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La storia si ripete. Nonostante si sia trattato di una gara sprint di soli dieci giri, l’andamento e anche il risultato finale è stato lo stesso di Gara 1. Così come ieri è stato Nicolò Bulega a prendere il comando ma già nel secondo giro Toprak Razgatlioglu, che aveva da poco superato Danilo Petrucci che era scattato bene al via, ha forzato il sorpasso sul pilota del Team Aruba Ducati.
I due hanno mantenuto le posizioni sino all’ultimo giro, senza che l’italiano abbozzasse un tentativo di sorpasso. Probabilmente Bulega riponeva le proprie speranze di vittoria nella volata finale che però è stata ancora favorevole al pilota della BMW che lo ha preceduto di 55 millesimi. Per il funambolo turco è una vittoria che da morale, e che gli permette di rosicchiare altri tre punti in classifica, portando il distacco a 34 lunghezze.
Dietro ai due dominatori si è distinto Alvaro Bautista che è partito bene dalla nona casella della griglia ed è stato bravo a risalire la classifica superando prima Sam Lowes e Andrea Locatelli e successivamente Danilo Petrucci, che non ha potuto resistere al ritmo dello spagnolo e si è dovuto accontentare della quarta posizione, proprio davanti all’italiano della Yamaha.
Sam Lowes non cade (ed è una notizia) e porta a casa un ottimo sesto posto davanti alla seconda BMW di Michael Van der Mark dal quale dopo le prove ci si aspettava decisamente qualcosa di più.
Xavi Vierge e Iker Lecuona portano a punti la Honda conquistando gli ultimi punti disponibili. Decimo posto per Remy Gardner che precede Axel Bassani, primo dei piloti Bimota, con Alex Lowes, scattato dall’ultima posizione, capace di rimontare sino alla tredicesima piazza, dietro ad Andrea Iannone, solo dodicesimo ed autore di una gara anonima.
Non hanno visto la bandiera a scacchi Bahattin Sofuoglu e Tarran Mackenzie caduti senza conseguenze.
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