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Cronaca di un trionfo annunciato. Non capita spesso che la superiorità di un pilota e di una moto sia tale che tutti, avversari ed addetti ai lavori, ne riconoscano l’evidenza. Jonathan Rea ha dominato questo campionato Superbike 2015 in modo sorprendente. Basti pensare che i suoi peggiori risultati stagionali sono quelli che ha ottenuto qui a Jerez, vale a dire due quarti posti, il secondo dei quali ottenuto a titolo ormai conquistato. Infatti quando gli abbiamo chiesto quale fosse stato il momento più difficile della sua travolgente stagione Johnny ci ha risposto : «La prima gara di oggi. Ero teso perché sapevo che potevo vincere il titolo ed ho guidato cercando di non commettere errori, ma non è stato per niente facile mantenere la concentrazione».
Campionato dominato da Rea, ma anche dalla Kawasaki. La ZX-10R ed il nordirlandese hanno creato un binomio invincibile ed inavvicinabile per tutti i loro avversari, compreso Sykes. L’inglese, pur disponendo della stessa moto, ha impiegato molte gare prima di riuscire ad adattarsi alla Ninja in versione 2015 e questo gli è stato fatale nella corsa al titolo.
Visti i risultati di Davies nelle ultime sei manche (quattro vittorie e due secondi posti) in casa Ducati si mangiano le mani pensando a quale campionato avrebbe potuto essere quello di Chaz senza i due tremendi passi falsi di Buriram (Thailandia) e Imola, dove il gallese raccolse un totale di soli sei punti in quattro manche. Ma ormai è inutile guardare al passato. Meglio programmare il futuro.
Un futuro incerto quello di Torres ed Haslam, arrivati sulla RSV4 nell’anno sbagliato, ora che la quattro cilindri di Noale non è più il missile che aveva permesso a Guintoli di vincere il titolo mondiale. Il prossimo anno sarà difficile rivedere in pista le Aprilia e quindi i due sono in cerca di una sistemazione, così come le RSV4 ufficiali che rischiano di finire nel museo Aprilia.
La Honda ritrova il suo bambino prodigio VdMark, che ci dimostra come la tanto vituperata CBR possa ancora salire sul podio. La Suzuki prende una boccata d’ossigeno in gara uno con il solito Lowes, che però nella seconda naufraga assieme al fantasma De Puniet. La nuova GSX è ormai in cantiere, ma forse la vedremo in Superbike solo nel 2017.
La MV si aggrappa ad un bravissimo Camier, per portare a casa due buoni risultati con la pensionabile F4 (ma quando arriva la moto nuova?) mentre il team BMW vive uno dei suoi weekend più difficili, su di un tracciato che mette in difficoltà Badovini e la sua S 1000 RR.
Il team Ducati Althea stupisce in prova con Canepa, ma poi a portare a casa il risultato deve pensare come sempre il soldatino Baiocco, che in gara due precede anche la Panigale ufficiale di Pirro. Mercado va meglio in gara che non in prova, ma nel team Barni non fanno salti di gioia.
Ecco i nostri voti ai protagonisti delle due gare di Jerez.
Jonathan Rea – Voto 9
Per lui in palio non c’era tanto il podio, quanto il titolo mondiale e Johnny ha una gara 1 nervosa e piena di errori, del tutto giustificabili. Nella seconda ha corso deconcentrato dai festeggiamenti, ma ha portato a casa ancora un quarto posto. Un 6 alle sue gare di Jerez ed un 12 al suo campionato danno una media del 9.
Chaz Davies – voto10
Ormai conosce la Panigale come le sue tasche e la sa sfruttare al 100%. In gara uno si avvicina a Sykes quando è troppo tardi, ma nella seconda gestisce al meglio le gomme e va a vincere la sua quarta gara nelle ultime sei manche. Si merita il secondo posto in classifica e la riconferma della Ducati.
Tom Sykes – voto 8
Imbattibile in Superpole, nella prima gara corre come piace a lui, spingendo al massimo dal primo all’ultimo giro e staccando tutti. Nella seconda come spesso gli capita, non considera che sull’asfalto ci sono 15 gradi in più e a metà gara le sue Pirelli lo mollano facendolo precipitare al quinto posto. Alti e bassi che rispecchiano la sua stagione.
Michael VdMark - voto 7
Chi si rivede! Ci siamo chiesti spesso come mai il suo talento si fosse appannato, ma a Jerez abbiamo rivisto il VdMark di inizio stagione, aggressivo e spettacolare. Peccato la scivolata in gara due, ma con la CBR si deve rischiare (capitava anche ad un certo Rea).
Jordi Torres – voto 8
Una sfollata alla prima curva ed un problema ai freni gli rovinano la festa in gara uno, ma gli iniettano una sana rabbia agonistica che lo porta a fare una bellissima seconda manche. Nella sua prima stagione in Superbike Jordi è cresciuto tantissimo e sarebbe davvero un peccato perderlo.
Leon Haslam – voto 6,5
Non morde. Nella prima manche commette qualche errore di troppo ed è solo quinto, mentre nella seconda sale sul podio, ma perde nettamente il duello con il suo compagno di squadra. E’ costante e per questo è quarto in classifica, ma da un pilota ufficiale è lecito attendersi molto di più.
Michele Pirro – voto 7
Rispetto a Misano ha un poco più di tempo per conoscere la Panigale R e le Pirelli. In gara uno arriva alle spalle di Rea ed Haslam, ma non conoscendo ancora quale sia il limite delle gomme preferisce non rischiare. Nella seconda i suoi pneumatici calano nel finale e non può rispondere all’attacco di Baiocco, ma nel complesso fa quello che ci si aspettava da lui.
Matteo Baiocco – voto – 7,5
Il soldatino di Osimo si porta a casa un sesto posto, come aveva già fatto in Tailandia, a Imola e a Portimao. In prova conquista la terza fila, in gara uno parte male e rimonta, mentre nella seconda si mette dietro un po di ufficiali. Cosa altro deve fare per meritarsi una riconferma nel team Althea?
Niccolò Canepa – voto 6
Arriva a Roma ma non vede il Papa. Dopo il terzo posto in Superpole ci si aspettava che Niccolò potesse fare due belle gare. Invece butta tutto alle ortiche con una scivolata in gara uno, mentre nella seconda è frenato da un problema tecnico. Occasione sprecata.
Leon Camier – voto 7
La MV gli sta stretta, ma lui sfrutta al massimo quello che gli passa il convento. Quando non era ancora maturo guidava una RSV4 ora che potrebbe stare con i primi si ritrova sulla poco competitiva F4. Scherzi del destino. E’ un grande professionista e speriamo che la nuova MV arrivi presto.
Alex Lowes – voto 6,5
Con la Suzuki si possono fare solo alcuni giri veloci e lui li fa. Non si fa deconcentrare dalle voci di mercato (più che voci ormai il suo passaggio alla Yamaha è cosa certa) e si impegna sia in prova che in gara. Bene nella prima manche, è limitato da problemi tecnici nella seconda.
Jules Cluzel – voto 9
Anche se corre in Superport vogliamo inserirlo tra i protagonisti di Jerez. Una stagione iniziata male e finita peggio per il talento francese della MV. Nelle prime gare del campionato la sua moto lo tradisce e lo lascia a piedi, ma lui non demorde e risale la classifica sino a tornare alle spalle di Sofuoglu. Quando si apprestava all’attacco finale la fortuna gli ha girato le spalle. Un grave infortunio che ci auguriamo si risolva nel migliore dei modi. Forza Jules!