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Mancano solo tre round alla conclusione di questo anomalo campionato mondiale Superbike 2020. Alcuni team hanno già scelto il proprio schieramento per la prossima stagione, come ad esempio quello BMW, che dopo aver comunicato l’ingaggio di Michael Van der Mark ha confermato Tom Sykes.
Anche il team ufficiale Kawasaki KRT ha già annunciato la propria intenzione di continuare con Jonathan Rea ed Alex Lowes. Per tutti gli altri, i giochi non sono ancora stati fatti. Quelle che riportiamo qui di seguito sono considerazioni che derivano dalle voci attualmente circolanti nel paddock della SBK, ma va considerato che alcune situazioni potrebbero cambiare. E che in qualche caso i team e le Case costruttrici devono ancora definire i propri programmi definitivi.
La vittoria ed i podi di Michael Ruben Rinaldi nella seconda gara corsa al Motorland hanno spazzato via gli ultimi dubbi, e con ogni probabilità sarà il giovane pilota italiano a sostituire Chaz Davies il prossimo anno. Scott Redding ha un accordo biennale con la squadra ufficiale Ducati, che quindi il prossimo anno si presenterà al via con un bel mix di esperienza e di voglia di vincere. Per quanto riguarda Chaz Davies, è vero che il team gli ha fatto una proposta, ma la stessa non è vincolante per Ducati o per Aruba. In altre parole, Davies è stato solamente informato dell’ammontare di un eventuale nuovo contratto, che però al momento ha ben poche probabilità di essere stipulato.
La squadra della Casa dei tre diapason ha una moto libera dopo l’annunciato addio di Van der Mark in direzione BMW. Molti i pretendenti alla sella della R1 ufficiale, ad iniziare da Chaz Davies che come abbiamo visto è sempre meno sicuro di essere confermato dalla Ducati. Va detto che il gallese non rientrerebbe nella politica Yamaha, che predilige i giovani piloti già nella propria orbita e provenienti dai campionati 300 o 600 (come è successo per Cortese prima e Caricasulo dopo). Però lo scorso anno è stato fatta un’eccezione per Razgatlıoğlu, e non è quindi escluso che la si possa fare anche il prossimo anno per Chaz. Oltre al gallese, sono candidati a salire sulla Yamaha ufficiale del team Pata anche Jonas Folger, Loris Baz ed il nostro Andrea Locatelli.
Folger (prossima wild card nel round SBK di Barcellona) non solo proviene dalla MotoGP, ma è anche di nazionalità tedesca: due caratteristiche “politicamente” molto rilevanti e molto apprezzate dalla Dorna, che si potrebbe presentare a Oschersleben con l’attuale dominatore del campionato nazionale IDM SBK, sollevando l’interesse delle aziende tedesche legate al motorsport.
Loris Baz sta facendo bene nel team satellite olandese, e nella squadra ufficiale potrebbe lottare per il titolo, forte dell’esperienza maturata prima con la Kawasaki ufficiale e successivamente in MotoGP. Per quanto riguarda invece il pilota italiano, non dobbiamo dimenticare che la Yamaha ha avuto una parte fondamentale nella scelta di Andrea di lasciare la Moto2 a favore della Supersport. Il Loka parla sempre più spesso di Superbike e della sua voglia di confrontarsi con i protagonisti della classe regina delle derivate: ovviamente la sua preferenza sarebbe rivolta al team ufficiale Yamaha, ma come vedremo, esistono anche altre possibilità per il pilota bergamasco.
La squadra di Filippo Conti sta scalando a grandi passi le gerarchie Yamaha. Da parte sua l’azienda giapponese tende sempre più a livellare il proprio appoggio ai team che utilizzano le R1. In altre parole, le moto utilizzate dalla squadra ufficiale non sono molto diverse da quelle fornite ai team satelliti GRT e Ten Kate: non è quindi escluso che il prossimo anno la squadra italiana non serva più solo per far maturare i giovani talenti, ma possa invece disporre di piloti esperti, già in grado di lottare per le posizioni che contano.
