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Toprak Razgatlioglu è senza dubbio uno dei migliori talenti nel panorama motociclistico mondiale. Dopo due anni nella Rookies Cup, ha esordito come wild card nella Stock 600 nell’ultimo round del 2014 a Magny Cours. Senza conoscere la pista e nemmeno la moto, Toprak ha tagliato per primo il traguardo, attirando subito su di se l’attenzione degli addetti ai lavori. A conferma delle sue grandi capacità l’anno successivo il giovane turco ha partecipato a tutto il campionato dominandolo e precedendo i nostri Michael Ruben Rinaldi e Federico Caricasulo, suoi attuali avversari nel mondiale Superbike. Toprak guida in modo naturale, gli basta pochissimo per spremere al massimo le moto che gli vengono affidate. E’ successo così in 600, nella Stock 1000 e ora in Superbike.
E’ un talento ancora grezzo, che deve migliorare la propria guida sul bagnato e deve imparare a sfruttare la gomma da qualifica, ma impara tremendamente in fretta. Il suo mentore è il connazionale Kenan Sofuoglu, dal quale ha ereditato il numero 54 sulla carena. Il cinque volte campione del mondo ha scommesso subito sul giovane Toprak, affermando di vedere in lui un grande potenziale e la possibilità di una carriera addirittura migliore rispetto alla sua. Da parte sua Razgatlioglu ha sempre seguito con attenzione quanto gli insegnava Sofuoglu, con umiltà e grande rispetto, ma l’allievo sta iniziando a superare il maestro e tra i suoi meccanici c’è chi giura che senza il Sultano, Toprak sia più sereno e senta meno la tensione dell’impegno in pista. Kenan ha fatto e sta facendo molto per i giovani piloti turchi, non solo per l’esempio e l’insegnamento, ma anche dal punto di vista economico, mettendo a loro disposizione una parte del budget che il Governo della Turchia stanzia per lo sport.
In una recente intervista al sito WorldSBK il cinque volte campione del mondo della Supersport ha ripercorso le tappe principali di una fantastica carriera, vissuta principalmente nella 600. “Quando mi sono affacciato ad altre categorie – ha dichiarato - ho capito subito che avrei dovuto spendere troppo tempo per poter vincere come stavo facendo in Supersport ed ho quindi preferito concentrarmi su questa categoria”.
D'altronde, come lui stesso afferma, il suo sogno da ragazzo era quello di correre nella 600 e quindi non ha solo realizzato il suo desiderio ma anche conquistato 5 titoli mondiali. Ora la sua missione è quella di aiutare i giovani piloti turchi, come ad esempio i due fratelli Can e Deniz Oncu, strappati al motocross, ed ovviamente lo stesso Toprak per il quale prevede un radioso futuro in Superbike, con l’obiettivo di farlo diventare una leggenda, uno degli idoli di questa categoria.
Tra le varie affermazioni del Sultano una ha destato non poco stupore: “La MotoGP si è già interessata a Toprak, ed abbiamo ricevuto un’offerta interessante da una delle squadre più importanti, ma abbiamo declinato perché al momento il nostro obiettivo è quello di correre e vincere in Superbike. Raggiunto questo scopo, e se ci arriveranno proposte interessanti, potremo pensare alla GP”.
Che il mondo della GP prima o poi si sarebbe interessato a Razgatlioglu non stupisce più di tanto. Semmai possono destare scalpore le tempistiche, ma che un pilota di soli 24 anni, con tanto talento naturale, molto determinato e con una giusta mentalità possa entrare nel mirino del più importante campionato mondiale rientra nella logica delle cose. Dobbiamo inoltre considerare che Toprak è turco e musulmano, per cui una volta in GP potrebbe destare molto interesse da parte del pubblico di un'area del mondo molto numerosa, dove le vendite di motocicli sono impressionanti e quindi molto importanti per le case produttrici. Razgatlioglu è cresciuto e maturato nei mondiali delle derivate dalla serie, ma abbiamo la sensazione che non ci rimarrà ancora per molto.