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Lo sognava da tempo ed oggi è finalmente riuscito a raggiungere il suo obiettivo, salire sul podio. Dopo due anni di sosta non deve essere stato facile per Melandri riprendere il ritmo di gara e l’abitudine a combattere ad ogni curva come ha invece dovuto fare oggi. Partito dalla quarta fila Marco non si è mai risparmiato ed ha dato il massimo dal primo all’ultimo giro. Dopo sei giri il suo distacco da Rea, che era in testa al gruppo dei primi, era superiore ai due secondi ed in pochi pensavano che il pilota della Ducati sarebbe riuscito a recuperare un simile svantaggio al campione del mondo. Recuperando oltre mezzo secondo al giro Melandri non solo lo ha raggiunto, ma si è portato in testa al gruppo. Su questa pista la gestione delle gomme assume un’importanza determinante, ma oggi Marco non lo ha potuto fare. Ha dovuto correre sempre al massimo, senza poter fare calcoli. Il terzo gradino del podio lo ripaga non solo per questa grande prestazione ma anche per il lavoro che ha fatto assieme al suo team durante l’inverno.
La Superbike ha ritrovato un protagonista.
Come è andata questa gara ?
«E’ stata una gara davvero dura. Ero partito molto bene, ma poi ho perso del tempo per superare Sykes e Savadori. Nei primi giri ho dovuto spingere al massimo per riprendere il gruppo dei primi, senza risparmiarmi e senza badare troppo all’usura delle gomme».
E nel finale? Come hai fatto con le gomme usurate?
«Quando sono arrivato assieme ai primi ho cercato di mantenere il mio ritmo e vista l’esperienza di ieri ho preferito stare in testa al gruppo il più possibile. Purtroppo a tre giri dalla fine Davies e Rea hanno aumentato il loro passo e le mie gomme non mi hanno permesso di fare altrettanto. Ma va bene così. Sono molto contento del mio podio».
Ti ripaga della delusione di ieri?
«Mi ripaga del risultato di ieri e del lavoro che abbiamo fatto quest’inverno. E’ la conferma che abbiamo lavorato bene e che siamo sulla strada giusta».
Il nuovo regolamento non ti ha dato una mano. L’anno scorso saresti partito ancora dalla prima fila.
«Partendo dalla quarta fila ho dovuto stressare molto le gomme nei primi giri. Ho dovuto fare alcuni giri davvero al massimo. Dalla prima fila sarebbe bastato fare una buona partenza per arrivare alla fine con le gomme ancora performanti. Ma la regola è la stessa per tutti e va bene così. Avevo bisogno di fare una gara a tutta per capire meglio la mia moto ed il lavoro che dobbiamo ancora fare».
Ieri Rea e Davies si sono “beccati” parlando della velocità massima della Ducati. Rea dice che è superiore a quella della Kawasaki.
«La nostra moto va molto forte. Qui sul rettilineo d’arrivo io riuscivo ad essere veloce, ma per farlo dovevo uscire davvero forte dall’ultima curva. Però se usciamo dalla scia delle due Kawasaki ufficiali non riusciamo a superarli, mentre loro lo fanno. La velocità di punta è una cosa sulla quale stiamo lavorando».