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Federico Caricasulo (assieme a Michael Ruben Rinaldi che abbiamo intervistato pochi giorni fa) è il pilota che deve tenere alto il tricolore nel campionato mondiale Superbike 2020. In questa intervista il ventiquatrenne pilota di Ravenna ripercorre le fasi iniziali della propria carriera, sino al titolo di campione italiano Supersport 2014. Un successo che gli aprì le porte del mondiale 600, dove il suo esordio andò oltre ogni più rosea aspettativa, con un fantastico secondo posto sulla difficile pista di Phillip Island.
L’anno successivo passò al team GRT Yamaha, squadra ufficiale della casa dei tre diapason in Supersport. Qui è rimasto per due anni, nei quali ha ottenuto due quinti posti nella classifica piloti, ma ha soprattutto acquisito molta esperienza.
Nel 2019 è tornato nella squadra che lo ha lanciato, quel team Evan Bros. dove ha ritrovato gli amici Fabio Evangelista e Mauro Pellegrini, ma anche un compagno di squadra tosto come Randy Krummenacher. I due hanno dominato la stagione ed alla fine è stato lo svizzero a prevalere per pochi punti, nell’ultimo e decisivo round di Losail.
Nemmeno il tempo di recriminare per l’occasione perduta e per Caricasulo inizia una nuova ed importante fase della sua carriera: il debutto nella classe regina delle derivate. La squadra è ancora il GRT di Filippo Conti ed il compagno di squadra l’americano Garrett Gerloff a sua volta al debutto in Superbike. Un buon inizio ed una stagione di apprendistato (almeno nella prima metà) purtroppo subito interrotta da questo maledetto virus. Federico è a Ravenna, si allena e si è anche improvvisato muratore per concludere alcuni lavori sospesi per i ben noti motivi.
Oltre ad essere un pilota di talento, Caricasulo è un ragazzo intelligente e molto determinato. Il suo obiettivo a lunga scadenza è quello di poter lottare per il titolo mondiale. “E non potrebbe essere altrettanto – afferma – se no tanto varrebbe cercarsi un altro lavoro o continuare quello di apprendista muratore, che sto facendo ora!”.