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Chi meglio di Ben Spies può parlare del passaggio dalla Superbike alla MotoGP? Nato a Memphis nel 1984, il texano approdò nel mondiale Superbike nel 2009, dopo aver vinto per tre anni consecutivi il titolo americano AMA.
Nel suo primo anno nel Vecchio Continente si dimostrò un fenomeno. Pur non conoscendo le piste e nemmeno i propri avversari, Spies vinse il titolo mondiale, il primo per un pilota Yamaha. Si aggiudicò 14 delle 28 gare disputate, salì 17 volte sul podio e conquistò 11 pole position, piegando la resistenza di un certo Noriyuki Haga con la Ducati ufficiale.
Con risultati simili, il passaggio alla MotoGP divenne una tappa quasi obbligatoria, ma nel campionato dei prototipi Ben non riuscì a ripetere l’exploit del quale era stato autore in SBK. Nel 2010 conquistò due podi mentre l’anno successivo arrivarono la vittoria di Assen ed altri 4 podi, ma non recitò mai un ruolo da protagonista.
Nel 2012 chiuse al decimo posto e nella stagione seguente passò alla Ducati Pramac, per quello che risultò essere il suo canto del cigno. Il texano si ritirò al termine di quel campionato soprattutto per una serie di problemi fisici derivati anche da alcune cadute. Senza la sicurezza di poter affrontare le competizioni al massimo della forma fisica, nel 2013 a soli 29 anni, Ben decise di fermarsi definitivamente, e di dedicarsi ad un’altra sua grande passione: il ciclismo.
Pochi giorni fa, intervistato per il podcast Gypsy Tales, l’ex campione della SBK ha parlato di Toprak e del mancato passaggio in MotoGP: “Le moto sono completamente diverse - ha dichiarato -. Le MotoGP sono più rigide, compresi gli pneumatici. In confronto, sulla Superbike si sente tutto. C'è meno aderenza, ma il feedback è maggiore. Il mio stile di guida non era adatto alla MotoGP. Lo stesso sarebbe successo a Toprak Razgatlioglu, che a mio parere ha lo stesso talento di Marc Márquez. Gli ho parlato dopo i test che ha svolto con la M1 - ha confidato Ben - e gli ho detto che in MotoGP con la Yamaha sarebbe stato tutto difficile per lui".
Spies ha parlato anche di Jonathan Rea: “Jonny ha preso in considerazione l'idea di entrare in MotoGP, ma ha incontrato scarso interesse e ha quindi deciso di rimanere nel WorldSBK. Lui è un pilota che ha abbastanza talento per poter correre in MotoGP, ma dovrebbe cambiare il suo stile di guida. Probabilmente ha pensato che sarebbe stato meglio rimanere in SBK e vincere titoli piuttosto che cambiare strada".