Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Marco Barnabò, proprietario e fondatore del Barni Racing Team è un uomo schietto e di poche parole. Un uomo “all’antica” abituato a rispettare gli impegni e del quale ci si può fidare. La sua squadra è nata a metà degli anni 90, ma ha preso il nome attuale di Barni Racing Team solo nel 2009. Dopo aver partecipato e vinto nei campionati nazionali (ha vinto tutti i campionati italiani Superbike dal 2010 al 2019 fatta eccezione per il 2016) la squadra italiana ha debuttato prima nella Superstock 1000 FIM Cup (vinta nel 2014 con l’argentino Leandro Mercado) e successivamente nel mondiale Superbike, conquistando il suo primo podio nel 2016 al Lausitzring con lo spagnolo Xavi Fores.
Oltre a Mercado e Fores, da questo team sono passati piloti come Danilo Petrucci, Alex Polita, Matteo Baiocco, Ivan Goi, Eddi La Marra, Michael Ruben Rinaldi, Matteo Ferrari e Michele Pirro, che ha portato al Barni Racing Team ben quattro titoli italiani SBK. Da sempre legata alla Ducati, la squadra ha la propria sede a Calvenzano, in provincia di Bergamo, una delle zone più colpite dal virus. In questa intervista Barnabò ci racconta di come sta vivendo assieme alla sua famiglia questo periodo così difficile. Anche se è da solo (per precauzione i tecnici del team sono nelle loro case), Marco va in officina ogni giorno e l’ha recentemente messa a disposizione di chiunque ne abbia bisogno, dovendosi magari muovere in moto per lavoro o per necessità.
Con lui abbiamo parlato di CIV e di mondiale Superbike, del mancato debutto di Camier con la Panigale V4 del team Barni a causa dei problemi alla spalla del pilota inglese e di molti altri argomenti, tra i quali quello di una proposta che i team privati hanno intenzione di sottoporre a Dorna e che riguarda il calendario dei mondiali delle derivate. Dovendo fare di necessità virtù, molte squadra vorrebbero spostare in avanti il calendario, con gare che si potrebbero disputare anche nei mesi invernali quando, senza MotoGP e Formula1, la visibilità della Superbike sarebbe di gran lunga maggiore rispetto a quella attuale, a tutto vantaggio del campionato e degli sponsor.
Un esempio di come si possa tramutare un problema in un’opportunità.