Per quanto riguarda invece il team olandese, in breve tempo si è confermato uno dei più validi nel mondiale delle derivate dalla serie: in altre parole, uno tra Caricasulo e Garrett, e chi tra Folger, Baz o Locatelli non troverà posto nel team Pata, si potrà accasare o nella squadra italiana o in quella olandese. Tutto dipende dai risultati di questo finale di stagione e dai budget a disposizione dei due team. Cinque piloti per tre sole moto. Qualcuno resterà a piedi.
Bautista ha un contratto di due anni che scade a fine 2021, mentre quello di Haslam termina nel 2020. Considerando quanto i giapponesi siano conservatori e l’anomalia di questo campionato, composto da soli 8 round, dubitiamo che la Honda possa dare il benservito ad Haslam, considerato a ragione un ottimo collaudatore, nonché parte integrante dello sviluppo della nuova CBR. Leon potrebbe venire sostituito solo nel caso che la Casa giapponese potesse disporre di una soluzione considerata migliore (Davies?). Ipotesi che però, almeno al momento, non trova conferma nelle voci che circolano attorno al team HRC.
La squadra italiana, dominatrice in Supersport, è tentata dall’avventura in Superbike. Il team di Fabio Evangelista ha davanti a se ben tre possibilità: da un mese circa si sono moltiplicati i contatti con la BMW, intenzionata a schierare un secondo team non solo per accelerare lo sviluppo della nuova S1000RR, ma anche per avere un’alternativa ed un confronto con il team di Shaun Muir, i cui rapporti con la Casa tedesca stanno mostrando le prime crepe, fatte di incomprensioni e di mancanza di risultati. La seconda possibilità riguarda ovviamente la Yamaha, che non vorrebbe lasciarsi sfuggire una squadra alla quale non è difficile pronosticare un ottimo futuro.
Inoltre quale miglior team potrebbe accompagnare Andrea Locatelli nel suo debutto in SBK? Un anno di ambientamento per entrambi, senza grandi pressioni per il Loka, che ha già dimostrato di trovarsi completamente a proprio agio con il team di Ravenna. La terza soluzione riguarda invece la Honda. Il divorzio tra Althea e Midori Moriwaki ha di fatto lasciato vacante una CBR, che potrebbe essere assegnata proprio ad Evan Bros. I primi contatti sono avvenuti al Motorland (non dimentichiamoci che la squadra italiana ha debuttato nel mondiale Supersport proprio con le moto della Casa alata) ma ora bisogna vedere se resteranno lettera morta o se invece ci sarà un seguito.
La squadra di Gianni Ramello si prepara al “dopo Rinaldi” e si sta guardando intorno, indecisa tra lo scegliere un pilota di provata esperienza oppure un altro giovane di belle speranze, da lanciare nell’Olimpo della Superbike. Visti i risultati conseguiti in questa stagione saranno in molti a bussare alla porta del team di Cherasco, che sentirà ovviamente anche il parere della Ducati, nell’ambito degli ottimi rapporti venutisi a creare dopo i successi ottenuti in questo campionato.
Purtroppo, almeno sino ad ora, Xavi Forés non ha dimostrato di poter sfruttare il potenziale della Ninja schierata dalla squadra di Reggio Emilia, che solo lo scorso anno era stata protagonista di podi e vittorie con il talentuoso Razgatlıoğlu. Difficile che lo spagnolo venga riconfermato, ma Manuel Puccetti potrebbe avere già in casa la possibile soluzione: stiamo parlando di Lucas Mahias. Il campione del mondo Supersport 2017 ha già dimostrato di saper andare forte anche con una 1000 quando nel 2016 in 3 gare in Superstock 1000 conquistò 2 vittorie, 3 podi ed una pole position, o quando, sempre nello stesso anno, debuttò in SBK con il team Pedercini, e senza conoscere il team e tantomeno la moto raccolse 9 punti in due gare.
Non sarà facile per la squadra di Marco Barnabò risalire la china, dopo una stagione come quella che sta disputando, interrotta tra l'altro a metà la collaborazione con Marco Melandri. Superata dal team GoEleven nella gerarchia Ducati, il team bergamasco deve trovare un pilota in grado di riportarla in alto. Anche in questo caso il dubbio è tra scegliere un pilota esperto (Xavi Fores?) o andare a scovare un giovane che possa rappresentare la rivelazione del 2021 (Matteo Ferrari?).