Una proposta per la SBK da salvare

Una proposta per la SBK da salvare
E’ quella che presentò tempo fa Genesio Bevilacqua a Carmelo Ezpeleta e che oggi torna d’attualità. C’è ancora spazio per due categorie mondiali? La discussione è apertissima anche sul sito. La lettera del manager laziale fornisce argomenti inediti
22 marzo 2019

Le incontrastate vittorie di Alvaro Bautista e soprattutto le prestazioni della Ducati Panigale V4 hanno acceso molte discussioni tra i nostri lettori. Sono in molti a chiedersi se sia giusto far correre in Superbike una moto derivata da una GP e ci si interroga anche sul futuro di questa categoria. Cosa succederà se le Superbike saranno sempre più vicine ai prototipi? Come Nico Cereghini si chiede nel suo editoriale del 19 marzo, “c’è ancora spazio per due categorie mondiali?”

Questo dibattito non è nuovo nella storia della Superbike. In passato, l’allora ideatore e gestore della Superbike era Flammini, ed entrava spesso in contrasto con Dorna, confrontando le prestazioni delle derivate di serie con quelle dei prototipi MotoGP, prima che Bridgepoint acquisisse entrambi i campionati e decidesse per un gestore unico ed imponesse un monopolio nel mondo delle competizioni.
Ma proprio la situazione attuale, con un unico soggetto a tirare le fila di entrambi i campionati, potrebbe favore una migliore gestione degli stessi e creare sinergie che andrebbero a favore di entrambi.

E’ quanto sostiene Genesio Bevilacqua in una lettera che nel giugno del 2016 indirizzò al padre-padrone del motociclismo internazionale Carmelo Ezpeleta.
L’imprenditore di Civita Castellana è un manager pieno di passione, al quale stanno a cuore le sorti non solo della Superbike, dove ha vinto un titolo mondiale nel 2011, ma del motociclismo internazionale in genere. Ci aveva mostrato questa lettera in via confidenziale dopo averla inviata ad Ezpeleta, ma ora che è tornata di stretta attualità ci ha concesso l’autorizzazione a pubblicarla.

Leggete cosa suggeriva Genesio a Ezpeleta a suo tempo e fateci sapere cosa ne pensate.

Bevilacqua con Carlos Checa all'epoca del mondiale con Ducati
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La SBK del futuro

“Caro Carmelo - così cominciava  la lettera - questa mail esprime i miei pensieri e quelli di molte altre parti interessate come me alla SBK del futuro… Oggi la popolarità della SBK non è molto brillante: mancano piloti "personaggi" che possano attrarre il pubblico; abbiamo piloti di alto livello, ma il contenuto tecnico delle moto e lo spettacolo che offrono in pista è molto diverso da quello che potrebbe essere...

Otto/dieci piloti supportati da team strutturati e case semi-ufficiali, e poi piloti (con tutto il dovuto rispetto) che non potrebbero partecipare ai campionati nazionali dei loro Paesi…Tutto questo a causa delle difficoltà delle squadre nell'organizzare budget sostenibili per l'assunzione di piloti di maggior valore…

Ora, se fai un confronto tra la performance della prima moto SBK e la prima Superstock, la differenza è quantificabile tra il secondo e mezzo e i due secondi. In alcuni casi, l'ottavo pilota della SBK registra alcuni tempi di gara uguali al primo della Superstock (vedi De Rosa a Donington o Savadori con Aprilia l'anno scorso). Ora immagina questi piloti Superstock con la possibilità di usare gomme slick come succede nel campionato italiano: vedrai che i loro tempi scenderanno di un secondo e di un secondo e due decimi… e se sulle stesse moto Superstock salissero piloti come Rea, Sykes, Davies, Torres, la differenza tra SBK e Superstock sarebbe davvero minima. Praticamente nulla.

In termini di costi, abbiamo queste differenze: Superstock da pista intorno a 70.000 euro pezzi di ricambio per la stagione 60.000/70.000 euro. A queste cifre dobbiamo aggiungere i costi due meccanici e un responsabile tecnico per la gestione per un totale di 100.000 euro circa. Il totale sarebbe quindi di circa 230.000 euro a cui vanno aggiunte le spese di viaggio. Per quanto riguarda la SBK abbiamo un costo per la moto non inferiore ad un milione di euro, compreso il personale dirigente, a cui dobbiamo aggiungere le spese di viaggio.

L'idea che mi permetto di proporti è la seguente: una nuova categoria SBK con regolamento Stock (e pneumatici slick) da inserire nel campionato MotoGP. Avremmo un grande successo di pubblico ma anche un interesse generale dei principali sponsor, che vedrebbero i loro investimenti in un panorama di altissima visibilità… e il pubblico capirà finalmente che cos'è un prodotto di serie e che cos'è un prototipo. Le classi preparatorie, come la Moto 3, avrebbero nella nuova SBK una pista di atterraggio più morbida, con la possibilità di guidare una moto più facile pur disponendo di circa 210 HP. Con gli attuali protagonisti della SBK e i migliori piloti del Moto 2, avremmo un grande vivaio per la Moto GP.
Insomma penso che si tratti di stabilire le tre "Serie A" in ogni categoria: l'aspetto commerciale di questo nuovo format immaginario la domenica, con una sola gara Moto 3, una singola gara SBK e poi quella della regina MotoGP, secondo me avrebbe una visibilità a livello pubblico, dei media e delle televisioni, di indubbio successo.

A questo punto, la domanda è: cosa succederà al campionato SBK? Ebbene, potrebbe diventare un vero campionato europeo, includendo nello stesso format Moto 3, Superstock 600 e SBK (con regolamento Stock + slick).

Ti mando questo mio pensiero con la convinzione assoluta che, se qualcosa non si muoverà ora, la SBK non avrà futuro. Al contrario, io considero possa essere una grande risorsa per la MotoGP se collocata nel contesto che mi sono permesso di immaginare e di sottoporti.

Nella speranza di raccogliere una tua riflessione, voglio assicurarvi che da parte mia c’è solo l'interesse di vedere sempre attivo e vivace questo grande "circus" del motociclismo internazionale, che poi è la linfa vitale della passione che mi spinge a sognare.

Un cordiale saluto,
Genesio Bevilacqua

 

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