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Debutto spettacolare del mondiale Superbike sulla pista di Phillip Island. Una gara che ha tenuto tutti con il fiato sospeso sino alla fine, quando Jonathan Rea ha tagliato il traguardo, precedendo di 39 millesimi un generoso Haslam e di mezzo secondo Davies, per un podio tutto made in England.
Rea è partito in testa ed ha resistito ai veementi assalti prima di Davies e poi di Haslam. L’inglese dell’Aprilia è rimasto sornione alle spalle della Kawasaki numero 65 ed al tredicesimo giro ha rotto gli indugi, superando Rea. La replica di Johnny non si è fatta attendere ed i due hanno lottato sino alla quindicesima tornata, quando Haslam ha commesso un errore ed è arrivato lungo alla curva numero 3. Dopo aver rischiato grosso con la sua divagazione sull’erba, Leon è rientrato in quarta posizione, alle spalle del suo compagno di squadra Jordi Torres. Pochi giri e Haslam era di nuovo della partita. Al diciottesimo giro era terzo, per poi superare Davies ed andare a contendere la vittoria a Rea. Il granitico nuovo acquisto della Kawasaki però gli ha chiuso tutte le porte ed è andato a vincere la prima gara della stagione. Alle spalle dei due si è piazzato un ottimo Chaz Davies, che ha ottenuto il massimo dalla sua Panigale, amministrando benissimo le gomme.
Certamente molto positivo il debutto dei due ragazzi terribili Jordi Torres e Michael Vd Mark. Lo spagnolo, sofferente alla caviglia destra a causa della caduta nelle libere di ieri, era solo ottavo al secondo giro, ma ha saputo recuperare terreno sino ad arrivare alle spalle del gruppo di testa. Una volta in quarta posizione si è goduto lo spettacolo, senza entrare nella lotta per la vittoria, ritenendo - a ragione - che un quarto posto al debutto in Superbike si potesse considerare un buon risultato.
L’olandesino della Honda ha terminato la gara al quinto posto e si è messo in mostra nel corso del quinto giro, quando in fondo al rettilineo dei box ha affiancato e superato Sykes ritardando però l’ingresso in curva e spingendo di fatto il vice campione del mondo fuori traiettoria. Una manovra al limite della correttezza che ha rovinato la gara di Sykes. Tom è rientrato in decima posizione ed ha poi risalito la classifica sino a chiudere con un sesto posto, che di certo non lo soddisfa.
Un Guintoli non ancora al 100% della forma fisica si deve accontentare del settimo posto, davanti ad un positivo Terol ed alla delusione Lowes. Dopo essersi piazzato sempre nelle prime posizioni durante le prove, in gara il pilota della Suzuki è stato autore di una pessima partenza dalla seconda fila. Quindicesimo al termine del primo giro, Lowes ha chiuso nono davanti alla MV di Camier ed alle due Ducati private di Baiocco e Mercado.
Partito in ultima posizione a causa della squalifica (ieri aveva utilizzato due gomme da qualifica nella Superpole 1) l’argentino ha mantenuto un ottimo ritmo ed alla fine ha raccolto quattro punti, proprio davanti a Troy Bayliss.
Il tre volte campione del mondo è partito benissimo ed al secondo giro era addirittura settimo. Dopo aver lottato con De Puniet, Troy ha iniziato ad accusare un calo di gomme, che lo ha relegato in tredicesima posizione. Al termine della gara è apparso comunque contento e soprattutto ansioso di risalire in sella per gara due. Vanno a punti anche la wild card Metcher e Barrier con la BMW del Motorrad Itaia Team.
Un lungo nel finale fa scivolare De Puniet al diciassettesimo posto, mentre Canepa è caduto nel corso del 16mo giro. Per lui un trauma alla caviglia sinistra, che non gli consentirà di partire in gara due. Peccato perché se non fosse incappato in quella scivolata Niccolò avrebbe portato per la prima volta a punti la EBR.
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