Test SBK. La parola ai protagonisti

Test SBK. La parola ai protagonisti
Il commento dei protagonisti alla prima giornata di test ufficiali Superbike di Phillip Island
22 febbraio 2016

Abbiamo intervistato alcuni dei protagonisti di questa prima giornata di test ufficiali Superbike di Phillip Island, per cercare di comprendere come affronteranno le prime gare della stagione, e a che punto sono con la preparazione delle rispettive moto: ovvero gli aspetti fondamentali per essere competitivi in un campionato che si preannuncia incerto quanto difficile, con tanti piloti che si possono aggiudicare sia la singola gara che l’intero campionato. Ad iniziare ovviamente dal campione in carica, Jonathan Rea.

 

Jonathan Rea

Johnny, a che punto è il tuo affiatamento con la nuova ZX-10R?

«Abbastanza buono. Lavorando sul carattere del motore lo stiamo adattando maggiormente al mio stile di guida. E poi questa pista mi piace molto e qui mi diverto. Oggi abbiamo lavorato sull’usura delle gomme, senza guardare troppo al tempo sul giro».

 

Preferivi la moto dell’anno scorso?

«Assolutamente no. Il potenziale di questa Ninja è molto elevato. La Kawasaki ha fatto un grande lavoro. Dobbiamo lavorare sulla sua messa a punto e forse ci vorranno alcune gare prima di vedere la vera superiorità di questa moto rispetto a quella vecchia. Sia qui che a Jerez siamo già andati forte, e domani cercheremo di fare una simulazione di gara per capire bene il comportamento della moto sulla distanza».
 

Per Johnny non sarà facile confermarsi al vertice, e dovrà farsi trovare pronto per respingere gli attacchi dei suoi avversari, ad iniziare ovviamente dal suo compagno di squadra Tom Sykes, ansioso di tornare ad essere il numero uno della Kawasaki.

 

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Tom Sykes

 

 

Sino ad ora sei stato il più veloce in quasi tutti i test. Merito della tua abilità sul giro secco o della nuova ZX-10R?

«Il mio feeling con questa moto è molto buono. Questa pista è certamente tra quelle che mi piacciono di meno, ma oggi le cose sono andate bene e sono soddisfatto proprio perché sono stato veloce sia sul giro secco che sul passo di gara. Abbiamo ancora qualche cosa da sistemare per domani, ma sappiamo in quale direzione dobbiamo lavorare».

 

Stai cambiando qualcosa circa le tue strategie di gara?

«Sto cercando di modificare un poco il mio stile di guida, per essere più veloce nell’intero arco della gara e non solo per pochi giri. Specialmente qui a Phillip Island l’usura delle gomme assume una grande importanza, quindi ne dobbiamo tener conto nell’organizzare una strategia di gara».
 

Se Sykes è ansioso di riprendersi il titolo mondiale, Davide Giugliano non vede l’ora di gareggiare, per recuperare il tempo perduto e mettersi definitivamente alle spalle un’annata difficile.

 

Davide Giugliano

Com’è andata questa prima giornata di prove?

«Direi molto bene. Sono molto soddisfatto perché abbiamo lavorato tanto e i frutti di questo lavoro arriveranno nel weekend di gara. Abbiamo fatto tante prove e sono andate tutte bene. Siamo ancora un poco in difficoltà sul giro secco, ma ci lavoreremo maggiormente nella giornata di domani».

 

Certamente meglio dello scorso anno.

«L’anno scorso a quest’ora ero già in ospedale e quindi, anche solo per scaramanzia, è stato molto importante passare bene questa prima giornata; e speriamo che di conseguenza tutta la stagione vada per il meglio. Questo è stato il circuito dove ho compromesso la scorsa stagione. Ora sto benissimo e sono in forma. Vedo dai cronologici che riesco a mantenere un ritmo molto alto, costantemente sotto il muro del 1’32" e questo è molto significativo soprattutto per me, che sino ad ora ero forte sul giro secco, ma non nell’intero arco della gara. Il mio nuovo team mi sta aiutando molto in questo, ed abbiamo improntato un nuovo metodo di lavoro che sono certo mi potrà essere molto utile in gara, nei momenti che contano».

