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La griglia di partenza del mondiale Superbike 2024 potrebbe essere molto diversa da quella attuale. Moltissimi contratti dei piloti scadranno, infatti, alla fine della corrente stagione, anche se alcune comunicazioni ufficiali, come quella di Alvaro Bautista a Barcellona, iniziano a fare chiarezza su una situazione al momento nebulosa, anche a causa di alcune dichiarazioni che sono dei veri e propri fumogeni gettati sul tavolo delle trattative.
Prime tra tutte quella che vorrebbe Toprak Razgatlioglu con il team BMW. Chiariamo subito che ci pare evidente che la casa di Monaco di Baviera possa essere interessata al pilota turco, ma da qui a fargli una proposta a sette cifre ce ne passa.
Più che la BMW la sensazione è che sia stato Kenan Sofuoglu, da sempre mente e braccio armato di Toprak, a bussare alla porta della casa tedesca. Al di là di quello che potrebbe sembrare in apparenza, non è invece per niente facile “piazzare” il fenomeno turco.
Ora che, per stessa ammissione del Sultano, in MotoGP non esiste una moto (competitiva) libera per Toprak, in Superbike le case costruttrici ed i team ufficiali sono cinque.
Dopo il rinnovo di Bautista la porta Ducati sembra essersi definitivamente chiusa, così come lo è sempre stata quella legata a Kawasaki, sia per i burrascosi trascorsi sia per l’incompatibilità tra i main sponsor (bibite energetiche) del Team KRT e del clan di Sofuoglu.
Oltre alla Yamaha, per cui già corre il funambolico turco, restano solo Honda e BMW e visto che la casa di Tokyo ha già negato ogni interesse, alla fine esiste solo un’alternativa per Kenan ed il suo pupillo. Riepilogando, quindi, che ci sia una trattativa in corso è molto probabile, ma restiamo nella realtà, che non è fatta di grandi cifre in stile calcistico e nemmeno di un interesse “morboso” del colosso bavarese per il turco.
Come ha giustamente scritto il sito tedesco Speedweek, esistono invece anche in questo caso dei pesanti conflitti di interesse tra la bibita energetica che da sempre sponsorizza Razgatlioglu, ed il main sponsor della squadra ufficiale BMW, che si chiama ROKiT ed ha un contratto sino al 2024 con opzione per il 2025. Questa azienda raggruppa varie aziende in molti settori tra le quali ben nove producono bevande: birra, liquori, acqua e bevande energetiche.
Stiamo a vedere cosa succede, ma non dimentichiamo che (vera o presenta che sia) BMW è l’unica alternativa che Sofuoglu potrà giocarsi al tavolo della trattativa con la Yamaha, che da parte sua è disposta ad un ulteriore sacrificio per continuare a schierare il campione del mondo SBK 2021.
Una trattativa già ben avviata e che sta per concludersi (in modo positivo o negativo lo sapremo a giorni) è quella tra Andrea Locatelli e la Kawasaki. Il Team KRT, che a fine stagione saluterà Alex Lowes, si è finalmente accorta che Jonathan Rea va per i 37 anni e che ha più volte annunciato di non voler correre sino a 40. Da qui l’interesse del Team ufficiale KRT per il talento bergamasco, al quale ha fatto pervenire un’offerta che Locatelli ed il suo manager stanno attentamente valutando.
Andrea si trova molto bene in Yamaha, ma la possibilità di diventare in pochi anni il numero uno della casa di Akashi (con relativo lauto ingaggio) è un’alternativa da non scartare certo a cuor leggero.
Restiamo in ambito Kawasaki per parlare del sostituto di Tom Sykes nella squadra di Manuel Puccetti. Dopo che Luca Bernardi ha rifiutato di salire sulla Ninja privata della squadra di Reggio Emilia, le candidature rimaste sono quelle di Tito Rabat, Lucas Mahias e Gabriele Giannini. I primi due hanno già corso, con alterne fortune, con la squadra italiana e quindi Manuel Puccetti sa cosa si può aspettare da loro.
Giannini, che corre attualmente nel National Trophy 1000, rappresenta una bella sfida. Il talento del pilota romano non si discute ma il timore è che Gabriele si possa bruciare in un campionato per lui completamente nuovo, su circuiti che (Misano a parte) non conosce e con una moto sulla quale non è mai salito.
Esiste la possibilità che il giovane italiano venga provato nel prossimo round che si corre sulla pista romagnola per comprendere quali potrebbero essere le sue effettive capacità in un contesto così diverso. Un’altra possibilità è che la Kawasaki proponga invece il nome di un pilota già nell’orbita della casa giapponese, magari proveniente da un campionato nazionale. Anche in questo caso la risposta è attesa a giorni.