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Così come aveva dimostrato nelle prove, anche in gara Toprak Razgatlioglu ha avuto una marcia in più.
Scattato in testa, il pilota della Yamaha ha impresso subito un ritmo che nessuno è riuscito a tenere e la sua vittoria non è stata mai in discussione.
Come ha ammesso anche Jonathan Rea oggi il turco era irraggiungibile ed il nordirlandese (che per l’occasione sfoggiava una livrea vintage ispirata alla ZXR 750) è stato bravo a non commettere errori e a portare a casa un secondo posto.
Un errore lo ha invece commesso Scott Redding che è partito dalla pole position, ma è scivolato alla prima curva.
L’inglese della Ducati è risalito in sella ed è rientrato in gara in ultima posizione, per poi rimontare come un forsennato sino al nono posto finale. Una prestazione impressionante, che conferma come probabilmente sulla pista argentina Scott sia l’unico che potrebbe tener testa a Razgatlioglu.
Sale sul terzo gradino del podio Michael Ruben Rinaldi. L’italiano è partito dalla terza fila, ma sapeva di avere un passo gara molto veloce, che a metà gara circa lo ha portato a superare prima Axel Bassani, che occupava la quarta posizione, e successivamente Alex Lowes, per andare a prendersi un terzo posto che ha poi mantenuto indisturbato sino al traguardo.
L’inglese della Kawasaki (che come il suo compagno di squadra sfoggiava una livrea anni 80 dedicata alla mitica GPZ 900) ha chiuso quarto precedendo il “solito” incredibile Axel Bassani, che ad inizio gara ha stupito tutti portandosi al terzo posto e mantenendo la posizione sino all’undicesimo giro, quando ha dovuto cedere ai due piloti ufficiali Rinaldi e Lowes, ma il suo quinto posto è senza dubbio da applausi.
Positiva anche la gara di Michael van der Mark che ha mantenuto un ritmo costante tagliando il traguardo in sesta posizione, davanti a Garrett Gerloff e ad Andrea Locatelli che ha chiuso il primo giro al quarto posto, ma ha poi perso posizioni sino a chiudere ottavo.
Dietro al bergamasco (che oggi come Razgatlioglu ha compiuto 25 anni) sono arrivati, oltre al già citato Redding, Leon Haslam e Tito Rabat, che ha preceduto un opaco Chaz Davies.
Samuele Cavalieri ha occupato a lungo l’undicesima posizione, ma negli ultimi giri è crollato al quattordicesimo posto, dietro a Eugene Laverty.