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Grande Niccolò Bulega a Phillip Island complice anche un high side di Razgatlioglu dopo soli pochi giri. Bulega è stato velocissimo in entrambi i turni. Questa mattina ha fermato i cronometri sul tempo di 1’29”454, mentre nel pomeriggio si è migliorato concludendo con un 1’28”765° a due decimi circa dal record della pista, che lui stesso detiene dallo scorso anno (1’28”564). Che su questa pista Niccolò riesca a esprimersi al massimo non è un segreto, visto che proprio qui a Phillip Island lo scorso anno vinse la sua prima gara in Superbike.
Il turco ha distrutto la sua M1000RR ed è stato fortunato a non riportare nessun problema fisico, ma ha saltato tutto il turno del mattino e questo ha influito anche sulla sua prestazione nella seconda sessione. Nella combinata il turco della BMW è terzo, preceduto anche da Andrea Iannone.
Il pilota del Team GoEleven non è soddisfatto del lavoro svolto oggi, ma di fatto è stato molto veloce ed è stato più veloce non solo del fenomeno turco ma anche dei compagni di marca Danilo Petrucci ed Alvaro Bautista, che hanno concluso rispettivamente al quarto e quinto posto, ma staccati un secondo da Bulega. Alex Lowes porta la Bimota in sesta posizione mentre con l’altra KB998 Axel Bassani è solo quattordicesimo. Andrea Locatelli conferma di trovarsi bene su questo tracciato così tecnico e particolare, ma non è stata una bella giornata per la Yamaha che ha perso Jonathan
Rea. Il sei volte campione del mondo è caduto questa mattina alla curva due e si è procurato fratture multiple al piede sinistro. Per lui il round di Phillip Island è già finito e il campionato 2025 e non poteva iniziare in modo peggiore.
E’ stata una giornata molto favorevole per la Ducati che piazza il debuttante Ryan Vickers in ottava posizione nella combinata, davanti alla Honda di Xavi Vierge ed alla Kawasaki di Garrett Gerloff decimo. Yari Montella chiude diciottesimo ma per lui l’obiettivo non è la classifica ma acquisire esperienza con la Panigale V4 e con la propria squadra.
Per domani il meteo prevede pioggia e questo renderebbe difficile il lavoro di quei piloti che hanno ancora molto da provare, ma il meteo in riva all’Oceano Pacifico cambia repentinamente.