 

Domani proseguirete sulla strada intrapresa oggi?

«Abbiamo ancora alcune cose da provare per aumentare il mio feeling con la moto. Domani mattina proseguiremo con il lavoro svolto oggi, ma nel pomeriggio vogliamo fare un long run per capire meglio cosa succede alla moto sulla distanza su questo tracciato, certamente impegnativo per la ciclistica e per le gomme, sperando che il meteo ce lo consenta».

 

Chaz Davies

«Abbiamo seguito un programma specifico – ha dichiarato Chaz Davies - lavorando per essere competitivi sull’arco di 20 giri e concentrandoci sul week-end di gara. Con la squadra abbiamo effettuato alcune piccole modifiche di assetto e di elettronica».

 

La scivolata di oggi non ti preoccupa.

«Prima della caduta ero decisamente soddisfatto. Stavo provando una gomma con una nuova mescola e non avevo le stesse sensazioni provate in precedenza: idealmente mi sarebbe servito più tempo per valutarla, ma sfortunatamente sono caduto all’ultima curva. Il lato positivo è che fisicamente sto bene, quindi potremo continuare il nostro programma di lavoro domani».

 

Nicky Hayden

Meteo alterno oggi a Phillip Island.

«Il meteo non ci ha certo aiutato oggi, specialmente questa mattina, quando ha piovuto a tratti. Ciò nonostante è stata una giornata molto utile per me che ho bisogno di passare molto tempo in moto, e provare nei curvoni veloci. Qui ci sono curve da quarta e quinta marcia e la moto flette parecchio, per cui è importante capire come affrontarle ed adattare l'assetto di conseguenza. Nel pomeriggio abbiamo apportato pochi cambiamenti, ma mi sono migliorato abbastanza».

 

Sei sceso di quasi un secondo e mezzo.

«Sì, ma questa mattina ho usato sempre le stesse gomme, mentre nel pomeriggio le abbiamo cambiate ed il tempo è arrivato subito. Anche per questo non posso dire di essere felice, ma sono abbastanza soddisfatto. Speriamo che domani ci sia il sole, in modo da provare ancora per molti giri e compiere un altro passo avanti. Non abbiamo potuto provare molto questo inverno, e sarebbe importante poter provare per bene nella giornata di domani, per presentarci pronti al primo weekend di gare».

 

Jordi Torres

Anche Jordi Torres non ha potuto provare molto nei mesi precedenti, e le due uscite di Vallelunga sono state condizionate dal freddo. Oggi però è andata decisamente meglio per lo spagnolo del team Althea.

 

Nei test non si vince niente, ma essere al quarto posto nel tuo primo vero test con la BMW mi sembra un ottimo risultato.

«Sì, questo è stato il mio primo test vero, perché a Vallelunga non solo non conoscevo la pista, ma faceva anche freddo. Sino ad oggi abbiamo provato sempre cose diverse e la moto è cambiata spesso, mentre qui siamo in configurazione gara. Però non me lo aspettavo questo quarto posto, perché la moto è performante e va bene, ma io non ho ancora trovato il giusto feeling per guidarla come vorrei. Il risultato odierno è merito più della moto che non mio. Non ho ancora il controllo totale del mezzo e questo un poco mi limita perché non so come reagirei se la moto avesse un problema o un comportamento diverso dal solito».

 

Con la RSV4 lo avevi trovato?

«Sì, ci avevo messo un poco di tempo, ma alla fine era arrivato. Succederà lo stesso anche con questa BMW, che è una moto più rigida che richiede alcune modifiche al mio stile di guida. Oggi la moto è stata perfetta, e poi su questa pista io vado forte perché si adatta al mio stile di guida, ma se non migliorerò in altri circuiti potrei trovarmi in difficoltà».

 

Che gare ti aspetti?

«Ancora non so cosa aspettarmi di preciso. Mi sembra però che attualmente subito dietro a Kawasaki e Ducati ci sia un gruppo composto da Honda, Yamaha e appunto BMW. Qui in Australia io voglio essere davanti a questo gruppo, e più vicino a Kawasaki e Ducati.

