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Mi chiamo Adnan Maglajlic, Ado per gli amici, e sono nato in Bosnia il 5 giugno 1987. Vivo in Italia dal 1999 e amo questo paese, ma sono anche molto legato alla mia città natale che ho dovuto lasciare in seguito alla guerra. Per questo in una giornata d'inverno mi viene in mente di unire due passioni e di tornare nel mio paese natale in moto, 1.200 km da solo verso la mia terra natia.
Immediatamente decido di vendere la mia naked e comprare una moto più comoda, la moto che avevo visto all'EICMA, quando solo sedendomi sopra avevo capito che era la moto giusta per me (Triumph Tiger 800). Inizia la mia ricerca su internet dei luoghi da visitare e delle strade da percorre, finché non mi imbatto nella storia di Davide Biga.
Quella stessa notte non chiudo occhio, leggo tutti i racconti del viaggio di Davide, guardo le foto e sogno “il mio viaggio della vita” uno come quello insomma. Il giorno dopo, stanchissimo per la notte in bianco ed anche un po' confuso, inizio a immaginare qualcosa di più del tragitto Italia-Bosnia, ho bisogno di più strada, di più tempo, di più luoghi da vedere.
D'impulso scrivo a Davide, in quel momento lo vedo come un semidio, e non un semplicissimo ragazzo di una città che dista 30 km dalla mia, quindi immaginatevi il mio stupore quando lui “incredibilmente” mi risponde e dopo alcuni giorni addirittura trova il tempo di incontrarmi.
Ovviamente lo assalgo di domande: Dove hai dormito? Cos'hai mangiato? Chi hai incontrato? Come un bambino che ascolta i racconti del nonno, che ha visto il mondo ed ha vissuto il mondo. Mi sento come una spugna, ho bisogno di assorbire più informazioni possibili, ho voglia di sapere e conoscere.
La mia idea si trasforma, cresce dentro di me e diventa un obbiettivo da raggiungere. Nonostante io non sia nessuno, non abbia un cognome famoso, i miei genitori siano semplici operai, mi convinco che posso fare anche io “il mio viaggio della vita”.
Inizio una ricerca di eventuali sponsor materiali. Quella stessa sera mando 60 mail, a prestigiosi marchi di caschi, abbigliamento, giornali, motori e qualsiasi nome di rilievo mi venga in mente. In quel momento non ho un sito, non ho un obbiettivo preciso, non ho nulla, ma so di voler fare qualcosa. Ovviamente non ero credibile e il giorno dopo ricevo tre mail, tutte negative.
Dopo queste tre arriva però quella che, come un raggio di sole durante una tempesta, cambia la percezione del mio pensiero, da sogno a realtà. Credo che senza questo messaggio positivo, dopo 3 negativi e nessun altra risposta, mi sarei arreso. Quella mail proviene dall'Olanda, e l'intestazione dice "Arai sponsoring", incredibilmente vogliono sapere più informazioni sul mio viaggio.Se un azienda come la Arai può essere interessata a me, uno sconosciuto qualunque, ed al mio progetto non posso che crederci anche io.
Il passaggio da 1.200 km e 4 nazioni all’Europa è breve nella mia mente, voglio visitare tutte le 27 capitali dell'Unione Europea, scoprire cosa ci unisce e cosa ci divide, chi sono queste persone che rappresentano l'Europa, un popolo così diverso negli usi e costumi, ma uniti da un continente. Il vecchio Continente e la nuova Europa.
Oggi mi ritrovo a scrivere su Moto.it, e a raccontarvi questo sogno che cresce e diventa realtà ogni giorno, grazie a tutti quelli che ci hanno creduto, tra cui Moto.it e il suo team in primis, che quando ancora non avevo definito niente, quando ancora il sito non era online, si sono resi disponibili a pubblicare la mia avventura.
Dopo la pubblicazione del sito e la pianificazione definitiva del viaggio, il programma ha assunto credibilità agli occhi di tutti. Quando ho iniziato ad avere fiducia nel progetto e in me sono arrivati i primi risultati, i primi aiuti, come quello fondamentale di Marco Manila, admin del sito www.triumphchepassione.com. Realtà come Galli Moto, Sc-Project, Givi, CLS EVO, Sixs, GoPro, TomTom hanno deciso di supportarmi. Ma anche e soprattutto le persone, incontrate virtualmente o “faccia a faccia” che mi hanno dato consigli, contatti e informazioni utili.
Manca però un ultimo tassello a completare la mia opera, un ultimo sì per rendere il tutto più ufficiale, manca il sostegno della Triumph alla mia avventura. Infinite telefonate e mail non sono servite a farmi conoscere e a mettere in luce il mio sogno. Decido di presentarmi di persona allo stand della Triumph nell'occasione dei Motodays di Roma (per l'invito e biglietto devo ringraziare il solito Marco Manila).
Arrivo alla fiera e abbandono gli amici per andare allo stand del marchio Inglese. Una volta raccolto il coraggio e determinazione decido di parlare a Michela Amenduni (responsabile marketing Italia), ma prima di dirvi com'è andata... immaginatevi per un secondo centinaia di persone intorno a me, tutti appassionati motociclisti, tutti con la passione della Triumph e io che semplicemente sono uno dei tanti, espongo il mio progetto e cerco di far capire alla mia interlocutrice che il mio sogno ha qualcosa di più. Ovviamente inutile nascondervi la pesante sudorazione, gola secca, mani tremolanti, ma infinita determinazione e voglia di collaborare con loro. Dopo svariate argomentazioni, ottengo la considerazione, che assolutamente non era un sì, ma una piccola speranza che qualcosa sarebbe potuto accadere. Dopo alcuni giorni, qualche mail e telefonata, arriva il sì, Triumph mi metterà a disposizione una Tiger Explorer XC e l'abbigliamento tecnico. Solo le persone a me vicine possono raccontarvi la mia euforia di quei giorni... indescrivibile.
E così arriviamo ad oggi, ad “adesso”. E' partito il count down e nel frattempo sto organizzando, in collaborazione con il Comune di Cuneo, la giornata della mia partenza. Il tutto dalla centrale Piazza Galimberti, dove già dal pomeriggio ci saranno moto, macchine, musica e una grande festa. Ovviamente leggendo queste parole vi sembrerà che sia stato tutto molto semplice, ma in realtà è servita tanta forza di volontà per non arrendermi di fronte alle centinaia di no che ho ricevuto e soprattutto di fronte all'indifferenza. Credo che sia molto più facile arrendersi per i “no” che procedere, ma voi continuate, continuate sempre a credere nei vostri sogni...
Adnan Maglajlic