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Pere Riba, attuale Crew Chief di Jonathan Rea nel team KRT Superbike in passato è stato un buon pilota, che anche se non ha conquistato molte vittorie, ha corso in tante categorie diverse (250, Superbike, MotoGP e soprattutto Supersport) accumulando una grande esperienza che ha poi messo a frutto come team coordinator. Negli ultimi anni della sua carriera era diventato collaudatore della Kawasaki, dando vita ad un rapporto che ancora oggi lo lega all’azienda giapponese che ha dimostrato e dimostra ancora di avere molta fiducia nello spagnolo.
Con Pere Riba abbiamo parlato ovviamente di Rea, che grazie al team ed alla sua famiglia ha trovato una serenità che gli permette di esprimersi a grandissimi livelli. Abbiamo ripercorso la stagione 2019 che Pere definisce “vinta per merito nostro, ma anche per demeriti altrui”. Il manager spagnolo ha inoltre affrontato temi spinosi come quello della convivenza tra Rea e Sykes e soprattutto dell’ultima 8 ore di Suzuka, che ha fatto felice la Kawasaki, tornata alla vittoria dopo un’astinenza che durava dal 1993, ma ha causato le ire di Sofuoglu, che ha deciso di spostare Razgatlioglu in Yamaha. Pere ha una grande considerazione del giovane turco, ma il suo obiettivo era quello di vincere la 8 ore e a suo parere l’utilizzo di Toprak avrebbe potuto rappresentare un azzardo.
Non si è sbilanciato sui tempi della nuova Ninja, che dovrebbe essere la risposta Kawasaki ai “missili” creati da Ducati e Honda, mentre per quanto riguarda il possibile rinnovo di Rea con la casa di Akashi (il suo contratto scade alla fine del 2020) si è detto fiducioso che il nordirlandese voglia concludere la propria carriera sulla moto verde. Non è mancato infine un pensiero allo sfortunato Joan Lascorz, che senza l’incidente di Imola sarebbe certamente diventato un top rider della Superbike, e al quale Riba augura di poter raggiungere il suo nuovo obiettivo: partecipare con un buggy alla Dakar.