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Il mondiale Superbike è iniziato nel migliore dei modi, con gare spettacolari e tanti piloti e tante moto in grado di lottare per la vittoria. Certo la pista di Phillip Island, molto particolare soprattutto per quanto riguarda l’usura degli pneumatici, ha aiutato molto, e inoltre dobbiamo considerare che il primo round non sempre mostra i reali valori in campo, ma come avevamo già avuto modo di scrivere, di certo Jonathan Rea quest’anno ha più avversari che lo possono contrastare nella lotta per il titolo, e forse uno ce l’ha addirittura in casa, visto il risultato di Gara-2.
Moltissimi sorpassi, numerosi contatti, e gare incerte sino all’ultima curva: questo è quanto ci si aspettava da tempo dalla Superbike, e questo abbiamo visto in Australia.
La Kawasaki si è confermata la moto da battere. Ha vinto due gare su tre, ed avrebbe probabilmente fatto bottino pieno se Sykes non avesse tamponato Rea. Yamaha è quella che ha mostrato i progressi più evidenti, ma la differenza l’ha fatta Razgatlıoğlu, senza il quale la Casa dei tre diapason non avrebbe conquistato nemmeno un podio.
La Ducati ha conquistato tre terzi posti con Redding, e tutti sono sembrati felici, a cominciare dal pilota inglese: però qui, 12 mesi fa, la V4 con Bautista aveva dominato tutte e tre le gare; lo spagnolo ora corre per la Honda, che è apparsa in netto miglioramento rispetto ai test invernali: Haslam è andato forte in prova e si è un poco perso in gara, mentre Bautista ha fatto il contrario, ma la nuova Fireblade ha comunque mostrato un grande potenziale.
Chi sta peggio è la BMW. Sykes va forte per qualche giro, Laverty nemmeno quello (parlando delle prove, visto che il nordirlandese non ha potuto correre a causa della caduta nel warm up). In questo primo round la S1000RR è apparsa addirittura peggiore rispetto a quella vista lo scorso anno. Ma siamo sono all’inizio, diamogli tempo.
Ecco i nostri voti ai protagonisti di Phillip Island.
Jonathan Rea – voto 8,5 – Phillip Island non è tra le sue piste preferite, e a complicare le cose ci si è messo pure Sykes. Il nordirlandese è stato meno cannibale del solito, e per la prima volta da quando corre con la Ninja non riparte dall’Australia da primo in classifica, però la sua costanza di rendimento è sempre mostruosa, e quando non vince fa secondo.
Alex Lowes – voto 9 – In prova non era sembrato particolarmente in forma, ma in realtà stava lavorando in funzione delle gare, e si è visto. Al contrario del suo predecessore Alex non sembra intenzionato a fare da scudiero a Rea: si è adattato molto in fretta alla ZX-10RR, e se non interverranno ordini di scuderia ne vedremo delle belle.
Toprak Razgatlıoğlu – voto 9,5 – Grande talento. Nonostante fossero le sue prime gare con la R1 è sempre stato il più veloce dei piloti Yamaha, benzina permettendo. Ha vinto con merito Gara-1 e solo la rabbia agonistica di Rea gli ha impedito di bissare il successo nella Superpole race. Se ci crede davvero può contendere il titolo a Rea.
Tom Sykes – voto 5 – I tori caricano quando vedono rosso, mentre il buon Tom lo fa quando vede verde. Ma il voto basso non è dovuto all’incidente che ha messo fuori causa Rea in Gara-1, quanto piuttosto al fatto che gli anni passano, ma lui continua a sfiancare le gomme nei primi giri per poi concludere nelle retrovie.
Scott Redding – voto 8 – Chi si aspettava un cavallo pazzo ha sbagliato in pieno: l’inglese è molto professionale, esperto ed intelligente. Come lui stesso ha dichiarato, è meglio portare a casa un terzo posto piuttosto che rischiare di cadere nel tentativo di vincere: segno che lui punta diritto al bersaglio grosso, e non tanto alla singola vittoria in gara. La V4 non è una moto facile (chiedere a Davies), e lui non ci aveva mai corso (in versione SBK) ma riesce già a stare con i primi per tutta la gara. E’ venuto in Superbike per vincere, non per fare il fenomeno. Un osso molto duro per Rea.
Michael van der Mark – voto 6 – Due quarti ed un quinto posto: gli stessi risultati ai quali ci aveva abituati lo scorso anno. L’arrivo di Toprak gli ha messo il sale sulla coda, e lui sembra aver capito che deve alzare la sua asticella, ma più di quanto non abbia fatto vedere in Australia. Il turco ha dimostrato che la Yamaha è vincente.
Chaz Davies – voto 5,5 - Mezzo punto in più per aver chiuso Gara-2 al quinto posto. Inguardabile in prova, il gallese è rimasto nelle retrovie in Gara-1, mentre nella Superpole race ha chiuso con un tristissimo tredicesimo posto. Crisi nera, però gli vogliamo tutti troppo bene per darlo già per finito.
Álvaro Bautista – voto 6,5 – In gara è sembrato un altro pilota rispetto a quello visto in prova. L’impegno ce lo mette tutto, anche troppo, visto la sua caduta in Superpole che ha poi in pratica condizionato anche le sue gare, partendo dalla quinta fila. In gara ha spesso fatto segnare tempi più bassi rispetto ai primi. Crede nel progetto Honda e dopo quanto abbiamo visto a Phillip Island sappiamo che è solo questione di tempo.
Loris Baz – voto 7,5 - Dopo meno di un anno di apprendistato sulla R1, il francese dimostra di avere talento, ma anche poca strategia di gara: non riesce a gestire al meglio l’usura delle gomme, e in Gara-2 è anche sfortunato perché Toprak si pianta davanti a lui, e per evitarlo getta al vento un probabile podio. Un bilancio comunque positivo per un pilota privato.
Maximilian Scheib – voto 8 – E’ stato la vera sorpresa di questo primo round: non aveva mai corso prima con la Kawasaki del team Verdnatura e non aveva mai visto Phillip Island, se non alla Playstation. In Gara-2 resta attaccato al gruppo dei primi con le unghie e con i denti, e termina al settimo posto. Da tenere d’occhio.