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E’ stato da poco diramato il comunicato ufficiale che annuncia che Tito Rabat sarà il nuovo pilota del Barni Racing Team. Il 2020 è stato un anno molto difficile per Marco Barnabò, prima per il covid19 che ha pesantemente colpito la sua zona, quella della bergamasca, e poi per le traversie vissute dalla sua squadra alla ripresa del campionato, dall’infortunio di Camier al flop di Melandri. Ma è proprio nelle avversità che si valuta il carattere di una persona, e quello di Barnabò è senza dubbio molto determinato visto che il suo team non solo punta a tornare in alto nel mondiale Superbike con il campione del Mondo Moto2 del 2014, ma vuole riportare la Ducati a competere nel mondiale Supersport, punta a vincere il National Trophy 1000 e molto probabilmente darà ancora a Michele Pirro la possibilità di riprendersi il titolo italiano CIV Superbike.
Sei contento di avere nel tuo team Tito Rabat?
“Ha già iniziato ad allenarsi per arrivare pronto ai test ed all’inizio del campionato. E poi è anche simpatico e si è stabilito subito un buon feeling tra noi”.
Insomma non è venuto in Superbike per timbrare il cartellino.
“Assolutamente no. Non so cosa raccoglieremo, ma ti posso dire che ha tanta determinazione, ha voluto vedere la nostra moto, ha preso una moto per allenarsi ed ha già fissato 8 date in pista, oltre ad avere definito un programma di allenamento fisico davvero impegnativo”.
Avete già programmato i test invernali?
“Inizieremo da quelli di Jerez del 20 e 21 gennaio e poi faremo tutti quelli che farà la Ducati. Vogliamo farci trovare pronti per il primo round di Assen”.
Ci saranno novità sulla vostra V4 2021?
“Quella principale è che passeremo alle sospensioni Ohlins. Ci ho pensato a lungo perché Showa ci ha aiutato molto, è un azienda che lavora benissimo e che ha vinto tanti titoli mondiali, per cui sono convinto che saremmo arrivati ad essere competitivi anche con loro. Purtroppo nel 2020 non siamo mai riusciti a fare due gare con lo stesso pilota, e questo ha influito molto sullo sviluppo delle sospensioni Showa sulla nostra V4. Con un pilota come Rabat non possiamo permetterci di prendere strade alternative, che avrebbero bisogno di tempo. Vogliamo e dobbiamo essere competitivi da subito, e quindi abbiamo deciso di uniformarci agli altri team Ducati, utilizzando Ohlins. In questo modo potremo comparare i nostri dati con quelli degli altri team, ed avere molto velocemente dei riscontri importanti. Dovremo dare in fretta a Rabat dei punti di riferimento solidi, e quindi abbiamo preso questa decisione, che ci tengo a sottolineare come non sia certo una bocciatura per la casa di sospensioni giapponese, alla quale va il mio ringraziamento”.
La vostra V4 sarà in versione 2021?
“Come tutti gli anni l’abbiamo già ordinata e la utilizzeremo nei test. Non sarà molto diversa da quella dei piloti ufficiali e sarà uguale a quella degli altri team privati Ducati”.
Quali sono gli altri programmi per il 2021?
"Ogni anno il nostro obiettivo e quello di organizzarci al meglio, per affrontare i nostri impegni. Per quanto riguarda il CIV Superbike come sai abbiamo un legame molto forte con Michele Pirro, con il quale c’è una collaborazione importante, oltre ad una forte amicizia e stima reciproca. Il suo obiettivo è quello di fare bene in MotoGP sia come collaudatore che con eventuali wild card, e per farlo bene ha bisogno di gareggiare, di competere in un campionato che lo mantenga in allenamento. Di conseguenza se anche il prossimo anno Pirro vorrà partecipare al CIV io mi organizzerò per farlo, nel miglior modo possibile".
Ma so che ti stai preparando anche per affrontare un altro progetto, che ti piace molto.
"Sì, voglio partecipare con un pilota al National Trophy, per iniziare lo sviluppo della Ducati Panigale V2 995 nell’ottica dei nuovi regolamenti Supersport, che ci daranno la possibilità nel 2022 di partecipare al mondiale con la bicilindrica. Non correremo nel National per vincere il titolo, ma per lavorare su questa moto e prepararci ai cambiamenti della Supersport. Il campionato organizzato dal Moto Club Spoleto è l’unico che in Italia ci offre questa possibilità, e quindi schiereremo un pilota possibilmente giovane, con il quale iniziare un percorso che porta al mondiale. Da quando hanno tolto la Stock 1000 manca una categoria che prepari i giovani piloti alla Superbike. La nuova Supersport potrebbe colmare questa lacuna".
Avete già fatto un test con Krummenacher.
"Sì, siamo stati tre giorni a Misano a fine ottobre con Randy Krummenacher che ha provato la V2 955. Il tutto in collaborazione con Ducati, che con le nuove regole potrà tornare a competere nella media cilindrata, come già fanno Yamaha e Kawasaki. La candidatura del pilota svizzero poteva essere valida se le nuove regole fossero entrate in vigore sin dal prossimo anno. Siccome sono state posticipate al 2022, non posso certamente schierare un pilota così nel National, e quindi ci piacerebbe puntare su un giovane".
Ci puoi fare qualche nome?
"No, perché ancora non abbiamo iniziato nessuna trattativa. Sino ad oggi sono stato completamente assorbito dal team Superbike. Ho lavorato tanto per organizzare il nostro prossimo mondiale, e non ho avuto il tempo di fare altro. Ti assicuro che di questi tempi far quadrare i bilanci non è cosa facile. Ora posso finalmente dedicarmi agli altri progetti. Abbiamo l’identikit del pilota che ci piacerebbe mettere sulla nostra Supersport, ma ancora non lo abbiamo cercato. Concludo dicendo che visto che saremo presenti nel National Supersport, parteciperemo anche alla 1000. Qui le trattative per il pilota sono in fase molto avanzata, ma siccome non abbiamo ancora firmato il contratto preferisco non fare nomi".
Il pilota al quale fa riferimento Barni è Luca Salvadori, che con la V4 della squadra bergamasca punta a conquistare quel titolo che sino ad ora gli è sfuggito.