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Prima giornata di test sul circuito di Jerez de la Frontera in Spagna, per molti dei team del mondiale Superbike. A parte il team Motocorsa che però ha annunciato il suo debutto nella classe maggiore delle derivate solo pochi giorni fa, mancano solo le quattro Honda che hanno preferito girare a porte chiuse al Motorland Aragon, molto probabilmente per nascondere un ritardo nello sviluppo della nuova Fireblade che siamo certi che il più grande produttore di moto al mondo saprà recuperare. In una bella giornata di sole con temperature quasi estive, i test sono iniziati alla 11 di questa mattina e sono andati avanti senza interruzioni sino alle 18.
Alla fine il più veloce è risultato essere il cinque volte campione del mondo Jonathan Rea che ha fermato i cronometri sul tempo di 1’39”207, a due decimi dal record della pista stabilito da Bautista (1’39”004) in gara2 quest’anno. Nulla di nuovo sotto il sole quindi, almeno per la prima posizione, ma al secondo e terzo posto troviamo i due piloti del team ufficiale Pata Yamaha, con Toprak Razgatlioglu che precede il compagno di squadra Michael van der Mark. Il giovane turco a chiuso a 19 millesimi da Rea ed ha distanziato il suo compagno di squadra di oltre tre decimi. Non male per uno che è la seconda volta che sale sulla R1 ufficiale. Come abbiamo sempre sostenuto Toprak ci darà il vero valore della moto giapponese e darà una bella scossa a tutto il suo ambiente ad iniziare dal compagno di squadra. L’ex pilota Yamaha Alex Lowes porta la seconda Ninja ufficiale al quarto posto a mezzo secondo dal campione del mondo. Che le Yamaha vadano forte su questa pista lo conferma anche il quinto posto di Loris Baz, che però non riesce a rompere la barriera del 1’40 e si ferma a quasi un secondo dalla prima posizione.
Scott Redding e Chaz Davies hanno molte cose da provare qui a Jerez ed hanno terminato questa prima giornata rispettivamente al sesto ed all’ottavo posto. La new entry del team Aruba cede quasi un secondo a Rea, mentre il gallese accusa un distacco di quasi un secondo e mezzo. Nulla di allarmante, visto che oggi non si vinceva niente, ma al di la del riscontro cronometrico va detto che Redding si trova sempre più a proprio agio sulla V4. Nonostante il suo fisico da giocatore di pallacanestro, con ben 30 chili in più rispetto a Bautista, Scott già ad Aragon aveva trovato un buon feeling con la sua Ducati, e anche grazie alla sua precedente esperienza in MotoGP, per lui l’elettronica della V4 non ha mai rappresentato un problema, ma al contrario lo ha aiutato a comprendere meglio la sua nuova moto.
Tra le due Ducati ufficiali, al settimo posto, si piazza Tom Sykes con la BMW, mentre Eugene Laverty deve ancora prendere le misure alla moto tedesca ed è decimo. Nono posto per il collaudatore Yamaha Niccolò Canepa, mentre Michele Pirro, che qui sostituisce Leon Camier infortunatosi alla spalla nei recenti test di Aragon, termina all’undicesimo posto a un secondo e otto decimi dalla prima posizione. Dietro al collaudatore della Ducati termina l’americano Garrett Gerloff al debutto sulla pista di Jerez dopo aver già provato la sua Yamaha sulla pista di Aragon. Tredicesima posizione per Xavi Fores in sella per la prima volta sulla Kawasaki del team Puccetti Racing. Lo spagnolo oggi aveva come unico obiettivo quello di prendere confidenza con la Ninja, una moto completamente diversa non solo rispetto alla Honda BSB che ha guidato lo scorso anno ma anche rispetto alla Ducati del team Barni che Xavi ha guidato quasi due anni fa. I due italiani Federico Caricasulo e Lorenzo Savadori chiudono quattordicesimo e quindicesimo, davanti all’Aprilia del team Nuova M2 guidata dal francese Christophe Ponsson. Delle tre Supersport in pista la più veloce è risultata quella del campione del mondo Randy Krummenacher, al debutto con la MV Agusta. Lo svizzero ha preceduto ZX-6R di Phillip Ottl e le Yamaha di Isaac Vinales e di Andrea Locatelli che ha corso per la prima volta su una Supersport.
Domani seconda ed ultima giornata di test, prima della pausa invernale.