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Le vittorie di Ana Carrasco sono sempre speciali ed assumono sempre significati particolari. E’ stato così nel 2013 quando è stata la seconda spagnola nella storia ad aver corso nel mondiale Moto3, o quando nel 2017 vinse a Portimao nel WorldSS300, diventando la seconda donna ad aver vinto una gara mondiale. E resterà ovviamente nella storia del motociclismo il titolo mondiale della SS300 che ha conquistato nel 2018, il primo nella storia vinto da una donna.
Ma nel 2020 Ana non fa parlare di se solo per le sue prestazioni in pista. Cade in allenamento, si frattura le vertebre D4 e D6 e si deve sottoporre ad un delicato intervento chirurgico. Il suo carattere forte e la sua grande determinazione le consentono di tornare in sella. Il Team Kawasaki Provec WorldSSP300 le rinnova la sua fiducia e le affianca lo sfortunato Joan Lascorz, che l’aiuta a superare le difficoltà anche psicologiche derivanti da un così grave infortunio.
Vincendo il dolore la ragazza di Murcia durante l’inverno si allena, torna in pista per alcuni test e ad Aragon inizia la sua quarta stagione nella Supersport 300. Un inizio non facile. Ad Aragon è tredicesima in Superpole ma in gara migliora: undicesima in gara 1 e quinta in gara2. A Misano scatta dalla quattordicesima casella della griglia, agguanta un punto il sabato e domenica chiude davanti a tutti. Una vittoria salutata con gioia ed affetto da tutto il paddock.
Come è andata questa gara?
"È stata una gara difficilissima, nella quale sono sempre stata al limite. Sono partita bene, ma ho dovuto stringere i denti per restare nel gruppo dei primi. La 300 è una categoria strana, dove in un giro puoi passare da sedicesimo a primo e viceversa, per cui ho cercato di mantenere la concentrazione, per non commettere errori e restare nel gruppo che si giocava la vittoria. Negli ultimi giri sono stata brava ma anche fortunata a non essere stata coinvolta nelle numerose cadute."
Fin ad ora è sembrato che tu faccia fatica soprattutto in Superpole...
"Non ho ancora lo stesso feeling con la moto che avevo prima dell’infortunio e non riesco ad essere veloce nel giro secco come lo ero sino allo scorso anno. Ora mi serve più tempo per trovare un assetto che mi consenta di essere veloce e a volte il feeling lo trovo solo in gara, quando devo correre al limite come ho fatto oggi."
La tua vittoria ha fatto piacere a tutto il paddock
"Sono davvero felice perché l’ultimo anno è stato davvero difficile per me, e se sono tornata a correre e a vincere lo devo alla mia famiglia e al mio team, che hanno sempre avuto fiducia in me e mi ha sempre aiutata."
Come sta la tua schiena?
"Ho ancora problemi ed avverto dolore in alcuni movimenti. Non sono ancora al 100% della mia condizione fisica. In gara cerco di dimenticare il dolore ma appena taglio il traguardo sento molto male, non solo alla schiena ma un po' dappertutto. Sto lavorando in palestra per potenziare la mia muscolatura ma ci vuole del tempo. I medici mi hanno detto che normalmente ci vuole un anno e mezzo per tornare in perfetta forma."
Quali sono i tuoi obiettivi in questa stagione?
"Io corro sempre per vincere, ma vista la situazione diciamo che punto al podio o comunque alla top five in ogni gara, e poi alla fine vedremo come sarò messa."
Quanto era contento Joan per questo tuo podio?
"Era molto contento. Lui mi sta aiutando molto. Insieme stiamo scalando una montagna, e sono certa che arriveremo in cima."