Nico Terol: dalla Moto2 alla Superbike con la stessa voglia di vincere

Nico Terol: dalla Moto2 alla Superbike con la stessa voglia di vincere
L’ex campione del mondo della 125 vuole vincere anche in SBK, dopo una stagione opaca in Moto2. Con tenacia e professionalità ha conquistato il team Althea, che punta molto su di lui | C. Baldi
27 gennaio 2015

Nico Terol è stato campione del mondo della 125 nel 2011, dopo che per molte stagioni aveva lottato per il titolo della minima cilindrata con piloti del calibro di Marc Marquez, Bradley Smith e Pol Espargarò. Quinto nel 2008, terzo nel 2009, secondo nel 2010 e finalmente campione nel 2011. Questi i numeri della sua carriera che ha poi avuto un logica conseguenza nella Moto2. In questa categoria nel 2012, anno del suo debutto, Nico ha concluso al terzo posto della classifica generale, dietro a Marquez e Simon. Poi però al settimo posto del 2013 ha fatto seguito una stagione fallimentare lo scorso anno, chiusa in ventottesima posizione, con due soli punti nel carniere.


Dopo una stagione opaca, Terol ora punta tutto sul mondiale Superbike, dove ha scelto la Ducati ed il team Althea racing. La squadra di Genesio Bevilacqua in passato ha saputo rilanciare un altro spagnolo: Carlos Checa, che proprio come Terol, veniva da una stagione difficile ed ha poi trionfato con la Ducati nel 2011, proprio nell’anno mondiale di Terol.


Nico sta lavorando con la propria squadra senza clamori, cercando di capire e di cucirsi addosso la potente bicilindrica di Borgo Panigale. In silenzio e con tanto impegno. I tempi sul giro sono ancora lontani da quelli dei primi, ma i tecnici del team Althea sono rimasti impressionati dalla professionalità e dalla tenacia del ventiseienne spagnolo e scommettono sulle sue grandi capacità.


Passare dai 600 cc di una quattro cilindri Moto2 ai 1.200 cc di una bicilindrica Superbike non è cosa semplice, ma Terol sta lavorando sodo, con l’obbiettivo di fare bene in pista quando i risultati e le classifiche saranno importanti.

Lo abbiamo incontrato a Jerez al termine della prima giornata di test.

 

L'intervista

Come sta procedendo il tuo apprendistato con la Panigale e con la Superbike?

«Speravo di poter provare di più, ma purtroppo il maltempo ci ha messo il bastone tra le ruote a Portimao e oggi qui a Jerez ho avuto qualche problema tecnico che mi ha fatto perdere del tempo. Però poso dire che mi trovo molto bene con il team Althea, una squadra molto professionale nella quale mi sento come in una famiglia, ed abbiamo davanti ancora una giornata di prove qui in Spagna e poi due giorni in Australia, prima del mio debutto in gara».
 

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Il mio feeling aumenta costantemente, mi diverto e sono contento di aver scelto di correre in Superbike


Quali sono le maggiori differenze che hai trovato tra la Moto2 e la Superbike?

«In Superbike c’è molta più elettronica e le gomme sono molto diverse rispetto a quelle che utilizzavo in Moto2. Non avevo mai provato in pista una moto superiore a 1000 cc e senza dubbio la mia Superbike è pesante, ma anche molto potente. Il bicilindrico Ducati ha tanta coppia in basso e quindi sto lavorando per adattare il mio stile di guida alla Panigale. Però il mio feeling aumenta costantemente, mi diverto e sono contento di aver scelto di correre in Superbike».

 

Per quello che hai visto in questi test, cosa pensi dei tuoi avversari?

«Vanno tutti molto forte. Gli ufficiali Kawasaki e Ducati sono già molto competitivi e sono certo che a loro si uniranno presto altri piloti, ad iniziare da Haslam. Al momento però non guardo molto gli altri, ma cerco di concentrarmi su quello che devo fare io e su tutto quello che devo ancora imparare».

 

Spiegaci la tua scelta di passare alla Superbike.

«La Superbike mi è sempre piaciuta, tanto che l’ho sempre seguita in televisione. Dopo molti anni trascorsi prima in 125 e poi in Moto2, ho voluto fare un passo in avanti e mettermi in discussione in Superbike, un campionato senza dubbio molto difficile ed impegnativo. La Moto2 è una categoria particolare, dove basta poco per passare dal primo al quindicesimo posto. Per stare davanti deve essere tutto a posto, ad iniziare dal telaio, sino all’aerodinamica della moto. Non sono insoddisfatto di quanto ho fatto in Moto2 e poso dire di essere stato uno dei migliori tra i piloti che hanno utilizzato il telaio Suter, ma ora voglio trovare nuovi stimoli e pormi altri obiettivi e quindi la sfida della Superbike è senza dubbio affascinante».

 

L’ultimo spagnolo che ha corso in questo team ha ottenuto dei bei risultati…..

«Sì penso di capire a chi ti riferisci (ride). Carlos è stato un grande campione e sarebbe bello ripetere i suoi risultati. Ho molta voglia di lavorare, di impegnarmi e di vincere e so che il mio team crede molto in me e ha la mia stessa voglia di tornare in alto. Ci serve ancora un poco di tempo, ma sono certo che ci toglieremo delle soddisfazioni».

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