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In una giornata soleggiata gli otto piloti del mondiale Superbike presenti a Jerez de la Frontera hanno concluso il secondo ed ultimo giorno di prove, prima della lunga pausa invernale. Un’ottima possibilità per iniziare a lavorare sulle moto in versione 2019, e per confrontarsi con alcuni dei loro più agguerriti avversari.
Miglior crono per Jonathan Rea, che se ieri aveva dato l’impressione che il gap che lo divide dagli altri piloti fosse diminuito, oggi, montate le gomme da qualifica, ha concluso un giro incredibile in 1’38”713, che rappresenta il giro veloce ufficioso per le Superbike sulla pista andalusa, di quasi due decimi più veloce della Superpole di Marco Melandri del 2017 (1’38”960).
Pessime notizie per i suoi avversari, visto che pur misurandosi sul giro veloce, il quattro volte campione del mondo ha continuato a lavorare con il suo staff tecnico all’assetto della ZX-10RR in versione 2019 con risultati più che soddisfacenti, tanto che Johnny ritiene la sua nuova Ninja già più performante rispetto a quella dello scorso anno.
Pur fermandosi ad oltre un secondo dal suo tremendo compagno di squadra, Leon Haslam è balzato al terzo posto della classifica dei tempi, a conferma che la Kawasaki al momento è ancora la moto da battere. Alex Lowes si infila tra le due verdone ufficiali grazie ad un giro in 1’39”377, primo delle Yamaha e a solo sei decimi dal Cannibale. Una prestazione di buon auspicio per l’inglese, che per eccellere nel prossimo campionato dovrà però mostrare una maggiore costanza di rendimento rispetto a quanto ha fatto vedere nelle ultime stagioni.
Alvaro Bautista è ancora il primo dei piloti Ducati, ma oggi è caduto per ben due volte. Nessuna conseguenza fisica per lo spagnolo, che rispetto a ieri ha spinto meno sul giro secco, ma ha iniziato ad adattare la Panigale V4 alle sue caratteristiche di guida. Con il tempo di 1’39”845 Alvaro ha chiuso al quarto posto, proprio davanti al compagno di squadra Chaz Davies.
Il biondo gallese è sempre alle prese con il dolore alla spalla destra, che potrà finalmente sistemare nella pausa invernale con l’ennesimo intervento chirurgico. Nonostante questo handicap, Chaz ha fermato i cronometri sul tempo di 1’39”852 a soli sette millesimi da Bautista, e si è impegnato lavorando sulla parte elettronica della sua V4.
Anche VdMark non è al 100%, a causa della rovinosa caduta del Qatar e del conseguente problema al polso. L’olandese ha stretto i denti, ed oggi ha fatto meglio di Melandri, che si è fermato a oltre un secondo e mezzo da Rea. Ma sia per il ravennate che per il suo compagno di squadra Sandro Cortese, entrambi al debutto sulle Yamaha R1, il tempo sul giro è passato in secondo piano. L’importante era prendere confidenza con le loro nuove moto e con il team, a sua volta al debutto nella massima categoria delle derivate dalla serie.
Tra i quattro piloti del mondiale Supersport presenti sul tracciato dedicato ad Angel Nieto, anche oggi il più veloce è stato Raffaele De Rosa, ma Lucas Mahias gli si è avvicinato molto con la Kawasaki del team Puccetti, ed ha preceduto di pochi decimi il compagno di colori Hikari Okubo. Chiude la classifica Ayrton Badovini, con la Ninja 600 del team Pedercini.
Classifica ufficiosa dei due giorni di test di Jerez