SBK. Jonathan Rea alle prese con l’esame della patente:” Ho imparato a guidare una moto”

A 34 anni il sei volte campione del mondo ha sostenuto l’esame per la patente della moto. “Guidare per strada è pericoloso e richiede molta attenzione. Indossate sempre l’abbigliamento giusto”
6 luglio 2021

“Ho imparato a guidare la moto”. Con questa battuta Jonathan Rea ha commentato un video postato su Youtube, dove ci racconta di aver sostenuto l’esame per la patente di guida della moto. “Lo scorso anno in estate il clima qui in Irlanda del Nord è stato molto favorevole – ha affermato Jonny – e mi sarebbe piaciuto fare qualche giretto in moto con mia moglie, ma... .non avevo la patente”.

Nel video Steven l’esaminatore, sorride al pensiero di dover valutare le doti di guida di un sei volte campione del mondo. Dopo la prova di slalom Rea si è sottoposto a quella della frenata, superando ovviamente entrambe. Jonny è rimasto stupito di come possa essere difficile ed impegnativo guidare una moto sulle strade aperte al traffico. “Guidare per strada non è per niente facile – questo il suo commento – ci sono tantissime cose alle quali devi fare attenzione, primi tra tutto gli altri mezzi circolanti come auto e camion. Devi continuamente guardare gli specchi retrovisori, una cosa alla quale non sono abituato. Forse l’unica cosa che unisce le due diverse situazioni è l’abbigliamento. Sia in pista che per strada è di vitale importanza indossare quello giusto”. 

Superato l’esame pratico ora Rea dovrà studiare per sostenere quello teorico, dopo di che potrà divertirsi per strada con la sua Kawasaki Z650. Il nordirlandese non è l’unico a non avere la patente per le moto. Sono moltissimi i piloti professionisti che non ce l’hanno. La maggior parte di loro è troppo impegnata in pista, tra gare e test, per trovare il tempo di superare l’esame e per utilizzare le moto stradali, ma soprattutto lo ritengono giustamente molto pericoloso, tanto che in alcuni contratti i team vietano ai propri piloti di utilizzare la moto sulle strade aperte al traffico. Tutto questo dovrebbe far pensare chi ancora confonde la strada con la pista, e rischia la propria vita e quella degli altri pensando di essere bravo… come Jonathan Rea.

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