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Si è corso soltanto un round del mondiale Superbike, ma Scott Redding e la Ducati si ritrovano già a rincorrere Rea e la Kawasaki. Anche se è solo il secondo round, per l’inglese della Ducati è già vietato sbagliare.
Ducati ha lavorato durante l’inverno? Ci sono differenze importanti tra la V4 di quest’anno e quella dell’anno passato?
"A dire il vero il nostro 'pacchetto' è molto simile a quello dello scorso anno. In effetti Ducati ha lavorato molto durante l’inverno per renderlo più competitivo, ma il problema è che questo lavoro è stato testato in inverno con le basse temperature. Ora che invece il clima è più caldo sono emersi alcuni problemi e ci stiamo impegnando per risolverli."
Uno sguardo al 2020: c’è un errore che non rifaresti?
"Pensando alla passata stagione mi tornano in mente le cadute di Aragon e quella che ho fatto proprio qui all’Estoril durante la Superpole nella quale ho danneggiato il motore della mia V4 e questo ha poi condizionato tutto il mio weekend. In realtà non sono stati dei veri e propri errori, perché quando spingi al limite una caduta può anche succedere, però se potessi tornare indietro cercherei di cambiare qualcosa per evitare quelle due cadute."
Ti aspettavi che il campionato SBK fosse così difficile?
"Qui ci sono tanti ottimi piloti, che sono in Superbike da molti anni ed hanno molta esperienza. Negli anni hanno modificato il loro stile guida per adattarlo alle loro moto, conoscono le piste ed i loro avversari. Non ho mai detto che il livello qui fosse inferiore rispetto a quello di altri campionati, però di fatto questo è un campionato diverso da tutti gli altri, dove l’esperienza conta moltissimo."
Ora tu hai un anno in più di esperienza, conosci meglio le piste e gli avversari.
"Lo scorso anno mi è mancato proprio questo. Ora quando arrivo in una pista so già quale tipo di gomma devo provare, con quale assetto posso iniziare a lavorare. Quest’anno ho dei dati che lo scorso anno non avevo, ed ero quindi costretto a partire sempre da zero, perdendo tempo prezioso sia in prova che in gara. L’esperienza maturata in un intero campionato mi aiuterà senz’altro."
Hai detto che avresti preferito avere ancora Davies come compagno di squadra.
"Abbiamo appena detto che in Superbike l’esperienza è importante e Davies è un pilota molto esperto, che può essere molto utile nello sviluppo della moto e fornire dati importanti al team e di conseguenza anche al proprio compagno di squadra. Non ho mai avuto un compagno che mi abbia aiutato tanto quanto ha fatto Chaz lo scorso anno. Inoltre dobbiamo considerare che abbiamo lo stesso tipo di altezza e di corporatura, per cui con lui già il venerdì potevamo condividere la strada da intraprendere per adattare la moto alla pista. Conosce bene tutte le piste e guida una Ducati da molti anni. A mio parere era il compagno di ideale per me. Per quanto riguarda Rinaldi non ho assolutamente nulla contro di lui. E’ un ottimo ragazzo, ma è fisicamente diverso da me e soprattutto ritengo non abbia l’esperienza che ha Davies. Non è un rookie ma non ha una grande esperienza e quindi non posso chiedere nulla a lui che è diverso fisicamente ed ha più o meno la mia esperienza."
Pensi che la gomma SCX sia utilizzabile solo da piloti leggeri?
"Si. Normalmente dipende dalle condizioni della pista, ma a meno di casi molto rari io non la posso utilizzare e se lo facessi prenderei dei grandi rischi. I piloti più piccoli e quindi più leggeri quasi non considerano più la gomma standard (SC0) mentre per me resta un grosso rischio, in quanto a causa del mio peso la stresso molto in fretta. Al Motorland Aragon Davies ha utilizzato la SCX e io la SC0. Inizialmente lui era più veloce di me, ma poi sono riuscito a raggiungerlo e a superarlo. Io piloti alti come noi la possono utilizzare solo nella gara sprint e nelle prove, ma non nelle due gare lunghe, e questo indubbiamente ci penalizza."
Ad Aragon hai rischiato molto utilizzando la gomma slick.
"Le gomme intermedie mi hanno sempre tradito. In passato mi sono costate un podio in Moto2 ed una vittoria in Superbike. Non potendo utilizzare le gomme intermedie e su di una pista che non era completamente bagnata ho pensato: vaff... montatemi la gomma slick, non chiedetemi perché e vediamo cosa succede. Mi è andata bene ma ho corso un grosso rischio."
Estoril: l’anno scorso tanti problemi ed un podio in gara2. Quest’anno cosa ti aspetti?
"Quest’anno voglio salire sul podio. Come ti dicevo, lo scorso anno qui ho commesso un errore e sono stato anche sfortunato. Penso che in gara possiamo e dobbiamo lottare per la vittoria o come minimo per il podio. E’ un tracciato con molto carattere, molto particolare. Tanti saliscendi, curve lente e curvoni veloci. Mi piace davvero tanto."
Quest’inverno ti ho seguito su Instagram. Ti sei allenato molto in bicicletta. Quanti chilometri facevi al giorno?
"Ora a causa delle gare ho meno tempo, ed ho dovuto ridurre i miei allenamenti in bici, ma questo inverno pedalavo per 130-150 chilometri ogni giorno."