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Parlare con Toprak è sempre piacevole. Lui è sempre sereno, rilassato e non lo senti mai parlare male di qualcuno. Spiega le cose con una logica semplice quanto decisa, e se dice una cosa è perché la pensa davvero.
Come tutti i grandi campioni sa quello che vuole e fa sembrare semplici anche cose che in realtà non lo sono. Quando ha scelto di lasciare la Yamaha per la BMW lo hanno criticato in molti, ma lui era sicuro di poter fare bene anche con la moto della casa tedesca e così è stato. Ha portato al successo una moto che l’anno precedente non era mai salita sul podio e quello che sorprende è che dice di non essere ancora al 100%. La moto non è ancora quella che piace a lui, specialmente nel freno motore e in staccata, che è poi il punto forte della sua guida. C’è da chiedersi quali risultati potrà ottenere quando la M 1000 RR potrà rispondere in pieno alle sue esigenze.
Si sente a proprio agio con la casa tedesca e con tutto il team, compreso il suo compagno di squadra Michael Van der Mark che spera venga confermato anche per il 2025. Abbiamo parlato anche del suo capo tecnico Phil Marron, che lo segue dal 2019 quando si incontrarono nel team Puccetti per poi lavorare insieme anche in Yamaha prima e in BMW dopo. “Lui mi capisce benissimo – ha confermato Toprak – e sa di cosa ho bisogno per esprimermi al massimo”.
Il talentuoso pilota turco sta attraversando un momento felice della sua vita e della sua carriera. Vive con la madre nella casa che lui le ha comperato e dà una mano al fratello che ha un negozio e vive in un’altra città. E il futuro. Quali sono i suoi progetti? Come sempre pochi concetti, ma chiari ed ambiziosi: vincere il titolo mondiale SBK, riprovare a passare in MotoGP (con BMW? Perché no?) e poi farsi una famiglia e avere dei figli.
Te lo auguriamo Toprak.