Jonathan Rea di lasciare il team KRT e di passare alla Yamaha. Tra i due c’era un forte feeling, e come entrambi hanno spesso affermato, a volte le parole tra di loro non servivano: bastava uno sguardo. Ma nello sport come nella vita nulla è per sempre. I due hanno dovuto interrompere il loro rapporto di lavoro, ma non la loro amicizia ed il reciproco rispetto. Anche se non lo ammetterà mai, c’è stato un momento nel quale Pere avrebbe voluto seguire il “suo” pilota in questa nuova avventura, ma anche il legame che lo lega al team KRT è molto forte, e dura da più tempo rispetto alla sua storia con il sei volte campione del mondo e quindi eccolo ancora nel box nero verde, al fianco di Alex Lowes.
Come ti trovi a lavorare con Alex?
Non lo conosco ancora tanto perché pur facendo parte da alcuni anni del nostro team Alex è sempre stato dall’altra parte del box, nella squadra il cui capo tecnico è Marcel Duinker. Devo ancora conoscerlo a fondo, ma ti posso dire una cosa: è un pilota molto veloce ed ha dimostrato varie volte di poter fare dei giri velocissimi anche se questo ovviamente non basta. Per essere un vincente devi saper gestire la gara, devi sapere perché sei veloce e quando è il momento giusto per andare ancora più forte e senza cadere. Io sono convinto che lui sia un pilota sullo stesso livello di Jonathan Rea o di Alvaro Bautista. Il suo problema è che sino ad ora non è mai riuscito a dare continuità alle proprie prestazioni e ad imprimere una svolta alla sua carriera. Non è caduto tante volte, ma lo ha fatto nel momento sbagliato.
Ha deciso lui di cambiare lato del box?
Quando ha saputo che Jonny aveva deciso di andarsene, Alex ha capito che era arrivato il momento di cambiare. Lui aveva bisogno di un cambiamento ed allo stesso tempo io volevo stimoli nuovi. Avrei potuto occuparmi di Axel, ma ho scelto una sfida più grande che è quella di portare alla vittoria Alex Lowes, sfruttare al massimo il suo potenziale.
Ci credi molto
Nel 2019 Lowes è arrivato terzo in campionato con la Yamaha collezionando 9 podi e solo tre cadute. Se lo ha fatto una volta può farlo ancora. Può lottare per le prime posizioni. Il fatto positivo è che lui sa di avere del potenziale inespresso e che è felice della scelta fatta. Non era contento del suo pacchetto, della sua condizione. Questo cambiamento è arrivato al momento giusto e gli ha dato una nuova energia.
Si è ambientato bene con te ed il tuo staff?
Si, è entrato subito in sintonia con un gruppo che lavora tanto ma lo fa con piacere. Lavoriamo insieme da anni e siamo felici di farlo e questo è un fattore determinante. Il nostro non è un lavoro facile e devi farlo con entusiasmo, altrimenti è meglio che vai a fare qualcos’altro.
Finora è andato molto bene
Nei test Lowes è andato forte sia a Jerez che a Portimao. In Australia ha fatto molto bene nelle prove ed ha vinto due gare. Naturalmente è troppo presto per cantare vittoria e siamo solo all’inizio di un percorso. Non so ancora se riuscirò nel mio intento, però abbiamo iniziato con il piede giusto e vogliamo continuare così.
Non sarà una stagione semplice
Di certo sarà una stagione diversa dal solito, con tanti piloti in grado di poter vincere una gara. Sono arrivati Bulega e Iannone, ma Alvaro e Jonny sono sempre forti e Toprak ha già portato subito in alto la BMW. E non trascuriamo piloti del calibro di Petrucci o di Sam Lowes, oltre al nostro Bassani. Sarà un campionato divertente, difficile e molto combattuto.
Cosa ci puoi dire della Ninja 2024?
La moto è migliorata tanto. Abbiamo un albero motore più leggero e 500 giri in più. Non è cambiato tantissimo, ma ci sono stati dei miglioramenti. Per la prima volta non siamo stati penalizzati, ma al contrario aiutati dalle super concessioni. Certo dobbiamo lottare con aziende come la BMW, che sta investendo moltissimo in termini sia economici che tecnici, o come la Ducati che va forte su tutte le piste e con tutti i suoi piloti. Senza dimenticare naturalmente la Yamaha, che ha preso un certo Jonathan Rea. Sarà dura.
Come ti è sembrato Bassani?
Axel sta affrontando un grande cambiamento. A rendergli le cose difficili ci sono stati i tanti cambiamenti che sono avvenuti sulla nostra moto da quando lui ci è salito per la prima volta. All’inizio il suo termine di paragone era la Ducati, ma ora ha iniziato a capire la ZX-10RR. E’ giovane, ha talento è veloce ed è intelligente. Ha solo bisogno di tempo. Niente altro.
Ti senti ancora con Jonny?
Certo. Sempre. L’amicizia ed il rispetto reciproco non è sono cambiati. Però non parliamo di moto, ma di noi, delle nostre famiglie. Abbiamo trascorso tanti momenti felici insieme e quelli non si dimenticano.