Voglio stare a ridosso dei primi, e fuori dalla lotta che vedrà coinvolti gli inseguitori. Questo è al momento il mio obbiettivo, ma come sai poi ogni gara fa storia a sè, e tutto può succedere».

 

Rispetto allo scorso anno ora hai un anno di esperienza in più in Superbike

«Sì ma molti dei miei avversari conoscono bene le loro moto, mentre per me la BMW è nuova e mi ci devo ancora adattare completamente. Di questa moto mi piace la stabilità ed il grande grip al posteriore. Però non è facile da guidare a centro curva, e non è ancora molto agile, ed assieme ai miei tecnici stiamo lavorando in questa direzione.

 

Alex De Angelis

Torres l’anno scorso guidava la RSV4 che quest’anno sarà portata in pista da Alex De Angelis. Il pilota del team Iodaracing era ansioso di mettere alla prova le sue condizioni fisiche dopo il brutto incidente di Motegi, ma non è stato fortunato.


«La giornata era iniziata bene – ci racconta Alex – ma poi abbiamo montato una gomma diversa e mi sono ritrovato in terra. Non abbiamo ancora capito bene cosa sia successo, ma probabilmente dobbiamo ancora capire meglio come modificare il setting della nostra RSV4 al cambiare delle gomme. Nel pomeriggio siamo invece stati rallentati da alcuni problemi tecnici che poi abbiamo risolto».

 

Come stai fisicamente?

«Sto bene e non ho nessun problema particolare, però volevo verificare come reagisce il mio braccio sulla distanza, in quanto al momento ho poca forza muscolare. Sarebbe stato importante percorrere molti giri per avere una risposta certa, ma purtroppo tra la pioggia, la caduta ed alcuni problemi tecnici non è stato possibile. Speriamo di poterlo fare domani».

 

Lorenzo Savadori

Alex è un poco preoccupato, mentre è di umore decisamente diverso il suo compagno di squadra Lorenzo Savadori con il viso illuminato da un sorriso a 32 denti.

 

Finalmente sei salito sull’Aprilia Superbike!

«Sì e sono molto felice. Purtroppo non salivo in moto da Magny Cours, vale a dire da oltre cinque mesi, quindi mi sono dovuto togliere un po di ruggine di dosso. Inoltre qui ho girato solo nel 2010 con una 125, per cui per me è di fatto una pista nuova. Una moto che non conosco, un nuovo team ed il tutto su di una pista difficile, che non conosco e a tratti bagnata. Non potevo avere un esordio più difficile, ma l’ho affrontato con molta gioia e tanta voglia di fare bene. Rispetto alla Stock, questa Aprilia è più rigida e con moltissime possibili regolazioni che con l’aiuto della mia squadra imparerò a conoscere e a sfruttare».

 

Qual è il tuo obiettivo per queste prime gare?

«Non ho altro obiettivo se non quello di imparare il più possibile. Dovrò fruttare queste prime gare proprio per conoscere meglio la mia moto ed il metodo di lavoro del mio team. Posso contare su tecnici esperti, che arrivano dalla MotoGP e che mi stanno aiutando moltissimo. Io ci metterò tutto il mio impegno ed il mio entusiasmo».

 

Andrea Dosoli

Per tastare il polso al team Pata Yamaha non abbiamo intervistato un pilota, ma il responsabile del progetto Superbike della Casa di Iwata, Andrea Dosoli.

 

Come procede lo sviluppo della vostra R1 in versione Superbike?

«Direi molto bene. Essere subito a ridosso dei primi con entrambi i nostri piloti è un ottimo risultato, frutto del lavoro di Guintoli e di tutto lo staff tecnico. Lowes risente ancora della caduta che questo inverno lo ha tenuto fermo per alcuni mesi, ma sta recuperando in fretta, e si è visto anche oggi».

 

Dove state maggiormente concentrando i vostri sforzi?

«Ci manca ancora qualche cavallo agli alti regimi, e stiamo costantemente migliorando la parte ciclistica, ma visto come stanno andando le cose siamo decisamente ottimisti. Il lavoro da fare è ancora molto, ma se riusciremo a proseguire sulla strada intrapresa contiamo di poter puntare alla vittoria da metà campionato circa».

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