SBK. Correre in inverno? Pro e contro

I team stanno inviando alla Dorna la proposta di disputare i mondiali delle derivate nei mesi invernali. In gioco c’è il futuro e la sopravvivenza dei team e degli stessi campionati
6 aprile 2020

Se avete seguito le nostre video interviste ai manager ed ai piloti del campionato mondiale Superbike e Supersport, saprete della proposta di spostare il calendario dei campionati delle derivate nel periodo invernale: ma vediamo di chiarire alcuni punti e comprendere meglio di cosa si tratti.

 

La proposta

Alcuni team che partecipano ai mondiali Supersport e Superbike (MV Agusta Reparto Corse, Kawasaki Puccetti Racing e Barni Racing Team) si sono consultati per comprendere se ci fosse la concreta possibilità di proporre alla Dorna di invertire la periodicità del calendario. Dopo una prima riunione (ovviamente virtuale) la proposta è stata inoltrata anche alle altre squadre, comprese le Case ufficiali. Al momento il promoter spagnolo è stato informato solo in via ufficiosa, con varie telefonate intercorse tra i team manager e Gregorio Lavilla, Executive Director WorldSBK. A breve verrà preparata e sottoposta a Dorna una formale proposta scritta. 

La possibilità di correre nel periodo invernale, in contrapposizione con la MotoGP e la Formula1 non nasce ora. Se ne parla da anni ed uno dei primi ad dichiararsi favorevole a questo cambiamento fu Francis Batta, team manager Alstare. In seguito anche altri l’hanno caldeggiata, soprattutto nel tentativo di evitare dannose concomitanze con la Formula1 ma soprattutto con la MotoGP. A rendere impossibile la realizzazione del progetto è sempre stato il fatto che terminato un campionato, si sarebbe dovuti ripartire dopo poche settimane per quello successivo. Una cosa praticamente impossibile. Ora però la sosta forzata ed una probabile ripresa forse in estate ma più probabilmente ad inizio autunno, potrebbe costringere Dorna e team a fare di necessità virtù, introducendo il calendario alternativo.

 

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I Pro

Al di là del fatto che con un nuovo calendario che vada da agosto/settembre a marzo/ aprile si riuscirebbe probabilmente a “salvare” la stagione 2020, i punti a favore di questa proposta sono molti, ad iniziare da un maggiore interesse da parte del pubblico televisivo che si ritroverebbe le gare della Superbike in un periodo carente di eventi legati al motorsport. Le continue, e spesso inevitabili concomitanze con la Formula1 e soprattutto con la MotoGP, danneggiano i campionati delle derivate, riducendone  ulteriormente la visibilità. Una maggiore visibilità e un più vasto pubblico televisivo significherebbero un maggior numero di sponsor e di introiti per i team e per l’organizzatore. 

Non correndo in estate, inoltre, le squadre avrebbero modo di utilizzare i mesi estivi per i propri test, spendendo meno e con la certezza di poter effettivamente provare le moto (cosa che ora non accade nei test invernali, spesso ostacolati da freddo e pioggia). La mancata concomitanza con gli altri campionati consentirebbe inoltre alla Dorna di “vendere” meglio le gare SBK e SS agli autodromi, i quali avrebbero l’opportunità di allungare la loro stagionalità.            

Sia chiaro che invertire i mesi del calendario non significa correre con il freddo, ma sfruttare le gare extraeuropee quando in Europa è inverno, e nello stesso tempo sfruttare i mesi iniziali e finali del campionato (autunno-primavera) per correre nel vecchio continente. Per una maggiore chiarezza vi sottoponiamo un esempio di come potrebbe essere stilato


il nuovo calendario. Ovviamente si tratta solo di un esempio, con il solo scopo di spiegarci meglio. 

Assen 18-20 settembre 2020
Magny Cours 2 – 4 ottobre 2020
Portimao  23-25 ottobre 2020
San Juan - Argentina  20 – 22 novembre 2020
Pausa Dicembre/Natale
Phillip Island – Australia 15 -17 gennaio 2021
Buriram – Tailandia  29 - 31gennaio 2021
Lombok – Indonesia  12 – 14 febbraio 2021
Losail - Qatar  5 - 7 marzo 2021
Jerez  19 – 21 marzo 2021
Barcellona  2 – 4 aprile 2021
Motorland Aragon 16 – 18 aprile 2021
Misano  7 – 9 maggio 2021
Imola  21 – 23 maggio 2021

Sarebbero sempre 13 gare, con una sola trasferta extraeuropea in più rispetto a quelle previste nel calendario ufficiale 2020 (la tappa nel nuovo autodromo di Lombok in Indonesia era già stata annunciata dalla Dorna per il campionato 2021). 

 

I contro

Trattandosi di una possibilità completamente nuova, bisogna innanzitutto vedere se la Dorna riuscirà a realizzare un calendario e un campionato nei prossimi mesi invernali. Settembre sembra lontano, ma dal punto di vista organizzativo è invece vicinissimo. Prima di prendere una decisione come questa, il promoter dovrà sentire tutte le parti in causa, non solo le squadre. Ci riferiamo agli sponsor, alle televisioni, agli autodromi e ai fornitori dei servizi e del materiale che Dorna utilizza per la disputa dei campionati. 

Con qualche trasferta extraeuropea in più i costi aumenteranno, ma va anche detto che correndo nei mercati emergenti, in Paesi dove si vendono un gran numero di moto e dove l’interesse per le gare è molto forte, arriverebbero nuovi sponsor, e questo permetterebbe di coprire l’aumento delle spese. 

Un altro punto critico sarebbe rappresentato dal difficile passaggio di team e piloti da un campionato all’altro. L’avere un organizzatore unico ha facilitato il passaggio di piloti dalla Moto2 alla Supersport e dalla MotoGP alla Superbike: con il nuovo calendario questo sarebbe complicato, in quanto l’inizio dei campionati delle derivate (settembre/ottobre) avverrebbe quando quelli della GP non si sono ancora conclusi. Per questo, come per altri eventuali problemi, occorrerà che tutti gli attori dei due campionati trovino di comune accordo delle soluzioni. 

 

Considerazioni

Riassumendo: ci sembra di poter affermare che i lati positivi siano superiori a quelli negativi, ma soprattutto che un eventuale nuovo campionato “invernale” consentirebbe alle derivate di proseguire la loro attività, anche se dopo una lunga sosta. In caso contrario siamo d’accordo con Andrea Quadranti di MV Agusta Reparto Corse, che nel corso della nostra video intervista ha affermato che se il campionato 2020 venisse annullato ben difficilmente ci sarebbe un campionato 2021. Senza poter correre, e quindi senza poter lavorare, molti team sarebbero costretti a chiudere i battenti; senza gli introiti degli sponsor, ma comunque con costi fissi da sostenere (affitti, stipendi, impegni con le banche) ben poche squadre avrebbero la forza economica di sopravvivere. Ed è per questo che Dorna non annulla nessun round di SBK o GP, ma li posticipa, ed è per questo che Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, ha più volte affermato che in qualche modo i campionati 2020 si disputeranno. Ne va del futuro delle competizioni motoristiche.

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