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Dopo la scivolata di ieri in Gara 1, Alvaro Bautista ha ottenuto due podi nella domenica di Portimao. Terzo nella Sprint e terzo in Gara2, lo spagnolo è contento del feeling trovato con la sua V4R e si concentra sui piccoli progressi per arrivare al 100% della velocità.
Rispetto al 2024 la situazione è decisamente migliore ed è convinto di trovarsi nel miglior team della griglia, anche data la forma smagliante del suo compagno di squadra Bulega: “Ducati investe sia sulla moto che sui piloti”.
Oggi due podi.
Almeno ho potuto affrontare più di tre curve (sorride, ndr). Dopo l’incidente di ieri era importante prendere fiducia in sella. Non avevo il passo dei primi due ma in generale sono contento della mia performance e di come ho spinto quando la benzina ha cominciato a calare.
Cosa pensi del tuo inizio di stagione?
In generale non avevo aspettative ma sono abbastanza felice. Mi sento molto meglio sulla moto rispetto al 2024 e sento la situazione più sotto controllo, anche se non sono ancora al 100%
Ti vedremo entrare nella lotta tra Toprak e Bulega?
Mi piacerebbe, però adesso non ci penso. Voglio lavorare con calma, passo dopo passo, e concentrarmi su me stesso. In questo momento sono i piccoli dettagli che contano.
C’è qualcosa che hai osservato di loro due, avendoli visti battagliare davanti a te?
Credo che Toprak sia più forte in frenata, Bulega invece esce meglio dalle curve. Ma questo dipende anche dal modo in cui un pilota guida la propria moto. Non si può essere perfetti in tutti gli aspetti. Lo stesso vale per le piste del calendario, alcune si adattano meglio di altre ai vari pacchetti pilota-moto. Altrimenti non parleremmo di mondiale.
Com’è avere Bulega nell’altro lato del box?
E’ bello perché dato il suo livello non ti puoi rilassare un attimo. Se il tuo compagno di squadra è competitivo è un bene. Comunque io sono concentrato su me stesso per fare il massimo. Penso che siamo il team migliore del campionato, sia per il mezzo che per come lo guidiamo. Questo è il problema di alcuni team: avere la moto veloce non basta.
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