SBK. Massimo Roccoli si ritira

SBK. Massimo Roccoli si ritira
Ha segnato vent’anni di CIV vincendo sei titoli SS. Ha corso in quasi tutte le categorie nazionali e mondiali. Lo chiamavo “Ercolino sempre in piedi” per la sua capacità di reagire ai problemi ed agli infortuni.
30 dicembre 2025

Come si suol dire in questi casi: “la notizia era nell’aria”. La conferma mi è arrivata con un messaggio Whatsup: “mi ritiro dalle corse”, ad inviarmelo era Massimo Roccoli, nel giorno del suo quarantesimo compleanno. Quando un pilota si ritira è sempre un momento triste, non solo perché non lo vedremo più in pista (e a volte nemmeno nel paddock), ma anche perché è un pezzo del nostro passato e della nostra storia che se ne va. E ci sentiamo un poco più vecchi.

Massimo Roccoli fa senza dubbio parte della mia storia motociclistica e sono molti i ricordi che mi legano a lui. Il primo è del 2006 quando vinse inaspettatamente la gara del mondiale Supersport a Misano. Era il 25 giugno ed io ero in compagnia di mio figlio allora undicenne, perché il giorno dopo lo avrei portato a Mirabilandia. Ovviamente in moto. La sua vittoria fu una bellissima sorpresa per tutti, e lo consacrò quale talento emergente del motociclismo italiano.

Quello fu un anno particolare per Massimo, che si aggiudicò anche il suo primo titolo italiano SS. Il primo di sei successi, che lo rendono ancora oggi il pilota italiano più vincente della categoria. Nel CIV Roccoli lascia un’impronta indelebile, non solo per i suoi sei titoli italiani, ma anche per essere stato l’unico ad essersi confrontato con tre diverse generazioni di piloti, continuando a vincere.

Nelle stagioni dei primi anni 2000 i suoi avversari principali erano Gianluca Vizziello, Cristiano Migliorati e Stefano Cruciani, ma dal 2010 circa in poi si dovette confrontare con Roberto Mercandelli, Marco Bussolotti e soprattutto con Federico Caricasulo che nel 2014 gli strappò la corona italiana per due soli punti. In seguito dal 2018 in poi ecco arrivare gli emergenti Lorenzo Gabellini e Luca Bernardi. Nel Campionato Italiano Massimo è stato in grado di correre ad alto livello per quasi vent’anni ed alla fine il suo tabellino segna 70 podi, 29 vittorie e 17 pole position.

Questo nonostante problemi vari ed infortuni, dai quali però si è sempre ripreso grazie ad un carattere forte e ad una perfetta condizione atletica, tanto che io gli affibbiai il soprannome di “Ercolino sempre in piedi”, ricordando un pupazzo gonfiabile degli anni 60/70 che avendo la base piena d’acqua anche se colpito si rialzava sempre.

Nella sua lunga carriera ha corso in quasi tutte le categorie. Nel CIV ha gareggiato in Superbike, Superstock, Supersport e Moto2, mentre nei campionati mondiali ha corso in Superbike, Supersport (3 podi ed una vittoria), FIM Endurance, Moto2 e MotoE il campionato dove ha concluso la propria carriera, raccogliendo 88 punti.

Non lo vedremo più in pista, ma lo incontreremo nel paddock non solo con la qualifica di Istruttore Federale, ma soprattutto come Team Manager del Team Rock&Dea creato e gestito assieme ad Alex De Angelis, alla caccia di nuovi talenti e di nuove vittorie.

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